L’AQUILA – In merito al progetto di rifacimento della seggiovia delle Fontari condivido le stesse perplessità espresse dal consigliere Enrico Perilli, con il quale, peraltro, abbiamo espresso contrarietà al Piano d’Area del Gran Sasso fin dal 2002.

In particolare vanno fatte alcune riflessioni. In primo luogo il progetto relativo alla funivia necessita di una variante allo stesso Piano d’Area, rispetto al quale presenta evidenti e sostanziali difformità. In secondo luogo è da rilevare come si investano ben 6 milioni di euro su interventi pesanti, relativi a strutture finalizzate allo sci, sport che, dati alla mano, si può praticare solo per 40 giorni l’anno, senza destinare neanche un centesimo alle attività che si possono svolgere durante i restanti 325 giorni.

Con la solita fretta, inoltre, si è creato un pasticcio non da poco. I tempi necessari per avere le autorizzazioni e quelli legati all’esecuzione dei lavori, che da soli implicano 8 mesi, non rendono possibile né realistica la riapertura degli impianti in autunno. Apertura che, dunque, slitterà per queste ragioni, e non certo per la polemica con gli ambientalisti.

Tralascio le sterili e ridicole polemiche, con il solito adombrare interessi occulti che manovrerebbero gli ambientalisti, insinuazioni che lasciano il tempo che trovano e alle quali ci ha tristemente abituati certa politica quando non
sa più che pesci pigliare.

Rilancio, invece, l’appello a cercare una sintesi e a promuovere un confronto aperto sugli interventi e sugli investimenti che riguardano il Gran Sasso, che è patrimonio di tutti noi.

Il Consigliere
comunale

Angelo Mancini

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