L’AQUILA – Negli ultimi giorni i toni entusiastici dell’assessore Di Stefano circa la determina che consente a cinque frazioni di poter consegnare le schede parametriche parte seconda vorrebbero far credere che tutto procede secondo il cronoprogramma votato a maggioranza dal consiglio comunale. E’ sufficiente prendere la tabella relativa alle frazioni del cronoprogramma stesso per notare che le frazioni la cui partenza era prevista nel 2013 sarebbero dovute essere ben tredici. Non basta dire che verranno in seguito firmati atti analoghi per le altre frazioni ci serve il coraggio di dire i tempi esatti ma, ancor di più, di allargare la discussione con le singole popolazioni. Ad oggi di proclami ne sono stati fatti in quantità e nessuno è stato rispettato.
La delibera 122 doveva essere seguita entro pochi giorni da altri atti che sanciscono le priorità degli ambii. E’ passato un mese e mezzo ma ancora nulla.
Il comune, che ha oramai perso completamente il controllo sulla ricostruzione a causa di atti e iniziative condivisi solo all’interno delle segrete stanze di alcuni esponenti della giunta e della maggioranza, lancia di tanto in tanto segnali per autoconvincersi di avere il polso della situazione. Eppure sembra che la valutazione delle schede parametriche delle frazioni sia sospesa ancora per alcuni mesi ma su questo il Comune tace. Mi sembra quindi eccessivo che l’assessore dica che “questa è la prova che i centri storici delle frazioni non resteranno indietro rispetto a quello dell’Aquila ma semmai, pur nelle difficoltà economiche che registriamo, testimonia la ferrea volontà di questa Amministrazione a voler ricostruire in maniera omogenea tutti i centri del Comune colpiti dal sisma”.
Questa è l’ulteriore prova tuttalpiù che si sta cercando di istigare una “guerra tra poveri” tra le frazioni per distogliere l’attenzione dalla realtà dei fatti: per questa amministrazione esiste una sola priorità che è la città e ignora l’importanza sociale, storica e culturale che rappresentano anche le frazioni e i diritti che i cittadini si stanno vedendo negati da queste scelte parziali e dannose. La pazienza è però giunta agli sgoccioli.

Daniele Ferella
capogruppo Tutti per L’Aquila

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