L’AQUILA – Alle elezioni europee il coraggio delle scelte e la forza del rinnovamento del governo Renzi hanno avuto ragione, rispetto a chi abbaiava solo alla luna.
Così come nelle ultime elezioni regionali, la concretezza e l’esperienza di Luciano D’Alfonso hanno convinto. Gli elettori hanno dato fiducia all’idea di un “Abruzzo che vale”, una regione che Luciano intende basare sul valore delle competenze e sulla logica dell’efficienza.
Ed è proprio a questi due principi che chiedo a Luciano di ispirarsi quando sarà chiamato, a breve, nella scelta della squadra che lavorerà con lui nei prossimi anni.
Non mi riferisco solo alla composizione della giunta, ma anche e soprattutto agli amministratori delle aziende pubbliche, in primis la ASL.
Basta con le vecchie logiche spartitorie e con le devastanti operazioni da manuale “Cencelli”, che soprattutto nella sanità hanno portato allo sfacelo del welfare. Abbiamo assistito in questi anni a scelte discutibili, basate solo su logiche ragionieristiche o politiciste, che sono servite a tagliare servizi essenziali, a sacrificare reparti e far fuggire altrove le migliori eccellenze. Tra i nostri operatori c’è un profondo malessere, le competenze vengono sacrificate e i cittadini non sempre trovano condizioni adeguate di cura nei tempi e nelle modalità. Emblema di una gestione dissennata, la vicenda del premio assicurativo incassato dall’ospedale San Salvatore dopo il terremoto del 2009, fondi che sono stati utilizzati per ripianare i debiti della sanità regionale invece che per riparare la struttura ospedaliera e rilanciare l’ospedale aquilano, ammodernandolo e rendendolo più efficiente.
Il prezzo più duro l’ha pagato proprio la provincia dell’Aquila.
Se innovazione deve essere la parola d’ordine del nuovo presidente, questa dovrà concretizzarsi nella scelta delle persone giuste al posto giusto. Le nomine dirigenziali dovranno informarsi ai principi di competenza e professionalità, privilegiando chi sarà in grado con scelte strategiche e temi organizzativi di tracciare un nuovo percorso, che guardi ai risultati e all’efficienza per una gestione ottimale degli enti.
È questo il segnale che gli abruzzesi si attendono, è questo il messaggio chiaro e forte che è emerso dalle urne.
Gianni Chiodi ha cercato con una mossa maldestra di bloccare in extremis ogni tentativo di cambiamento, rinnovando la fiducia al manager della ASL dell’Aquila, a ridosso della scadenza elettorale. Un malcostume che ho avuto modo di denunciare in tempi non sospetti. Sarebbe stato più opportuno e ragionevole dare incarichi fino alla scadenza del proprio mandato e procedere alle nuove nomine dopo i risultati elettorali, per evitare ogni disperato tentativo di mantenere il controllo attraverso figure compromesse con la vecchia gestione.
Mi auguro che il manager Silveri abbia almeno il buon senso di rassegnare le proprie dimissioni, per consentire un profondo rinnovamento della classe dirigente, che dovrà essere scelta sulla base delle reali competenze. Ai vertici delle aziende regionali ci aspettiamo manager preparati, lungimiranti e dotati di una maggiore sensibilità e attaccamento alle sorti del territorio”.

Sen. Stefania Pezzopane

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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