L’AQUILA – Sopralluogo e ispezione del Nucleo provinciale di Guardie Zoofile della Lega del Cane di L’Aquila,
effettuato oggi presso il Circo Orfei, da poco attendato in città in zona Coppito. Come di consueto, le Guardie hanno controllato strutture, ricoveri ed animali detenuti al fine di sincerarsi delle condizioni degli stessi.
Anche in questo caso la Lega del Cane si attiverà per chiedere al Sindaco di L’Aquila di emettere un’ordinanza ad hoc per la tutela di questo tipo di animali e per gli eventuali futuri attendamenti di circhi.
Ancora una volta salta agli occhi l’arretratezza culturale dell’Italia dove migliaia gli animali sono ancora detenuti nei circhi in condizioni contro la loro natura: la Lega del Cane rinnova l’invito a Governo, Parlamento e Amministrazioni locali a garantire la conversione degli spettacoli sotto i tendoni – spettacoli ben poco rispettosi della sensibilità di creature senzienti e diseducativi soprattutto per il pubblico dei più giovani – in esibizioni dove l’utilizzo di animali sia bandito completamente e venga altresì privilegiato l’aspetto più artistico (acrobazie, clownerie, virtuosismo dei protagonisti umani).
Attualmente i Paesi che vietano – del tutto o parzialmente – l’esibizione di circhi con animali sono sempre più numerosi, dall’Austria alla Croazia da Malta alla Slovacchia, mentre l’Italia detiene purtroppo il record negativo di essere una delle nazioni con il maggior numero di imprese circensi in attività.
Lo Stato italiano ancora oggi sostiene i tendoni con animali finanziandoli con ingenti somme di
denaro pubblico. La maggior parte degli italiani è contraria ai circhi con animali (l’89,9% secondo la ricerca Eurispes 2011) ma, grazie a questa legge anacronistica, si continuano a dare permessi di attendamento.
Non c’è nulla di pedagogico nella sofferenza e nella sottomissione di un altro essere vivente: con
l’evolversi della società e della sensibilità collettiva, i circhi hanno visto i loro introiti scendere, anno dopo anno, segno che sono gli stessi cittadini a rimanere perplessi davanti a queste esibizioni dietro le quali si intravede un mondo fatto di “carcerazioni” in spazi angusti, di vessazioni, di stress reiterato.
Dal punto di vista del benessere animale, della legalità, e del modello “educativo” proposto da questo tipo di spettacolo, la detenzione degli animali nei circhi è inaccettabile sotto il profilo etico. Sono molte le città in Italia che, da tempo, si sono attivate in questo senso: hanno definito alcune norme, inoppugnabili in quanto basate sulle raccomandazioni CITES, che i circhi devono obbligatoriamente rispettare nel trattamento degli animali selvatici, e non considerare semplici “linee guida” non obbligatorie come accade normalmente; è stato vietato, inoltre, l’utilizzo nei circhi di primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe e rapaci.
Troviamo onestamente sconcertante che, nel 2014, le nuove generazioni debbano essere educate a spettacoli simili, invece di essere incentivate e spronate al rispetto, all’amore e alla tutela di tutto ciò che le circonda: animali, ambiente e natura.
Auspichiamo, pertanto, che la nostra proposta venga presa in seria considerazione da parte del Comune di L’Aquila che, già in passato, si è mostrato sensibile nei confronti degli animali, adottando – fra i primi in Italia – un regolamento per la tutela, la detenzione e la circolazione di animali, nel lontano 2002, tuttora all’avanguardia.