L’AQUILA – A seguito della pesante sconfitta elettorale, in questi giorni noto con piacere un attivismo mediatico finalizzato ad aprire un dibattito sulla necessita’ di costruire un centro destra partendo dagli under quaranta.
Chi scrive rientra in questa categoria e dunque si sente sollecitato, ma per quanto sia affascinante un progetto basato sul dato anagrafico se a questo parallelamente non si offre un bagaglio di contenuto e di proposte politico/amministrative, c’e’ il rischio oggettivo di mettere insieme solo un gruppo di non più giovanissimi.
Quando si vuole costruire un progetto gli annunci devono seguire i fatti, anche per non correre il rischio che gli elettori possano pensare che si tratti di dichiarazioni legate principalmente al gioco del posizionamento tattico, aspettando un periodo migliore.
Il futuro si costruisce disegnando una visione per il “domani”del centro destra e del territorio in cui viviamo, il futuro si pianifica assorbendo le problematiche della comunità e consegnando a quest’ultima la possibilità reale di scegliere autonomamente le donne e gli uomini a cui affidare l’attuazione di un programma.
Per farla breve il centro destra tornerà ad essere “guida” quando sara’ nuovamente interlocutore degli ordini e delle professioni, delle categorie produttive, della popolazione, quando tratterà concretamente i problemi del territorio: dalla sicurezza all’occupazione lavorativa, dall’economia ai servizi per i cittadini, dalla ricostruzione materiale del Capoluogo e del cratere alla ricostruzione sociale degli stessi.
Insomma, il centro destra può tornare “governo” se ritroverà il gusto del sacrificio e della politica semplice e partecipata, studiando soluzioni e lavorando quotidianamente.
Solo cosi nasceranno classi dirigenti e leaders in grado di offrire una nuova alba.
Luigi D’Eramo
Consigliere Comunale dell’Aquila