L’AQUILA – Nella mattinata odierna, a L’Aquila, presso la caserma “S. Ten. M.A.V.M Tito Giorgi”, sede del Comando Regionale Abruzzo della Guardia di Finanza, è stato celebrato, con una sobria cerimonia, il 240°Anniversario della Fondazione del Corpo della Guardia di Finanza.
Alla presenza delle più alte cariche istituzionali dell’Aquila, il Comandante Regionale – Generale di Brigata Francesco Attardi – dopo aver rivolto un significativo discorso ad una rappresentanza di militari in servizio nel capoluogo, ha reso noto il bilancio dell’attività operativa svolta, nei primi mesi del 2014, dai dipendenti Reparti del Corpo.
Tali risultati, che assumono particolare importanza nell’attuale momento di crisi economica che sta attraversando il Paese e l’intera Unione Europea, vengono di seguito riepilogati, distinti tra i diversi comparti di servizio affidati all’azione e vigilanza della Guardia di Finanza.
Occorre evidenziare, tuttavia, come gli illeciti finanziari ed economici – dall’evasione fiscale al lavoro sommerso, dalle frodi comunitarie alle frodi su incentivi nazionali, dalla criminalità organizzata al riciclaggio, dall’abusivismo finanziario alle truffe in danno dei risparmiatori – siano affrontati in maniera unitaria e trasversale, in virtù delle molteplici potestà attribuite al Corpo, che consentono alle Fiamme Gialle di individuare le immancabili connessioni che intrecciano le diverse tipologie di illeciti.
1. Lotta all’evasione fiscale
L’azione del Corpo nello specifico settore è indirizzata prioritariamente verso i fenomeni più gravi ed insidiosi, per i danni che arrecano al bilancio dello Stato, delle Regioni, degli Enti locali e del sistema economico nel suo complesso, ma anche al concreto recupero delle risorse illecitamente sottratte all’Erario – e di conseguenza alla collettività – mediante una sempre più efficace e diffusa aggressione dei patrimoni dei responsabili dei reati tributari, con il sistematico interessamento dell’Autorità Giudiziaria.
Fondamentale, nel garantire la “qualita degli interventi”, finalizzata a tradurre le ispezioni in un effettivo recupero d’imposta, è lo sviluppo di appropriate attività di intelligence, di analisi di rischio e di controllo economico del territorio, che consentono di mirare gli interventi nei confronti dei soggetti a più alto rischio di evasione interna ed internazionale.
Il tutto mediante un approccio di polizia investigativa in grado di cogliere “trasversalmente” tutti gli illeciti economico – finanziari comunque correlati ai fenomeni evasivi non limitandosi quindi a scoprire le basi imponibili sottratte a tassazione ma valorizzando ogni elemento indicativo di violazioni tributarie acquisito, ad esempio, anche nel corso di indagini di Polizia Giudiziaria, degli approfondimenti di segnalazioni per operazioni sospette, dei controlli sulla circolazione transfrontaliera dei capitali, etc.
In questi primi mesi dell’anno in Abruzzo le Fiamme Gialle, sulla falsariga di strategie dettate dall’Autorità di vertice ed applicate sul territorio regionale sulla base delle disposizioni di dettaglio impartite dal Comandante Regionale – Gen. B. Francesco Attardi – hanno eseguito, nello specifico comparto, complessivamente n. 932 interventi ispettivi, ripartiti in n. 522 verifiche e n. 385 controlli, al termine dei quali sono stati conseguiti i seguenti risultati:
– ai fini delle imposte dirette, è stata rilevata e segnalata agli Uffici Finanziari competenti, per il successivo recupero a tassazione, una base imponibile pari a circa 95 milioni di euro (tale importo comprende sia i ricavi conseguiti dai contribuenti infedeli e non indicati nella dichiarazione dei redditi sia i maggiori costi – fittizi o non inerenti – che gli stessi contribuenti hanno indebitamente esposto per abbattere il reddito e, quindi, pagare meno imposte, al netto dei costi loro riconosciuti);
– ai fini IVA, è stata constatata la sottrazione alle casse erariali di circa 27,4 milioni di euro di Imposta sul Valore Aggiunto (questo dato comprende gli importi segnalati agli Uffici Finanziari competenti, per il conseguente recupero a tassazione dell’imposta relativa ad operazioni commerciali che i contribuenti evasori non hanno fatto confluire nella propria contabilità, ovvero che non hanno riportato nelle dichiarazioni pur avendola contabilizzata o, ancora, che non hanno versato nelle casse dello Stato pur avendola indicata nella dichiarazione).
Nel contrasto alla cosiddetta “evasione fiscale internazionale” la base imponibile recuperata a tassazione ammonta a circa 3,8 milioni di euro.
Il lavoro svolto dai finanzieri abruzzesi ha trovato riscontro in termini di concretezza e di effettivo recupero dei tributi evasi con:
– l’adesione dei contribuenti a n. 7 verbali di constatazione che ha portato all’effettivo recupero a tassazione di oltre 700 mila euro di base imponibile e di circa 19 mila euro di I.V.A. dovuta;
– l’esecuzione di provvedimenti di sequestro, anche per equivalente, finalizzato alla confisca di n. 262 unità abitative / immobili, di n. 18 beni mobili (auto/moto veicoli), di circa 267.000 mq di terreni, di disponibilità finanziarie per circa 4,6 milioni di euro, quote societarie per circa 1,2 milioni di euro, titoli nazionali per circa 270 mila euro, n. 1 stabilimento balneare, nei confronti dei responsabili di frodi fiscali, quest’ultimi fenomeni di vera e propria criminalità economica, nei quali l’evasione fiscale s’intreccia il più delle volte con la perpetrazione di truffe e bancarotte fraudolente, col riciclaggio di denaro sporco e con altri reati.
Un caso emblematico accertato nel corrente anno riguarda un imprenditore romano, amministratore di una società di capitali con sede nel capoluogo abruzzese, operante nel settore della installazione di impianti idraulici e di condizionamento, che è stato accertato aver utilizzato fatture per operazioni inesistenti al fine di abbattere il reddito della sua impresa e, una volta scoperto, ha cercato di sottrarsi alla procedura esecutiva, vendendo simulatamente un appartamento ed un terreno alla moglie.
La coniuge dell’imprenditore, di fronte al notaio, aveva presentato, come mezzi di pagamento, assegni scoperti, tratti da un suo conto corrente. Gli assegni, emessi per alcune decine di migliaia di euro, chiaramente, non sono mai stati incassati dal marito. Da qui l’accusa per entrambi di sottrazione fraudolenta al pagamento della imposte e l’emissione di un ulteriore decreto di urgenza di sequestro preventivo degli immobili simulatamente venduti.
I finanzieri del Nucleo PT L’Aquila hanno così complessivamente sequestrato beni immobili, conti correnti, quote societarie e autoveicoli fino alla concorrenza di 106.139,71 euro corrispondente all’importo delle imposte evase dalla società di capitali.
In termini di sommerso d’azienda, complessivamente, sono stati individuati in questo primo scorcio d’anno nr. 66 evasori, tra totali (nr. 57) e paratotali (nr. 9) che hanno sottratto all’imposizione una base imponibile pari a circa 89 milioni di euro ed Imposta sul Valore Aggiunto per circa 13,3 milioni di euro.
Rilevante la mole di dati qualificati raccolti dalle pattuglie di “117” delle Fiamme Gialle abruzzesi nel corso del quotidiano e capillare controllo del territorio.
Sono 140 i veicoli di grande cilindrata e 27 i natanti individuati nell’ambito di controlli sugli “indici di capacità contributiva” su beni mobili di lusso, espressivi di elevata disponibilità economica: dati che con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo consentiranno la verifica della effettiva capacità contributiva dei relativi intestatari.
Sono 389 invece le segnalazioni pervenute al numero di pubblica utilità “117”: segnale inequivocabile di una generale rinnovata coscienza sociale da parte della cittadinanza onesta che, sempre più bisognosa di un senso di “legalità economica”, non esita a denunciare comportamenti illeciti.
In materia di scontrini e ricevute fiscali i controlli sono stati n. 2.400 dei quali n. 399 sono risultati irregolari (in percentuale del 17%)
Sono n. 164 i lavoratori irregolari scoperti dei quali n. 146 completamente in nero individuati anche attraverso la pianificazione di periodici “interventi a massa” coordinati a livello regionale e/o provinciale, ed in taluni casi svolti in collaborazione con le Direzioni Provinciali del Lavoro in ossequio a specifico Protocollo d’intesa stipulato con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Sono invece n. 60 i datori di lavoro verbalizzati per utilizzo di manodopera irregolare.
Quest’ultimo rappresenta un fenomeno particolarmente insidioso in ragione della connessione, il più delle volte, con altre forme di illegalità quali l’evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, le frodi in danno dell’I.N.P.S..
Se a ciò si aggiunge il fatto che i lavoratori impiegati in nero non hanno alcune garanzie in termini né previdenziali né assicurativi in caso di infortuni, si può ben intuire come l’azione ispettiva nel delicato comparto assuma particolare rilevanza a beneficio non solo della pretesa erariale ma anche del cittadino “sfruttato”.
La Guardia di Finanza è fortemente impegnata anche nel contrasto alle frodi perpetrate nel settore delle Accise, un’imposta indiretta sulla produzione e sui consumi che colpisce i prodotti energetici, l’alcole etilico e le bevande alcoliche, l’energia elettrica ed i tabacchi lavorati, che assicura un considerevole gettito all’Erario, anche in ragione dell’elevata incidenza fiscale.
Nel comparto i Reparti dell’Abruzzo hanno finora sequestrato oltre 30.000 kg di oli minerali commercializzati in frode, accertato il consumo in frode di circa 58.000 kg di oli minerali e verbalizzato n. 28 soggetti dei quali n. 4 denunciati a piede libero.
L’attività operativa nel settore dei giochi e delle scommesse ha consentito di sequestrare, al termine di n. 76 interventi, n. 10 apparecchi tra videopoker, videogames, e slot machine e di denunciare all’Autorità Giudiziaria n. 10 soggetti.
2. Lotta agli sprechi del bilancio pubblico
Accanto alla più tradizionale lotta all’evasione fiscale, la Guardia di Finanza è chiamata anche a contrastare le varie forme di illegalità che recano pregiudizio alle uscite del bilancio comunitario, nazionale e locale, settore nel quale si palesa un’accresciuta sensibilità da parte dell’opinione pubblica.
L’azione delle Fiamme Gialle nello specifico segmento, coerentemente con gli obiettivi imposti dall’Autorità di Governo con i processi di “spending review”, mira ad evitare che le risorse pubbliche diventino preda di truffatori e di associazioni criminali, a danno delle politiche di sostegno alle imprese e alle famiglie, maggiormente colpite dall’attuale crisi economica e della recessione internazionale.
Tutto ciò mediante affinazione dei processi di selezione dei target ed una più accentuata valorizzazione, in chiave trasversale, dei servizi svolti in altri comparti, in modo da indirizzare l’azione di servizio verso la repressione dei più gravi e diffusi fenomeni di frode e mala gestio e verso l’individuazione dei nodi ove si annida inefficienza della gestione dei processi di spesa.
Di assoluto rilievo, in questo ambito, la collaborazione con la Procura della Repubblica della Corte dei Conti e, sul piano organizzativo, la stipula di protocolli d’intesa con gli Enti locali al fine di individuare e reprimere illecite percezioni di provvidenze pubbliche.
Molteplici sono i “protocolli d’intesa” stipulati ultimamente dal Comando Regionale Abruzzo: i maggiori Comuni del territorio abruzzese, l’Università di Chieti e Teramo, la Regione Abruzzo, sono i principali Enti che collaborano attivamente oramai con i finanzieri abruzzesi in materia di spesa sanitaria, prestazioni sociali agevolate e fondi strutturali.
Non solo lotta all’evasione fiscale, dunque, ma anche recupero delle risorse distolte fraudolentemente dalle finalità pubbliche cui sono destinate.
Premiante a tal riguardo è stata l’attività dei finanzieri della Compagnia di L’Aquila che nel maggio u.s., in esecuzione di apposito provvedimento dell’Autorità Giudiziaria inquirente, hanno operato un sequestro preventivo per equivalente di beni per un valore di oltre il milione di euro al termine di un’indagine che ha visto protagonisti in negativo tre soggetti indagati per truffa ai danni dello Stato.
Le Fiamme Gialle, nel corso delle attività di monitoraggio sull’impiego dei fondi pubblici destinati alla riparazione degli immobili danneggiati dal sisma, hanno concentrato l’attenzione su una pratica per la quale, nel complesso, sono stati erogati circa 1,1 milioni di euro, rilevandone l’assenza dei presupposti previsti dalla legge per l’accesso al finanziamento, dissimulata dai richiedenti grazie anche alla compiacenza di un tecnico incaricato.
Tutto nasce dall’istanza prodotta dai beneficiari del contributo, nell’ambito della quale veniva attestato l’utilizzo quale civile abitazione (oltre che, parzialmente, quale esercizio commerciale) di un immobile di quattro piani.
I riscontri operati dai finanzieri hanno permesso, invece, di accertare come, alla data del sisma, l’immobile fosse agibile solo limitatamente ai locali del piano terra (presso i quali insisteva l’attività commerciale), mentre i piani elevati erano ancora in fase di costruzione e parzialmente non accatastati.
Nonostante ciò, i proprietari dell’immobile hanno indicato nell’istanza per la concessione del contributo l’utilizzo a titolo abitativo dei piani elevati, producendo, peraltro, documentazione parzialmente difforme rispetto a quella redatta dai tecnici incaricati della verifica sull’agibilità dell’immobile, tale da indurre in errore i responsabili dell’istruttoria e determinare l’approvazione del contributo pur in assenza dei requisiti.
Sempre nell’ambito della ricostruzione post sisma le Fiamme Gialle avevano già nel marzo u.s. accertato l’ennesima truffa finalizzata all’indebito conseguimento di fondi comunitari destinati al ripristino delle attività produttive nella zona del cratere aquilano.
Ed anche in questo caso i finanzieri del Nucleo PT L’Aquila, su delega della locale Autorità Giudiziaria avevano sottoposto a sequestro preventivo per equivalente, finalizzato alla confisca, un immobile dal valore commerciale stimato in circa 2 milioni di euro.
Parimenti significativa l’attività posta in essere nel comparto dai finanzieri della Compagnia di Vasto che nel mese di maggio u.s. hanno concluso una complessa operazione che ha portato alla luce una maxi truffa ai danni dell’INPS, posta in essere da n. 45 persone, denunciate per aver percepito indebitamente assegni sociali per oltre 1,5 milioni di euro.
Il meccanismo truffaldino era finalizzato a ottenere l’erogazione dell’assegno sociale: in sostanza persone originarie del vastese e frentano residenti in Brasile, Argentina e Repubblica dominicana, al compimento del 65° anno di vita rientravano in Italia e vi restavano il tempo necessario per ottenere la residenza in zona (183 giorni di iscrizione all’anagrafe civile prima della modifica della normativa nel 2009), facevano la domanda per la pensione minima e aprivano il conto corrente, che spesso era cointestato a una persona residente in Italia, sul quale farsi erogare la prestazione e tornavano nel paese dove effettivamente vivono, ossia all’estero.
A margine delle indagini la competente Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo per equivalente di 162 immobili, tra fabbricati e terreni, e 50 conti correnti nella disponibilità degli indagati.
Complessivamente da inizio anno nel comparto sono stati conseguiti i seguenti risultati di servizio, distinti per settore di intervento:
a. Frodi comunitarie
L’attività di contrasto agli illeciti ai danni del Bilancio dell’Unione si sostanzia nell’accertamento delle indebite percezioni di finanziamenti nel comparto degli aiuti all’agricoltura, in quello dei fondi strutturali e degli incentivi alla formazione, strumentali al rilancio dell’occupazione ed al rafforzamento del tessuto economico.
Le procedure di controllo sono volte all’individuazione di illeciti di natura sostanziale e prevedono l’utilizzo di strumenti d’indagine, anche di carattere patrimoniale, indirizzati al recupero delle somme indebitamente percepite.
Da inizio anno in Abruzzo, anche al fine di corrispondere con efficacia alle sempre più forti istanze di legalità ed equità nella gestione delle risorse pubbliche provenienti dalle Istituzioni e dai cittadini, sono stati:
• eseguiti n. 295 interventi nel corso dei quali sono state riscontrate n. 306 violazioni;
• verbalizzati n. 331 soggetti, di cui 15 denunciati all’Autorità Giudiziaria;
• controllati importi per circa 3 milioni di euro;
• accertati contributi e finanziamenti comunitari percepiti indebitamente per circa 2 milioni di euro;
b. Frodi al Bilancio Nazionale / degli Enti Locali e su spesa previdenziale ed assistenziale
Sono stati effettuati finora n. 56 interventi riscontrando n. 52 violazioni.
I soggetti verbalizzati sono stati n. 73 ed i denunciati per le specifiche fattispecie n. 56.
L’attività ha consentito di controllare importi per circa 3,4 milioni di euro ed individuare complessivamente circa 2,8 milioni di euro di finanziamenti indebitamente percepiti.
Entrando nei dettagli, in materia di spesa previdenziale sono stati effettuati n. 44 interventi ispettivi al termine dei quali sono stati verbalizzati n. 45 soggetti dei quali n. 41 sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria. Sono 44 le violazioni riscontrate.
Ammontano a circa 1,6 milioni di euro le somme indebitamente percepite a fronte delle quali sono stati sequestrati, anche per equivalente, disponibilità finanziarie per circa 40 mila euro, n. 7 depositi bancari, n. 11 immobili e terreni per 46.750 mq.
c. Spesa Sanitaria
Nel corso dei primi mesi del 2014 sono stati n. 27 gli interventi nello specifico e delicato settore, a margine dei quali sono state accertate n. 28 violazioni e frodi in danno del Servizio Sanitario Nazionale per circa 6 mila euro. Sono n. 67 i soggetti verbalizzati dei quali n. 47 denunciati all’Autorità Giudiziaria.
d. Prestazioni sociali agevolate
Sono stati eseguiti fin qui n. 99 interventi in materia di prestazioni sociali agevolate, che hanno permesso di scovare n. 27 “falsi poveri”, dei quali n. 3 sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria, ed accertare indebite percezioni per circa 12 mila euro.
e. Danni erariali
Il servizio svolto nel comparto risponde, tra l’altro, ad una pressante istanza dell’opinione pubblica per una gestione trasparente delle risorse della collettività e si collega alla politica di contenimento delle uscite di bilancio.
La Guardia di Finanza esercita quindi un ruolo fondamentale nel contrastare ogni forma di comportamento che provochi ingiustificati aggravi di spesa pubblica, sprechi, inefficienze, abusi, distrazioni delle risorse per interessi privati.
Finora, in Abruzzo, complessivamente, sono stati eseguiti n. 25 interventi a fronte dei quali sono stati:
• accertate n. 20 violazioni;
• verbalizzati n. 107 soggetti;
• accertati oltre 4,8 milioni di euro di danni erariali
3. GARANZIA DELLE LIBERTA’ ECONOMICHE.
La Guardia di Finanza è coinvolta a pieno titolo nella lotta a tutti i fenomeni di inquinamento dell’economia legale che alterano le regole di funzionamento dei mercati e della concorrenza e che si manifestano prevalentemente sotto forma di riciclaggio e di usura.
Tali fenomeni criminali rappresentano gli strumenti principali attraverso i quali le organizzazioni malavitose reimpiegano i capitali illecitamente accumulati e li mimetizzano nella società civile e nell’economia legale.
La strategia del Corpo si fonda sostanzialmente sull’aggressione dei beni illecitamente accumulati dai sodalizi criminali, attraverso il sistematico ricorso alle indagini patrimoniali finalizzate a pervenire al sequestro ed alla confisca dei beni e dei proventi ottenuti dalle attività delittuose nonché dalle aziende finanziate con capitali illeciti.
Indagini senz’altro complesse e laboriose ma è proprio grazie a questo tipo di investigazioni che è possibile scovare patrimoni indebiti accumulati nel tempo e contemporaneamente sfruttare i poteri di polizia tributaria per agire anche sul fronte fiscale mettendo in atto il tipico “approccio trasversale” alle investigazioni che caratterizza l’azione della Guardia di Finanza.
a. Contrasto alla Criminalità
In tale comparto, con specifico riferimento all’applicazione della normativa antimafia, sono stati conclusi finora n. 7 accertamenti che hanno interessato n. 157 persone.
Di seguito i risultati conseguiti:
– sequestrati n. 4 beni immobili per un controvalore stimato in circa 850 mila euro;
– sequestrati n. 3 beni mobili registrati per un controvalore stimato in circa 23 mila euro;
– confiscati n. 4 beni immobili per un controvalore pari a circa 600 mila euro;
– confiscati n. 3 beni mobili registrati per un controvalore stimato in circa 17 mila euro;
– formulate all’Autorità Giudiziaria proposte di sequestro per circa 1,4 milioni di euro.
b. Contrasto al riciclaggio: controllo sui movimenti di denaro
Anche nella lotta al riciclaggio dei proventi da attività illecite la Guardia di Finanza riveste un ruolo di primissimo piano: impedire il reinvestimento nel processo produttivo delle ingenti somme di capitali derivanti dalla commissione di vari illeciti (evasione fiscale, false fatturazioni, usura, traffico di sostanze stupefacenti, reati contro la Pubblica Amministrazione, truffa e/o reati contro il patrimonio in genere, bancarotta fraudolenta ecc.), fenomeno in ascesa stante la possibilità di acquisire più facilmente le imprese in difficoltà economica, vuol dire tutelare il sistema economico sano e contribuire alla ripresa, eliminando ogni forma di concorrenza sleale e di inquinamento del mercato.
L’attività nel comparto viene portata avanti attraverso il sistematico sviluppo di indagini di polizia giudiziaria, l’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette e l’esecuzione di ispezioni antiriciclaggio nei confronti degli operatori sottoposti alla vigilanza ispettiva del Corpo, in modo da assicurare un presidio ampio, sistematico e trasversale di contrasto all’ingresso di flussi finanziari di origine illecita.
Questi i risultati conseguiti in Abruzzo da inizio anno:
– accertato riciclaggio per circa 2,4 milioni di euro;
– denunciate all’Autorità Giudiziaria n. 9 soggetti;
– approfondito n. 227 segnalazioni di operazioni sospette;
– accertate, nei confronti di n. 24 soggetti, n. 34 violazioni alla disciplina sulla circolazione del denaro contante per circa 160 mila euro.
c. Lotta all’usura
Nei primi mesi del 2014, per tutelare gli imprenditori in difficoltà dall’aggressione degli strozzini, sono stati effettuati n. 2 interventi che hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria n. 4 soggetti.
4. SICUREZZA DEL MERCATO: lotta alla contraffazione.
La Guardia di Finanza riveste un ruolo di primo piano anche nel contrasto alla contraffazione, fenomeno intimamente connesso ad altre forme di illegalità economico finanziaria che inquinano il mercato e sottraggono alla collettività importanti risorse, quali l’evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento del lavoro nero ed irregolare, il reimpiego di capitali illeciti.
Senza dimenticare i danni per la salute e la sicurezza dei consumatori, considerata la pericolosità e nocività della maggior parte dei prodotti che vengono immessi sul mercato.
In tale contesto, l’attività delle Fiamme Gialle abruzzesi, finalizzata alla ricostruzione di tutti gli anelli della “filiera del falso”, a monte (ovvero, i centri di importazione, di produzione e stoccaggio delle merci con marchi contraffatti) e a valle (vale a dire la messa in circolazione dei prodotti falsi), ha consentito, nell’ambito di n. 16 interventi, di denunciare all’Autorità Giudiziaria n. 11 persone, delle quali n. 1 tratta in arresto, e sequestrare complessivamente quasi 4,5 milioni di articoli con marchio contraffatto, oltre che pericolosi per la salute dei consumatori.
Di questi la maggior parte sono giocattoli, prodotti quindi destinati alle fasce più deboli: i bambini.
Proprio qualche giorno fa i “baschi verdi” della Compagnia di Pescara, al termine di vari appostamenti, hanno scoperto, in un anonimo appartamento sito a Montesilvano (PE) una vera e propria “centrale del falso”.
Borse, occhiali, accessori e capi di abbigliamento con falsi marchi, per un totale di circa 4.200 pezzi, migliaia di loghi, etichette in plastica, in metallo ed in tessuto pronti per essere applicati a capi di vestiario, sono stati rinvenuti nell’abitazione e quindi sottoposti a sequestro unitamente a n. 2 macchinari industriali idonei a cucire, ricamare e riprodurre elettronicamente scritte e marchi di ogni tipo.
All’atto dell’ingresso i finanzieri hanno colto sul fatto tre cittadini senegalesi intenti a cucire su delle magliette etichette di note griffe della moda.
E sempre di recente, i finanzieri della Compagnia di Giulianova si sono recati fino a Roma al fine di perquisire, in continuità di un filone investigativo portato a termine nei confronti di altre società operanti sul litorale teramano, delle attività commerciali gestite da cittadini di nazionalità cinese: sono stati oltre 4 milioni gli articoli rinvenuti privi dei requisiti di sicurezza e con marchio CE contraffatto, tra i quali giocattoli, articoli di cancelleria, componenti elettrici.
Già nel mese di febbraio le Fiamme Gialle del Nucleo PT Teramo e della Compagnia di Giulianova avevano sequestrato innumerevoli articoli carnevaleschi (maschere, trucchi, bombolette) e giocattoli tutti con marchio CE contraffatto o non apposto, in gran parte privi delle istruzioni in lingua italiana e di ogni altro requisito di sicurezza e conformità necessari per la commercializzazione.
Dal 1^ gennaio del 2014 la Guardia di Finanza ha attivato l’applicativo S.I.A.C. – Sistema Informativo Anti Contraffazione –, una progettualità co-finanziata dalla Commissione Europea ed affidata dal Ministero dell’Interno alla Guardia di Finanza, a conferma del ruolo di centralità del Corpo nello specifico comparto operativo.
Si tratta di una piattaforma informatica, raggiungibile da chiunque attraverso il sito internet “https://siac.gdf.it”, in grado di fornire un quadro aggiornato circa l’azione svolta dai vari attori istituzionali che presidiano il “mercato del falso”, mettendo a disposizione dell’utenza anche indicazioni e consigli pratici per evitare di acquistare prodotti contraffatti o pericolosi. Innovativa l’ulteriore opportunità fornita alle Aziende che vogliono tutelare i propri marchi di poter inserire, una volta accreditatosi al sistema, ogni indicazione di dettaglio relativa alle caratteristiche dei propri prodotti che può risultare utile in chiave operativa.
5. TUTELA DELLA COLLETTIVITA’.
a. Lotta al traffico di sostanze stupefacenti
Il traffico di droga rappresenta una delle attività più redditizie per le organizzazioni criminali ed è caratterizzato da una elevata tendenza alla transnazionalità e dalla collaborazione fra cosche di matrice e nazionalità diverse.
Le attività del Corpo nella lotta al traffico di sostanze stupefacenti si sviluppano da una parte con articolate indagini a livello nazionale ed internazionale, rimesse ad articolazioni a ciò specificatamente preposte, inquadrate presso i Nuclei di Polizia Tributaria, dall’altra con la capillare attività di controllo affidata ai Reparti territoriali, in modo particolare presso i porti, gli aeroporti ed i varchi autostradali, anche grazie all’impiego delle unità cinofile.
In territorio abruzzese, nel mese di febbraio u.s. è stata conclusa una complessa e vasta indagine denominata “Big Stone” avviata da militari del Nucleo PT L’Aquila e della Compagnia di Giulianova che ha condotto all’arresto di n. 8 persone per i reati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti a carico dei componenti di una consorteria criminale, costituita prevalentemente da soggetti appartenenti a famiglie rom stanziali legati da vincoli di parentela diretta, operativa sul litorale della provincia di Teramo e della vicina provincia marchigiana di Ascoli Piceno.
Oltre alla ricostruzione dell’operatività dell’associazione per delinquere, le indagini svolte dai finanzieri sono state orientate anche a ricostruire il profilo economico-finanziario degli arrestati, al fine di garantire l’aggressione ai patrimoni illecitamente acquisiti attraverso il traffico di sostanze stupefacenti. A seguito di un articolato screening patrimoniale, sono state infatti accertate disponibilità ingiustificate di beni immobili, nonché di liquidità finanziare sui conti correnti bancari, nell’ordine di circa un milione di Euro.
Sono stati quindi posti in sequestro, su disposizione del GIP del Tribunale di L’Aquila, nr. 02 immobili ubicati nei Comuni di Alba Adriatica e Martinsicuro, nonché tutte le disponibilità bancarie esistenti sui conti correnti riconducibili agli indagati.
A Teramo invece, qualche giorno fa, i militari della locale Compagnia, nell’espletamento di attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, hanno rinvenuto in delle buste di cellophane di colore nero foglie e arbusti di marijuana, appena tagliati e pronti per l’essiccazione per un peso complessivo di oltre 20 Kg.
Complessivamente, da inizio anno, in Abruzzo sono stati effettuati n. 144 interventi che hanno consentito di:
– identificare e verbalizzare n. 155 soggetti;
– denunciare all’Autorità Giudiziaria n. 47 soggetti dei quali n. 29 tratti in arresto;
– sequestrare oltre 57 kg di sostanze stupefacenti (in prevalenza hashish, marijuana, cocaina ed eroina).
b. Tutela dell’ambiente
Tra i compiti extratributari affidati al Corpo rientra anche il contrasto ai reati ambientali ed ai traffici illeciti di rifiuti.
Nello specifico settore la Guardia di Finanza si avvale, oltre che dei Reparti territoriali, anche della propria Componente Aeronavale articolata su distinti dispositivi che assicurano possibilità di intervento in mare, lungo la linea costiera marittima, nonché, a mezzo della Componente aerea, sull’intero contesto terrestre regionale.
Nei primi mesi del corrente anno sono stati effettuati n. 12 interventi al termine dei quali sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria n. 22 individui e sottoposti a sequestro circa 5.800 kg di rifiuti industriali, n. 4 discariche abusive, n. 1 immobile.
Tra le varie operazioni poste in essere sinora si segnala l’attività di servizio svolta dai finanzieri della Compagnia di Vasto i quali, nel febbraio u.s., in collaborazione con i militari della Sezione Aerea di Pescara, hanno rinvenuto e sequestrato una discarica abusiva “a cielo aperto” di circa 2.000 mq ove venivano stoccati, in assenza di qualsivoglia autorizzazione e/o precauzione, oltre 1.000 quintali di rifiuti speciali, alcuni dei quali particolarmente tossici e pericolosi (tra i vari ethernit, oli esausti, batterie di vetture).
c. Soccorso in montagna
In Abruzzo sono presenti n. 2 Stazioni del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.).
I militari delle Stazioni svolgono quotidianamente la loro opera non solo sulle montagne abruzzesi ma, quando le circostanze lo richiedono, anche sull’Appennino tosco-emiliano, a richiesta dei Reparti del Corpo competenti.
Finora sono stati effettuati ben n. 149 interventi in aiuto di escursionisti, scalatori, sciatori e turisti in difficoltà, nel corso dei quali sono state soccorse, in concorso con gli altri attori del dispositivo apprestato in materia (C.N.S.A.S., VV.FF, Corpo Forestale dello Stato, ecc.), n. 158 persone, delle quali n. 114 ferite.
L’encomiabile opera di solidarietà umana, svolta negli anni dai Finanzieri del Soccorso Alpino, spesso a rischio della propria vita ed in condizioni ambientali avverse, riscuote ampio apprezzamento nel mondo alpinistico.
6. ATTIVITA’ DELLA COMPONENTE AERONAVALE.
La Componente Aeronavale della Guardia di Finanza opera in stretta sinergia operativa con tutte le altre componenti del Corpo, allo scopo di contrastare sempre più efficacemente anche gli illeciti economico – finanziari realizzati via mare.
E ciò anche mediante l’intensificazione della collaborazione con i Paesi dell’area mediterranea con il fine di consolidare i già vigenti accordi in materia di violazioni doganali ed avviare nuove intese nel settore della prevenzione, dell’accertamento e repressione degli illeciti perpetrati via mare quali il traffico di sostanze stupefacenti, di rifiuti pericolosi e tossici, di beni culturali.
Senza dimenticare il rilevantissimo contributo fornito nel quadro delle iniziative rivolte al contrasto dell’immigrazione clandestina promosse dall’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea.
Di seguito una sintesi dell’importante attività svolta in Abruzzo in questi primi mesi dalle Fiamme Gialle di “mare” e di “cielo”:
IMPIEGO UNITÀ NAVALI ED AEREE
missioni di navigazione 114
– per complessive ore di moto 426
missioni di volo 50
– per complessive ore di volo 63
interventi di SOCCORSO 1
… persone salvate 0
Controlli complessivamente effettuati in mare
nei differenti settori di servizio 27
Complessive violazioni riscontrate in mare 9
ATTIVITA’ DI POLIZIA AMBIENTALE
– controlli effettuati 3
– violazioni riscontrate 3
– soggetti verbalizzati 5
. aree sottoposto a sequestro 63.000 mq
. immobili sottoposti a sequestro 1
. rifiuti industriali sottoposti a sequestro 0
Durante lo svolgimento della Cerimonia sono state consegnate ricompense d’ordine morale ai militari che si sono maggiormente distinti per l’alto senso del dovere, per l’elevata professionalità e il rendimento in servizio, conseguendo significativi e lodevoli risultati operativi.