L’AQUILA – Infezioni della cute: è possibile risparmiare oltre 500 euro al giorno, curando il malato a casa anziché in ospedale? La risposta è sì grazie a un nuovo metodo di terapia che l’ospedale di L’Aquila sta mettendo a punto insieme a un ristrettissimo e qualificato gruppo di specialisti italiani di altre strutture pubbliche. E così il S. Salvatore, in autunno o al più tardi entro l’anno, metterà in atto un diverso sistema di cura per trattare a domicilio talune infezioni che hanno degenze ospedaliere molto lunghe (alcune settimane o più) e che con il nuovo approccio terapeutico si ridurranno a pochi giorni.
Si tratta di alcune infezioni della cute e dei tessuti molli che richiedono (a differenze di altre, più comuni e più semplici da trattare) prolungati soggiorni in ospedale. Lunghe permanenze nei reparti che, oltre a ridurre la disponibilità dei posti letto, comportano costi molto alti per il servizio sanitario. La novità è frutto del lavoro di un gruppo di esperti italiani di alto profilo di cui fa parte il dr. Eugenio Ciacco, direttore del servizio Farmacia della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila.
La Asl 1 è la prima a battere in Abruzzo la nuova strada, nell’ottica della razionalizzazione delle spese dei farmaci e, fatto altrettanto importante, di una migliore qualità di vita del malato. Quest’ultimo, invece che in ospedale, avrà la possibilità- nei casi individuati dai medici – di curarsi da solo a casa, seguendo ovviamente le indicazioni prescrittegli. Naturalmente, la possibilità di fare la terapia a domicilio varrà solo per alcune infezioni e per le patologie vagliate e valutate dagli specialisti: durante il ricovero in ospedale, i medici imposteranno la terapia che verrà poi proseguita a casa dal degente con compresse.
“Ciò sarà possibile”, spiega Ciacco, “grazie al passaggio dalle cure per endovena, che necessitano di personale sanitario, a quelle orali, fatte con compresse e quindi a domicilio. L’efficacia del nuovo sistema di terapia dipende sostanzialmente dall’accurata scelta di antibiotici da calibrare sulle specifiche infezioni”.
Il risparmio di risorse è notevole se si pensa che un giorno di degenza ospedaliera costa (in via indicativa e con oscillazioni legate ad alcune variabili) attorno alle 700 euro mentre la cura orale a casa comporterà una spesa di circa 180 euro: insomma, ben 520 euro di risparmio per le casse della sanità.
“Un fatto importante”, aggiunge Ciacco, “se si tiene conto che alcune infezioni ospedaliere di cute e tessuti molli richiedono lunghe permanenze in reparto. Oltre a questo, però, è importante il miglioramento della qualità di vita del malato che si curerà nel proprio ambiente familiare”
Al progetto, avviato da alcuni mesi, partecipano anche l’Università Cattolica di Roma, ospedali di Udine, Legnano e Ancona.