Una città duramente colpita dal terremoto, ma proprio per questo una realtà con un grande potenziale per “ripensare” gli spazi e con essi gli assetti sociali in modo innovativo e funzionale, creando così anche nuove opportunità di sviluppo. Non solo quindi “il più grande cantiere d’Europa”, ma una fucina d’idee e proposte che possano fare dell’Aquila un polo d’attrazione, un centro d’eccellenza. Questa l’ambiziosa cornice che ha fatto da sfondo a un incontro con i mezzi d’informazione che si è tenuto lo scorso 26 agosto in Consiglio comunale a cui erano presenti – oltre al sindaco Massimo Cialente – Riccardo Cicerone, Angelo D’Ottavio, Stefano Panella, Daniele Proietti e Salvatore Santangelo.
Proprio Santangelo (segretario generale dell’associazione “L’Aquila che rinasce”, introducendo i lavori, ha affermato che l’obiettivo su cui si sta lavorando è quello di “creare un ecosistema sensibile ai temi dell’innovazione e delle start up al fine di renderlo uno dei perni attorno a cui far ruotare la ricostruzione economica e sociale della città. Fin dalla sua nascita la nostra Associazione, ha avuto l’intuizione di come in questa città non ci si dovesse occupare solo della ricostruzione materiale, ma di piantare il seme di percorsi in grado di influire sulle vite delle persone e soprattutto di riuscire a dare una prospettiva ai più giovani, perché solo in questo modo si possono tenere insieme i diversi frammenti in cui oggi è divisa la nostra comunità. Per questo nello Statuto abbiamo voluto inserire, come tratto qualificante, la creazione di un ‘Incubatore sociale’: oggi ci sono molti fermenti a livello nazionale ed è importante che anche a L’Aquila si riesca a sostenere questo percorso”.
In questo senso, l’associazione ha siglato un protocollo di intesa con l’amministrazione comunale per dar vita a progetti concreti per il sostegno le politiche giovanili, l’economia creativa e il mondo dello startup.
A questo proposito sono state presentate diverse iniziative: il 2 ottobre verrà inaugurato lo spazio di coworking “Strange Office” ideato dall’associazione “Start up L’Aquila”, mentre il 25 ottobre, il Capoluogo d’Abruzzo sarà la prima tappa europea dello “StartupBus”.
“Strange Office” – che verrà ospitato nei locali di Palazzo del Tosto – nasce dall’intuizione di quattro giovani aquilani: Riccardo Cicerone, Ilio Del Tosto, Stefano Divizia e Daniele Proietti.
Cicerone, presentando il progetto ha afferrato che: “Pensare che il coworking sia soltanto la condivisione di uno spazio fisico è riduttivo. Il cuore di questo nuovo stile lavorativo sta infatti nella possibilità di creare, intorno allo spazio/ufficio, una rete di persone che si trasforma in un laboratorio di idee, dove il confronto tra professionalità diverse e complementari permette nuove sinergie per fare business. L’obiettivo, insomma, è quello di far circolare, oltre alle persone, le idee”.
L’Aquila in questo senso può vantare un piccolo primato visto che “Strange Office” sarà il primo “ufficio condiviso” in Abruzzo.
Tra l’altro a testimonianza della volontà di superare i confini cittadini, all’incontro era presente anche Angelo D’Ottavio (ex coordinatore dei Poli d’Innovazione in Abruzzo) e oggistartupper di Abrex, il Circuito di credito commerciale nato a giugno di quest’anno e al quale hanno già aderito 50 aziende: “Nel momento di crisi strutturale che stiamo vivendo con aziende che chiudono ogni giorno, l’unica speranza è investire nei giovani e il mio auspicio è che in questo spazio di coworking si respiri più innovazione che aria”.
Il Sindaco ha affermato che le Istituzioni faranno la loro parte: “In un momento disperante, nel quale in tanti si sono rannicchiati nel loro privato, o sono completamente sbandati nella loro solitudine e incertezza, in questa città, stanno spuntando, in tutti i campi – cultura, turismo, imprenditoria – splendidi ragazzi. Loro sono il futuro. Parole d’ordine: assecondarli, aiutarli, spronarli ma con discrezione e soprattutto rispetto”.
Per quanto riguarda i fondi ha ricordato che i primi 25mila euro sono già stati stanziati in bilancio, mentre risorse più ingenti giungeranno dalla rimodulazione dei fondi per la ricostruzione sociale. Inoltre ha annunciato battaglia per l’utilizzo della quota residuale dei fondi Giovanardi (una parte è già stata destinata all’ex-Onpi) e per la giusta finalizzazione dei fondi Meloni (di cui comunque, nel frattempo, si sono perse le tracce).
In conclusione, Santangelo ha ricordato come “avere startupper significa avere persone che si cimentano con progetti imprenditoriali, che provano a fare impresa. E con tutti questi tentativi – anche con quelli più improbabili – si sta creando una nuova generazione di imprenditori; ma comunque, creare una startup non basta. Bisogna anche fare in modo che cresca e si sviluppi, andando a integrare il tessuto produttivo. Le imprese innovative devono aiutare le Pmi a essere competitive in un mondo in continuo cambiamento. Dobbiamo essere tutti pervasi da un senso di urgenza, con la consapevolezza che chi non si rassegna a lasciare L’Aquila deve fare i conti con la dura legge evidenziata dall’economista Enrico Moretti: ‘nel panorama economico attuale non conta tanto cosa fai o chi conosci, ma dove vivi’. Il nostro scopo è quindi quello non solo di ‘trattenere’ i nostri ragazzi ma anche di attirare talenti, in questo senso si potrebbe utilizzare il ‘progetto Case’ come un’opportunità di alloggio – a un prezzo competitivo – per tutti quelli che vengono da fuori. Nel pensare L’Aquila del futuro possiamo immaginare una città ricostruita, bella ma povera e forse vuota. Se attraiamo e tratteniamo giovani talenti e favoriamo la nascita e l’insediamento di imprese innovative abbiamo certamente più prospettive”.