I risultati delle indagini congiunturali condotte dal CRESA delineano dinamiche differenti nei settori manifatturiero (II trimestre 2014) ed edile (I semestre 2014).
Produzione, fatturato e ordini interni dell’industria manifatturiera mostrano risultati positivi congiunturali e soprattutto tendenziali. La performance sui mercati internazionali (fatturato estero e ordini esteri) è buona e generalmente migliore di quella rilevata nel trimestre precedente.
Diversamente, dal settore delle costruzioni continuano ad emergere segnali negativi a causa di andamenti generalmente in calo dei principali indicatori, seppure accompagnati da una lieve ripresa congiunturale dell’occupazione.
“Considerati anche i risultati della rilevazione dello scorso trimestre, si potrebbe confermare che il settore manifatturiero abruzzese si è incamminato sulla strada della ripresa. Dopo le perdite registrate negli anni precedenti, finalmente si intravvede un’evoluzione positiva” afferma il Presidente del CRESA, Lorenzo Santilli.
“Si assiste al delinearsi di una crescita “a due velocità” del manifatturiero abruzzese: da una parte le piccole imprese che arrancano e dall’altra le medie e grandi che registrano performance ragguardevoli” prosegue Lorenzo Santilli.
“Nel settore manifatturiero, vero motore della crescita, come più volte sottolineato dal CRESA, c’è bisogno di creare un “effetto trascinamento” delle imprese minori e per farlo occorrono iniziative di politica industriale fortemente orientate all’innovazione tramite sinergie tra imprese, università e centri di ricerca” afferma il Direttore del CRESA, Francesco Prosperococco.
“Il periodo attuale è molto difficile per l’edilizia come evidenziato dalle flessioni del valore aggiunto, degli investimenti e degli occupati rilevate dall’Istat. Come sostiene l’Ance, per invertire tali andamenti non sarebbero sufficienti le risorse messe a disposizione dal decreto Sblocca Italia, che pure prevede misure giudicate positivamente, quali quelle relative all’acquisto di immobili per la locazione e le semplificazioni riguardanti le ristrutturazioni edilizie” prosegue Francesco Prosperococco.
L’analisi congiunturale del secondo trimestre 2014 sull’industria manifatturiera è stata effettuata su un campione di 436 imprese con almeno 10 addetti.
I risultati della rilevazione sono in linea con quelli del precedente trimestre e sembrano confermare la ripresa del settore manifatturiero abruzzese.
Per quanto riguarda la produzione dell’industria manifatturiera, si rileva un aumento sia a livello tendenziale che congiunturale, rispettivamente del 4,6% e dell’1,4%.
Dal punto di vista dimensionale, le grandi imprese (oltre 250 addetti) mostrano miglioramenti rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e variazioni congiunturali negative. Le performance delle imprese di media dimensione (50-249 addetti) risultano positive sia sul breve che sul lungo periodo, prevalentemente per l’andamento della chimico-farmaceutica. Diversamente, le piccole imprese (10-49 addetti) presentano andamenti tendenziali negativi e congiunturali lievemente positivi.
Sotto il profilo settoriale, risalta la performance dei mezzi di trasporto che hanno fatto registrare un incremento dell’11,4% su base annua seppure accompagnato dall’unico calo congiunturale (-5,7%).
Il confronto territoriale espresso in termini di produzione evidenzia variazioni positive di pari entità sia a livello tendenziale che congiunturale per le province di L’Aquila e Teramo. Nella provincia di Pescara risulta una variazione tendenziale lievemente negativa e una congiunturale positiva, mentre Chieti è nella situazione opposta.
Per quanto riguarda i dati sugli ordinativi esteri, sembrerebbe si stia verificando una ripresa della domanda internazionale: infatti, la serie di dati negativi che aveva caratterizzato il biennio 2012-2013 e che si era interrotta già nel trimestre scorso ha rafforzato il suo andamento positivo. In particolare, risalta la crescita degli ordini esteri pari a +6,6% rispetto al periodo aprile-giugno 2013. Tale valore positivo è determinato soprattutto dall’incremento del settore della lavorazione dei minerali non metalliferi (+23,5%) ma incide positivamente anche il settore dei mezzi di trasporto (+13,6%).
Anche gli ordini interni fanno rilevare risultati positivi sebbene di minore intensità (congiunturale: +1,6%; tendenziale: +3,1%). Su di essi incide positivamente soprattutto il settore chimico-farmaceutico.
Sotto il profilo occupazionale, si evidenzia un lieve aumento rispetto allo scorso trimestre (+1,5%) ma, tendenzialmente, permane il contesto di calo dell’occupazione (–0,8%) che coinvolge soprattutto le piccole imprese (–2,5%).
Sebbene nel trimestre precedente le aspettative fossero positive, le valutazioni degli operatori per i prossimi mesi sono tornate ad essere pessimistiche, in particolare tra le imprese di piccole dimensioni. Le grandi imprese manifestano invece previsioni positive.
L’indagine congiunturale relativa all’andamento del settore delle costruzioni nel primo semestre 2014 si è basata sulle interviste a 164 imprese edili aventi sede in regione. Gli imprenditori registrano risultati generalmente negativi dei principali indicatori, accompagnati dall’aumento dei costi e da un lieve incremento congiunturale dell’occupazione.
Nel dettaglio, l’andamento tendenziale è negativo per commesse (-9,1%) e fatturato (-6,2%) mentre la produzione recupera (+0,9%). I costi di produzione crescono mentre l’occupazione totale e straniera diminuiscono (rispettivamente -5,2% e -5,9%).
Su base semestrale, si registrano diminuzioni di produzione (-3,9%), commesse (-10,3%) e fatturato (-9,5%) e aumento dei costi di produzione. L’occupazione mostra un’inversione di tendenza con incrementi (totale: +1,1%; straniera: +11,4%) che non compensano il calo annuale.
Le previsioni degli operatori per i prossimi sei mesi sono negative per produzione e commesse ma in miglioramento rispetto a quanto registrato nel semestre precedente.
Le piccole imprese (6-9 addetti) hanno mostrato risultati negativi sia congiunturali che tendenziali e generalmente peggiori della media. I costi di produzione aumentano più della media mentre l’incremento semestrale dell’occupazione non riesce a colmare il calo annuale.
Le imprese di dimensioni medie (10-49 addetti) hanno registrato risultati semestrali tutti negativi, meno pesanti della media, che non hanno eroso interamente l’andamento annuale in genere positivo. L’occupazione totale aumenta su base sia annua che semestrale, quella straniera solo nel semestre.
Le grandi imprese (con oltre 50 dipendenti) hanno mostrato andamenti negativi sia tendenziali che congiunturali peggiori della media. L’occupazione mostra flessioni in entrambe le componenti. Tutte le tipologie di costo aumentano meno della media.