L’AQUILA – I Carabinieri della Compagnia di L’Aquila al comando del Capitano Marcello D’Alesio, a conclusione di un servizio per il controllo del territorio teso a garantire idonee condizioni di sicurezza urbana e ad infrenare il fenomeno dei reati predatori, hanno denunciato in stato di libertà 4 persone per i reati di seguito indicati.
In particolare, i militari della Stazione di Sassa, a conclusione di attività di indagine scaturita dalla denuncia di furto di una bicicletta di ingente valore, presentata il 20 settembre u.s., hanno denunciato in stato di libertà un minorenne albanese ed un 59enne del posto per acquisto di cose di sospetta provenienza e ricettazione.
In particolare, dall’attività di indagine emergeva che il minore, nel mese di giugno u.s., dopo aver rinvenuto in stato di abbandono la bicicletta oggetto di furto, la rivendeva pochi giorni dopo al 59enne per la somma di euro 300,00 (trecento). La bicicletta è stata recuperata e restituita all’avente diritto.
I militari della Stazione Carabinieri di Tornimparte, a conclusione di attività di indagine hanno denunciato D.E. 42enne, calabrese, con precedenti di polizia per truffa a mezzo internet. Il predetto poneva in essere una truffa a mezzo internet nei confronti di una persona del posto, incassando su una postepay a lui intestata la somma di euro 250 per la vendita di ricambi auto, di fatto mai recapitati all’acquirente.
Hanno denunciato altresì due coniugi fiorentini B.A. 43enne e N.G. 39enne che, in concorso tra loro, dopo aver contattato una persona anziana del posto, si spacciavano per impiegati di banca e chiedevano di verificare i numeri seriali di alcune banconote in suo possesso. Dopo aver ricevuto dalla vittima banconote per un importo pari a euro 650 (seicentocinquanta), con artifizi e raggiri se ne impossessavano allontanandosi repentinamente a bordo dell’autovettura a loro in uso.
Le indagini poste in essere dalla locale Stazione Carabinieri permettevano di rintracciare il numero di targa del veicolo e di raccogliere importanti elementi probatori a carico dei succitati, riconosciuti dalla vittima senza ombra di dubbio in sede di individuazione fotografica.