“Venerdi’ mattina quella chiamata, le lacrime si trattengono a stento, il fiato che ti si blocca in gola, e poi solo la solita domanda che ti martella la testa in questi casi: perché? E perché proprio adesso? Noi non ci crediamo ancora, ancora non riusciamo a farcene una ragione, eppure ogni giorno che passa cresce in noi la consapevolezza che tu non ci sei più. Ci hai spiazzato Fede, ci hai lasciato così senza dir nulla, senza salutarci, hai chiuso gli occhi e sei partito, questa volta per un viaggio eterno.
Quello che possiamo dire di te e’ che hai lottato fino alla fine, come un vero guerriero. Tu, con la tua grinta, con la tua la forza di volontà combattevi contro uno degli ostacoli più grandi che possano capitarti nella vita: la malattia.
Eppure ce la stavi facendo, avevi tenuto testa al male ed eri stato davvero forte. Hai trovato anche nel dolore quella forza che in queste situazioni ragazzi della nostra eta’ difficilmente riescono ad avere. Tu pero’ ce la stavi facendo.
Sabato ad aspettarti per salutarti Fede c’era davvero un mare di folla, dieci 500 con il loro rombo erano pronte a scortati, in mezzo a quelle sorelle c’era anche la tua che con cura e amore avevi ritirato su per coltivare una delle tue grandi passioni. Per noi eri come un fratello minore, quel fratello con cui la notte prima di un raduno fai tardi per sistemare gli ultimi dettagli, gli ultimi ritocchi, per l’ultima tirata di cera. Eravamo tanti Fede ed eravamo tutti per te, per darti il nostro saluto. Tra amici ci tenevamo stretti per farci forza e poi al tuo arrivo il silenzio con le nostre lacrime scese silenziose, a volte coperte dietro a grandi occhiali, a volte nascoste dietro la spalla di un amico.
Le tue macchine ti hanno accompagnato lungo le vie di un paese in lutto e tu, Fede, sulle spalle di chi ha creduto sempre in te, di quelle persone con le quali hai trascorso i giorni felici della tua adolescenza. Come pugnalate le parole di don Claudio per tutti noi che, ancora increduli, fissavano la tua bara nella chiesa. All’uscita, ad aspettarti, il motore della tua 500 e le note di una canzone:
È per te,
forse non sarà molto
la tua storia lo so
meritava più ascolto…
puoi prendere per
la coda una cometa
e girando per l’universo
te ne vai
puoi raggiungere forse
adesso la tua meta
quel mondo diverso che
non trovavi mai
solo che non doveva
andar così, solo che
tutti ora siamo un pò
più soli qui…
Ti abbiamo salutato così, tra lacrime e commozione, tra rabbia e dolore.
E poi quell’applauso infinito ha gelato la piazza del paese. Chissà adesso cosa starai facendo? Come starai preparando la tua 500 o su quale bel cavallo starai galoppando. L’ unica certezza che abbiamo oggi e’ che noi non ti dimenticheremo mai, sarai sempre presente su ogni strada che percorreremo e sempre al nostro fianco, tu da lassù ci proteggerai. Fede stai vicino a tutti noi ma soprattutto dai la forza ai tuoi genitori. Noi non li lasceremo soli.
Ciao Fede.
I tuoi amici
Domenica 2 novembre alle ore 14.30 presso il campo sportivo di Pizzoli in occasionale della partita di calcio Pizzoli Vs Vallelonga , prima del fischio di inizio ci sarà la commemorazione e il ricordo di Federico.