L’AQUILA – In un comunicato stampa, ampiamente riportato dai media locali, nell’ormai lontano 24 luglio 2014, l’Assemblea cittadina dell’Aquila così scriveva:
“Ci preme evidenziare la problematica legata alla TASI e alla situazione di inagibilità degli immobili a seguito del sisma. Per tale tributo, la base imponibile è quella dell’IMU, con aliquota di base pari all’1 per mille. Diversamente dall’IMU, però, per la quale è stata prevista l’esenzione, in caso di immobili inagibili ( normata dall’ articolo 6 del decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, integrato dall’articolo 4, comma 5-octies, del decreto legge 2 marzo 2012, n.16), a tutt’oggi non esiste una norma simile che esenti dalla TASI i predetti fabbricati.Poiché la TASI si applica anche alla abitazioni principali, a carico sia del proprietario che dell’occupante, potrebbe verificarsi che i cittadini proprietari di un fabbricato inagibile debbano provvedere a pagare un doppio contributo: per la casa inagibile e, se si trovano nel Progetto C.A.S.E., nei MAP, in affitto con l’autonoma sistemazione, o concordato, o Fondo Immobiliare, per la casa che occupano temporaneamente.”
A tali più che legittimi interrogativi, posti dai cittadini riuniti in assemblea, l’Assessore non dava cenno alcuno di risposta.
L’Assemblea tornava sull’argomento il 26 agosto 2014, sempre in un comunicato stampa rivolto all’assessore De Santis.
“Resta senza alcuna risposta chiara la questione posta dall’Assemblea cittadina: si pagherà la TASI anche sull’abitazione inagibile? Sempre nel citato Regolamento, al Capo II “Imposta Municipale Propria (IMU), all’articolo 16, concernente la norma transitoria, è specificato, tra l’altro, che le abitazioni inagibili a seguito del sisma 2009 sono esenti dall’IMU e che i redditi dei fabbricati inagibili a seguito del sisma non concorrono alla formazione del reddito imponibile IMU. Ci chiediamo perché tale norma transitoria non sia stata inserita in maniera esplicita anche per la TASI, con la previsione della sua esenzione per gli immobili inagibili causa sisma.”
Il 27 agosto l’Assessore, tacciando i cittadini riuniti in assemblea di fare inutile allarmismo sociale, rispondeva con queste parole: “La TASI non si pagherà per le abitazioni inagibili che non concorrono alla formazione del reddito imponibile Imu fino alla definitiva ricostruzione e agibilità dei fabbricati medesimi. Possono stare tranquilli, insomma, tutti coloro che ancora non vedono ricostruita la propria abitazione”.
L’Assemblea rispondeva di nuovo, rilevando una certa confusione operata dall’Assessore, nel merito di TASI e TARI e diceva, fra l’altro: “se è vero che il Governo ha posticipato al 30 settembre 2014 la deliberazione per il bilancio di previsione, è anche vero che il termine per l’invio delle deliberazioni al Ministero dell’Economia resta fermo al 10 settembre 2014, per far sì che entro il 18 settembre la delibera venga pubblicata sul sito del Ministero. Il mancato rispetto di tali date comporterà l”eventuale” pagamento della TASI in un’unica soluzione entro il 16 dicembre 2014, in coincidenza con il pagamento del saldo dell’IMU”
I fatti di oggi smentiscono quanto asserito dall’Assessore De Santis e danno ragione a quanto i cittadini affermavano. La TASI sulle abitazioni inagibili andrà pagata ed in un’unica soluzione. Paradossali le ultime affermazioni del Sindaco Cialente, il quale asserisce di aver inviato una lettera al Ministero in data 5 ottobre, con imperdonabile ritardo sulla questione. Ritardo che denota disinteresse e superficialità.
Appare più che evidente che la superficialità, l’approssimazione e l’incompetenza di chi ci amministra lede vistosamente i cittadini, la collaborazione dei quali non viene minimamente presa in considerazione, o valorizzata, ma persino osteggiata e ridicolizzata da chi è demandato e preposto ad amministrare.
L’Assemblea cittadina chiede le immediate dimissioni dell’Assessore De Santis, per la mancata chiarezza e la manifesta superficialità, ed una doverosa, seppur tardiva, assunzione di responsabilità, da parte dell’amministrazione, consistente nel deliberare essa stessa, in Consiglio Comunale, l’esenzione dall’iniquo tributo, come del resto, già dall’ aprile del 2014, è accaduto in tutti i Comuni terremotati dell’Emilia e, per non andare troppo lontano, nel Comune di Barisciano.
LA REPLICA DI DE SANTIS
“C’è bisogno di una azione comune e non di polemiche strumentali sulla tassa sui servizi indivisibili applicata al 50% sulle abitazioni inagibili nel Comune dell’Aquila. La Tasi è prevista da una legge dello Stato e non dall’Amministrazione Comunale o dall’assessore Lelio De Santis che, al contrario, hanno fatto e stanno facendo tutto quello che è nelle loro possibilità per avere l’esenzione totale. Le polemiche non aiutano a risolvere il problema di questa tassa iniqua ed odiosa. Solo il Parlamento puo’ fare qualcosa a riguardo e per questo l’Amministrazione Comunale ha proposto degli emendamenti che saranno ripresentati al Senato, nell’auspicio che il lavoro di tutti, senatori abruzzesi in primis, porti a produrre gli effetti desiderati di una esenzione totale per le case inagilbili”.
Lelio De Santis
Assessore alle finanze