L’AQUILA – Un uomo originario di Roma ma residente a Lucoli, A.M. di 36 anni, è stato arrestato dai carabinieri per maltrattamenti alla sua ex compagna la quale, per difendersi, lo ha ferito con una coltellata. Un episodio dai contorni ancora tutti da definire visto il riserbo di procura e militari ma la dinamica è la seguente.
L’uomo da tempo stava minacciando la giovane in quanto lei non voleva sapere più nulla del loro rapporto. L’altra notte, però, le cose stavano degenerando dopo che l’uomo si era recato nell’abitazione di lei nel Progetto case di Tempera. La donna lo ha di nuovo respinto e allora il 36enne avrebbe iniziato a aggredirla. L’ex compagna, una paganichese più giovane di lui, ha avuto tempo e modo di chiamare i carabinieri ma anche di sferrare un colpo con il coltello da cucina all’uomo il quale ha perso molto sangue.
Nel frattempo sono arrivate le pattuglie dei carabinieri della stazione di Paganica, coordinati dal maresciallo Nunzio Gentile il cui arrivo ha inevitabilmente svegliato la popolazione del Progetto case e pertanto la notizia si è diffusa fin dalla mattina nel circondario. Anche perché al di fuori dell’abitazione molti che vivono in quella zona hanno notato per terra, passando, chiazze del sangue perso dall’uomo rimasto ferito dalla coltellata.
I militari, di intesa con la Procura rappresentata dal pm Roberta D’Avolio, hanno prima accompagnato l’uomo al pronto soccorso dove è stato medicato con una prognosi di alcuni giorni. Ma dopo la medicazione è stato portato in carcere in attesa della convalida del fermo di polizia giudiziaria che si farà nei prossimi giorni. In quell’occasione, a meno di una nuova nomina, l’uomo sarà assistito dall’avvocato d’ufficio Ferdinando Paone. Restava da valutare la posizione della donna. Gli investigatori hanno sequestrato il coltello e denunciato la donna per lesioni.
Nel corso del procedimento, però, il magistrato avrà tutte le possibilità di modificare in un reato meno pesante l’attuale contestazione considerando che la donna ha adoperato la lama esclusivamente come «difesa legittima».
Dovrà dimostrare, dunque, che si trattava di un comportamento adottato nella tutela della propria persona non avendo altre scelte lecite per frenare la furia di quell’uomo. Per questo, dunque, l’udienza che il giudice per le indagini preliminari dovrebbe fissare per domani, darà molto impegnativa visti i vari aspetti che dovranno essere presi in considerazione.
– da Il Centro –