L’AQUILA – Gli arresti avvenuti nella notte trascorsa danno un ulteriore segnale ai “pendolari del crimine”, cioè a coloro che vengono a L’aquila non certo per visitare la città, ma per “visitare” le case degli aquilani e segnano un ulteriore risultato a vantaggio del rapporto tra cittadini e Polizia di Stato, che si rivela sempre estremamente proficuo.
Gli arresti di ieri, poi, assumono ancora più un significato anche simbolico, perché i rumeni provenienti dalla provincia di Roma avevano aggredito una “casetta in legno”, cioè una struttura provvisoria, ma divenuta abitazione a seguito del sisma del 2009.
Nella serata di ieri e su segnalazione di un cittadino che aveva notato un’autovettura sospetta parcheggiata nei pressi della sua abitazione, le Volanti intervenivano in zona Sant’Elia ove individuavano una Renault Scenic con a bordo una persona.
L’uomo, un rumeno di 32 anni, veniva subito bloccato dagli agenti e sul veicolo venivano rinvenuti un piccone, altri arnesi atti allo scasso ed una valigia rubata, di proprietà della persona che aveva chiamato il 113 e che era stata asportata dalla casetta in legno, all’interno della quale i malviventi erano entrati rompendo due infissi.
Durante la perquisizione dell’autovettura, al telefono del rumeno giungevano numerose chiamate e messaggi da parte dei complici, i quali gli davano appuntamento sulla S.S. 17 nei pressi del distributore.
All’appuntamento, però, i due complici non trovavano il loro amico, ma due equipaggi della Polizia che, non senza difficoltà, ne bloccavano immediatamente uno, mentre con l’altro, di corporatura possente, gli agenti ingaggiavano una violenta colluttazione, in seguito alla quale l’energumeno riusciva però a darsi alla fuga nelle campagne.
Il fermato, anch’egli di nazionalità rumena e proveniente dalla provincia di Roma, veniva quindi dichiarato in arresto, mentre uno dei poliziotti era costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso, per lesioni fortunatamente lievi.
I due arrestati, entrambi rumeni con precedenti di polizia specifici, sono G.N.C di anni 32 e B.S.I. di anni 33 e devono rispondere, in concorso, del reato di furto aggravato ed il secondo anche di lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale.
I due sono ora trattenuti nelle Camere di sicurezza della Questura in attesa dell’udienza di convalida e contestuale giudizio direttissimo, come disposto dal Sostituto Procuratore dr. Stefano Gallo.