L’AQUILA – Un esposto alla Procura della Repubblica e una richiesta di risarcimento danni per la contaminazione di salmonella avvenuta sui terreni del bacino Aterno. Il presidente dell’Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico Paganica San Gregorio, Fernando Galletti, attacca senza mezzi termini il Consorzio Unico di Bonifica Aterno Sagittario sul fenomeno degli scarichi abusivi di acque reflue nei canali adduttori del fiume Vera, a fronte di una tassa sull’irrigazione per l’uso di acqua pubblica che l’ente regionale intende raddoppiare per l’anno 2015.
“L’aumento della tassa fissa per l’irrigazione gestita dal Consorzio di Bonifica è iniquo – denuncia il presidente degli Usi Civici Paganica San Gregorio Fernando Galletti – considerati i danni provocati lo scorso anno all’economia agricola locale dal divieto di irrigazione applicato a numerose frazioni del territorio aquilano in seguito all’allarme salmonella nelle acque reflue del comprensorio. Chiediamo al Consorzio la mappatura di tutti i canali irrigui – afferma Galletti – e pretendiamo dall’ente il monitoraggio e soprattutto la denuncia alle autorità competenti di tutti gli scarichi abusivi che si riversano nei canali di irrigazione, dall’ente gestiti, a danno di un territorio agricolo pesantemente compromesso. E’ ora che qualcuno si assuma le sue responsabilità. Non possiamo risanare i bilanci di un ente commissariato per venti anni.”
Il Consorzio di Bonifica, oltre alle attività previste dalla attuale legge regionale n.36/96, dovrebbe assicurare la difesa del suolo mediante la manutenzione della rete idraulica e idrogeologica, lavori di adeguamento e ristrutturazione dei torrenti e dei canali, interventi di bonifica e di recupero dei siti inquinati. L’Amministrazione Separata ritiene pertanto che l’aumento del canone sull’irrigazione sia arbitrario e non garantisca la possibilità ai proprietari terrieri di irrigare quest’anno al riparo dal rischio salmonella esploso nel 2014. Un fenomeno che nella primavera dello scorso anno aveva generato il panico tra la popolazione. Diverse persone furono infatti ricoverate all’ ospedale dell’Aquila per casi accertati di salmonella. Un’epidemia che portò i sindaci del comprensorio ad emettere un’ordinanza di divieto irrigazione e captazione delle acque superficiali. In alcuni casi, come quello della frazione di Bagno, dai controlli della Asl si riscontrò un livello di salmonellosi inferiore ai valori rilevati precedentemente dall’Arsa.
La competenza del controllo dei depuratori è invece a carico della Gran Sasso Acqua Spa. Il presidente dell’Amministrazione Separata Galletti invita pertanto il presidente della municipalizzata del Comune dell’Aquila Americo Di Benedetto a fare una ricognizione dei depuratori cittadini che non sono calibrati in base alla popolazione che risiede nei quartieri residenziali del Progetto C.A.S.E.
“Prenderemo in considerazione la possibilità di uscire dal Consorzio di Bonifica e di riprenderci la concessione delle acque – conclude il presidente Galletti – un ente inutile che negli ultimi venti anni ha creato solamente una voragine di debiti senza fornire servizi adeguati alla collettività”