L’AQUILA –  Le indagini congiunturali del CRESA mostrano che nel corso del 2014 il settore manifatturiero regionale mostra qualche segnale di debole ripresa, mentre le costruzioni versano ancora in forte difficoltà.
Rispetto all’anno precedente, infatti, l’industria in senso stretto vede persistere la contrazione dei soli livelli occupazionali, mentre gli altri indicatori assumono valori positivi; l’edilizia, al contrario, mostra flessioni di fatturato, commesse e occupazione e incrementi di tutte le tipologie di costi.
LA CONGIUNTURA MANIFATTURIERA IN ABRUZZO NEL 2014 (variazione % media annua 2014/2013)

Produzione

Fatturato                 Fatturato estero              Occupazione               Ordini interni

Ordini esteri

+2,8

+0,8                                +3,4                             -1,1                             +3,2

+3,7

LA CONGIUNTURA DEL

LE COSTRUZIONI IN ABRUZZO NEL 2014 (variazione % media annua 2014/2013)

 

Costi

     Produzione            Fatturato            Commesse         Occupazione

                                                                                                                            Materie prime         Per addetto

Energia

           +2,0                       -2,7                       -4,6                       -4,2                       +2,5                        +1,7

+0,9

Nel 2014 nessuno dei due settori ha riguadagnato in pieno le posizioni ante crisi.
Il manifatturiero, a fronte di un quasi allineamento ai livelli produttivi e di fatturato del 2008 e un certo miglioramento delle proprie performance sui mercati internazionali, vede contrarsi, principalmente per effetto della crisi del mercato interno, il numero di occupati.
LA CONGIUNTURA MANIFATTURIERA IN ABRUZZO (variazione % media 2014/2008)

Produzione

Fatturato

Fatturato estero

Occupazione

Ordini interni

Ordini esteri

-0,0

-0,2

+2,5

-2,2

-0,3

+3,4

L’edilizia mostra una situazione assai peggiore: rispetto al 2011 (primo anno dell’indagine congiunturale CRESA sul settore) mostra flessioni della produzione, del fatturato, delle commesse e dell’occupazione e incrementi di tutte le tipologie di costo.
LA CONGIUNTURA DELLE COSTRUZIONI IN ABRUZZO (variazione % media 2014/2011)

Produzione

Fatturato

Commesse

Occupazione

Materie prime

Costi Per addetto

Energia

-0,9

-0,8

-1,8

-5,8

+5,6

+3,4

+3,9

In ambedue i settori l’andamento appare seguire le dimensioni di impresa, migliore nelle aziende di grandi dimensioni e peggiore in quelle più piccole.

 “Il perdurare della crisi – dichiara il Presidente UNIONCAMERE Abruzzo, Lorenzo Santilli – grava sull’andamento del settore edile che continua a mostrare enormi problemi, mentre quello manifatturiero, nonostante qualche segnale positivo, stenta a ritornare su ritmi di crescita. Il quadro resta ancora sfavorevole, permeato da enormi difficoltà. La complessità ed onerosità dell’accesso al credito da parte delle imprese e i ritardi nei tempi di pagamento della PA rendono la situazione dell’industria in senso lato assai difficile nel nostro Paese.” “Se a ciò – prosegue Francesco Prosperococco, Direttore del CRESA – si aggiungono la scarsa proiezione internazionale e le limitate capacità di ricerca e innovazione del sistema economico abruzzese, la situazione regionale appare in tutta la sua gravità. È improrogabile, – aggiunge Prosperococco – l’adozione di politiche di sostegno concrete volte a consolidare il tessuto delle imprese esistenti, favorire la nascita di nuove attività, rafforzare gli skills e le competenze delle risorse umane, sostenere l’internazionalizzazione, stimolare la sperimentazione e l’adozione di processi innovativi, solo per fare alcuni esempi”.

INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE IMPRESE MANIFATTURIERE IV TRIMESTRE 2014 

Variazioni percentuali rispetto al IV trimestre 2013

PRODUZIONE   +0,5% FATTURATO +1,6% FATTURATO ESTERO -1,8% OCCUPAZIONE -1,6%

Il sistema industriale regionale      , pur con criticità sul fronte delle vendite internazionali e soprattutto dell’occupazione,  mostra incrementi          di produzione, fatturato e commesse nazionali nonché un miglioramento del clima di opinione.

Le grandi imprese fanno registrare le maggiori crescite di produzione, fatturato e presenza sul mercato interno, le medie    mettono a segno le meno negative variazioni delle performance sui mercati esteri  

L’indagine del CRESA è stata condotta su un campione valido di 429 imprese regionali con almeno 10 addetti.
“I risultati della rilevazione sull’andamento del periodo ottobre-dicembre 2014, in linea con quelli dei trimestri precedenti – evidenzia il direttore del Centro, Francesco Prosperococco”, sembrano confermare il miglioramento dell’andamento del settore manifatturiero abruzzese che sembra trainato dalla ripresa del mercato interno, mentre permangono difficoltà sul fronte della competitività internazionale”.
Produzione, fatturato e ordini interni mostrano, infatti, variazioni su base trimestrale e annua positive; al contrario, export e ordini esteri, dopo i consistenti incrementi tendenziali dei precedenti nove mesi e congiunturali della prima metà dell’anno, fanno segnare contrazioni su ambedue gli orizzonti temporali. Permane critica la situazione dell’occupazione.
Per quanto riguarda la produzione dell’industria manifatturiera, si rileva un aumento (congiunturale: +2,3%; tendenziale: + 0,5%) che si accompagna ad un lieve peggioramento rispetto al trimestre precedente del grado di utilizzo degli impianti produttivi (dal 67,9% al 67,3%).
Le dinamiche positive della produzione si riflettono sul fatturato che presenta una variazione congiunturale analoga (+2,3%) e tendenziale migliore (+1,6%) rispetto ad essa. A differenza di quanto osservato nel trimestre precedente, si contrae in modo diffuso su ambedue gli orizzonti temporali il fatturato estero (trimestrale: -2,9%; annuo: -1,8%).
Il portafoglio ordini conferma le tendenze fin qui evidenziate, con incrementi congiunturali e tendenziali delle commesse nazionali (+4,2% e +4,0%) e contrazioni di quelle estere (-4,8% e -1,8%).
Nell’ultimo trimestre dell’anno si accentuano le difficoltà sotto il profilo dell’occupazione (trimestrale:0,9%; annua: -1,6%), con una contrazione tendenziale superiore a quelle registrate nei trimestri precedenti.
Il pessimismo al quale erano improntate al termine del trimestre precedente le previsioni degli imprenditori per i prossimi sei mesi lascia il passo ad un moderato ottimismo. In base alle risposte rilevate, prevalgono le aspettative di incrementi di produzione (+3,3%), fatturato (+8,2%), ordini interni (+1,4%) ed esteri (+11,6%); permangono negative le prospettive occupazionali (-7,4%).
Per quanto riguarda la classe dimensionale, sono le imprese di maggiori dimensioni (più di 250 addetti), se si escludono le performance sui mercati esteri relativamente alle quali si mostrano in forte difficoltà, a mostrare le migliori prestazioni tendenziali, con incrementi di produzione e fatturato tra il 3% e il 4%, degli ordini interni del 12% e tenuta dell’occupazione. Le medie imprese ( da 50 a 249 addetti) presentano, al contrario, la più contenuta contrazione dell’export (-1,2%) e una stazionarietà degli ordinativi esteri (0,0%) e le maggiori contrazioni degli altri indicatori. Le aziende di piccole dimensioni (da 10 a 49 addetti) mostrano i peggiori andamenti del portafoglio estero (-5,6%) e dell’occupazione (-2,4%).
Considerando le variazioni su base annua, la provincia di Chieti registra le migliori performance di produzione, fatturato ed ordini interni e la maggiore contrazione degli ordinativi dall’estero; L’Aquila è l’unica provincia a veder crescere l’export ma registra al contempo la più pesante diminuzione dell’occupazione; Pescara, a fronte della più consistente caduta del fatturato estero, vede aumentare nel modo più deciso il valore del portafoglio ordini esteri; Teramo registra il minor calo occupazionale.

L’indagine congiunturale relativa all’andamento del settore delle costruzioni nel secondo semestre 2014 si è basata sulle interviste a 149 imprese edili aventi sede in regione. 

Il settore delle costruzioni in Abruzzo mostra un andamento migliore di quello medio nazionale. La produzione vede incrementi su base semestrale e annua del 3,5% e 3,1%, le commesse mostrano un incremento congiunturale intorno all’1,4% e una tenuta tendenziale, il fatturato aumenta del 3,3% rispetto alla prima metà del 2014 e dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2013. Assai critico si conferma l’andamento dell’occupazione, con decrementi su ambedue gli orizzonti temporali intorno al 3%. Sono, in particolare, i livelli dell’occupazione straniera a soffrire di criticità strutturale, con una flessione del 9,3% a livello tendenziale e un più contenuto decremento (-1,6%) congiunturale. 

Continuano ad aumentare su base semestrale e annua i costi di approvvigionamento delle materie prime (rispettivamente +2,8% e +2,3%) e di retribuzione del fattore lavoro (+1,8% e +1,2%). Per quanto riguarda, invece, l’onere connesso all’energia, a fronte di un aumento congiunturale dell’1,4% rispetto al secondo semestre del 2013 si osserva una lieve flessione tendenziale (-0,1%).

Le previsioni degli operatori per i prossimi sei mesi, ottenute dalla differenza tra la percentuale di risposte ottimistiche e quelle pessimistiche, sono negative, nettamente peggiori di quelle espresse nel semestre precedente, per produzione, commesse, fatturato e tenuta del livello dei costi. 

Sotto il profilo della dimensione, le piccole imprese (6-9 addetti) fanno registrare le peggiori performance congiunturali e ancor più tendenziali, con decrementi su base annua a due cifre di produzione, commesse e occupazione straniera, dell’8% di fatturato e del 5% dell’occupazione. I costi aumentano più che nella media regionale. Diffusamente negativo il clima di opinione riguardo l’andamento dei prossimi sei mesi di fatturato e commesse, migliori che nelle altre classi dimensionali le previsioni relative ai costi di.

Le imprese di medie dimensioni (10-49 addetti) riportano risultati semestrali e annuali positivi, anche se  pur inferiori alla media regionale, per produzione commesse e fatturato. I costi , L’occupazione nel complesso, in controtendenza con quanto si era osservato nella prima metà dell’anno, registra un andamento diffusamente negativo ma migliore delle altre classi dimensionali. I costi fanno rilevare i minori incrementi annui. Le previsioni a sei mesi sono blandamente ottimistiche riguardo produzione, commesse e fatturato e

pessimistiche relativamente al rialzo dei costi. 

Le grandi imprese (con oltre 50 dipendenti) mostrano variazioni congiunturali e tendenziali di produzione, fatturato e commesse nel complesso assai migliori della media regionale.  L’occupazione totale su base annua, nonostante un incremento che sfiora il 10% della componente straniera, fa segnare, la più consistente contrazione. Le previsione per i prossimi sei mesi sono diffusamente positive ma accompagnate da un orientamento fortemente pessimistico riguardo l’aumento dei costi di produzione.  

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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