L’AQUILA – L’Assessore alle Politiche Sociali del Comune dell’Aquila, Emanuela Di Giovambattista ed il Presidente del Tribunale per i Minorenni, Vittoria Correa, hanno sottoscritto stamani un protocollo operativo in materia di affidamento familiare, istituto particolarmente significativo tra le opportunità volte a salvaguardare il diritto del minore affinché cresca in un contesto adeguato.
Il protocollo, infatti, interviene nei casi di incapacità dei genitori, affinché il minore possa essere affidato alle cure di una famiglia piuttosto che ad un Istituto.
“Una risposta concreta alle necessità del minore – ha dichiarato l’Assessore Di Giovambattista – con l’intento di far fronte alle difficoltà della famiglia di origine e garantire la creazione di nuovi punti di riferimento affettivi ed educativi, idonei ad aiutarlo in un percorso di crescita armonica nel ripristino del rapporto con i genitori naturali, una volta venute meno le cause del disagio.
Il Comune dell’Aquila – ha proseguito l’Assessore – è il primo in Abruzzo a dotarsi di un protocollo del genere, convinti che sia estremamente importante, iniziare a diffondere una cultura dell’affidamento. Le famiglie ma anche i single affidatari, si trovano infatti di fronte ad una scelta di cuore ma anche di testa. Ed è per questo che, una volta individuati dall’Equipe Affido del Comune in collaborazione con il Tribunale per i minorenni dell’Aquila, devono acquisire, attraverso un percorso di formazione, gli strumenti necessari per affrontare il delicato compito cui saranno chiamati. Che è quello di colmare il vuoto di famiglia del minore, con la consapevolezza che si tratta di un compito temporaneo. Un segnale che non è solo di solidarietà ma anche di grande e profonda civiltà.”
ART. 1
DISPOSIZIONI GENERALI
Il presente protocollo intende individuare buone prassi applicative per la diffusione delle diverse tipologie di affidamento familiare, in ottemperanza alla normativa vigente.
E’ ferma volontà, delle parti firmatarie del presente Protocollo, assicurare la tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti, proteggerli e difenderli creando procedure e metodologie di intervento che siano costantemente ispirate alla loro salvaguardia; inoltre le Parti condividono la premessa metodologica della necessità di coinvolgere le strutture territoriali competenti sia in ambito sociale, sia in ambito sanitario al fine di fornire una risposta efficiente a tutela dei minori interessati attraverso competenze chiare e definite.
ART. 2
FINALITA’
Il presente Protocollo operativo ha lo scopo di definire l’attività di riferimento e la peculiarità relativa al servizio per l’affidamento familiare e accoglienza residenziale dei minori fuori della famiglia e le modalità organizzative e di verifica periodica dell’attività dell’équipe stessa, disciplinando i rapporti tra l’Ente Locale ed il Tribunale per i Minorenni al fine di assicurare l’unitarietà di intervento in tali materie con l’intento di:
• rafforzare l’interconnessione tra il Comune di L’Aquila e il Tribunale per i Minorenni nel fornire risposte adatte e specifiche all’affido familiare;
• implementare, nel rispetto delle specificità istituzionali dei ruoli, delle competenze e delle professionalità, la sinergia del lavoro attraverso un’azione ed un governo efficace dell’affido familiare;
ART. 3
OBIETTIVI
Prendersi cura attraverso l’accudimento vuol dire offrire al minore una base sicura necessaria per garantirgli un percorso di vita sereno ed armonico.
E’ con questa finalità che si vogliono realizzare i seguenti obiettivi:
• individuare, selezionare e supportare famiglie o persone con reale disponibilità all’accoglienza; quanto all’individuazione di soggetti affidatari il Servizio Affido del Comune dell’Aquila si attiverà con campagne di sensibilizzazione, informazione e formazione;
• diffondere la cultura dell’affidamento familiare e potenziare il servizio affido;
• evitare il ricovero in struttura, attivando prioritariamente interventi specifici di sostegno e di prevenzione con progetti individualizzati e mirati;
• creare una banca dati delle famiglie/persone disponibili all’affidamento familiare.
ART. 4
COMPITI E FUNZIONI
• Il Tribunale per i Minorenni provvederà a contattare eventuali coppie, già dichiarate idonee e che non abbiano rinnovato la domanda di adozione, per verificare l’interesse a percorsi alternativi all’adozione, con particolare riferimento ad affidamento di minori non in tenera età;
• Il Servizio Affido del Comune dell’Aquila provvederà ad effettuare incontri conoscitivi/valutazioni dell’aspirante affidatario per verificarne la reale disponibilità e la concreta motivazione all’affido familiare;
• Il Servizio Affido del Comune dell’Aquila e il Tribunale per i Minorenni si impegnano a provvedere alla specifica formazione delle risorse reperite per l’affidamento;
• Il Servizio Affido del Comune dell’Aquila, in collaborazione con gli operatori istituzionali territoriali, si adopererà per sostenere ed affiancare la famiglia o i singoli affidatari nel periodo di avvicinamento al minore e per facilitare l’inserimento nel nuovo contesto familiare del/i minore/i e sostenere il nucleo familiare nelle eventuali difficoltà.
ART. 5
COMPITI E FUNZIONI PROPRI DEL SERVIZIO AFFIDO
• promozione e coordinamento delle attività di sensibilizzazione per la diffusione di una cultura dell’accoglienza dell’affido;
• formazione in favore delle nuove famiglie/singoli disponibili all’affido, nonché di quelle già affidatarie;
• attivazione e realizzazione di incontri periodici;
• istituzione di una banca dati per il reperimento delle famiglie affidatarie;
ART. 6
METODOLOGIA E PROCEDURE
Il Servizio affido è realizzato dall’ Equipe territoriale per le adozioni e l’affido familiare, formata dall’assistente sociale dipendente del Comune e dallo psicologo dipendente della Azienda Sanitaria Locale competente territorialmente.
L’équipe, così come espressamente previsto dalle Linee Guida, espleta la propria competenza attraverso l’attuazione dei seguenti punti:
• partecipazione alle campagne di sensibilizzazione ed informazione, in collaborazione con i diversi servizi e le varie realtà territoriali;
• sostegno e preparazione delle famiglie che si rendono disponibili ad accogliere il minore nel proprio nucleo familiare;
• partecipazione degli operatori a periodici percorsi formativi incentrati sull’affidamento familiare;
• valutazione dell’aspirante affidatario;
• aggiornamento del data base contenente i dati delle famiglie disponibili all’affidamento;
• sostegno della rete di intervento, in collaborazione con i consultori familiari pubblici e privati, con il Giudice tutelare, con il Tribunale per i Minorenni e con gli organismi dell’associazionismo privato presenti sul territorio che operano in materia di affidamento;
• definizione e redazione di un progetto educativo, personalizzato a favore del singolo minore affidato, da concordare con il servizio sociale comunale, competente per l’emanazione del provvedimento di affidamento;
• supporto educativo e psico-sociale alla famiglia affidataria lungo tutto l’arco temporale dell’affidamento;
• qualora l’amministrazione locale competente disponga di adeguate risorse, nei limiti degli stanziamento di bilancio, disporre l’erogazione di un contributo economico a favore della famiglia affidataria e/o l’opportunità di disporre forme di tutela assicurativa.
ART. 7
IMPEGNI DEI SOGGETTI FIRMATARI
L’attuazione del presente Protocollo è demandata ai soggetti sottoscrittori, i quali si attiveranno, in maniera coordinata e continuativa, per la realizzazione e l’aggiornamento degli obiettivi individuati nel protocollo medesimo.
ART. 8
VALIDITA’ DEL PROTOCOLLO
Il presente Protocollo ha validità cinque anni e potrà essere rinnovato, ovvero modificato anche in corso d’opera, su richiesta motivata di anche un solo soggetto sottoscrittore. Per tutto non espressamente citato si fa riferimento alle Linee Guida regionali che qui si intendono integralmente allegate.