La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo in relazione alla morte di un neonato avvenuto la notte tra il 7 e l’8 gennaio scorso nel reparto di ginecologia dell’ospedale Pertini.
Il piccolo sarebbe morto schiacciato, secondo quanto scrive oggi il Corriere della Sera, dalla madre addormentatasi durante l’allattamento.
I pm hanno disposto l’autopsia.
Al momento il procedimento è contro ignoti ma gli inquirenti vogliono verificare se ci siano state carenze nell’assistenza della madre. In base a quanto ricostruito la donna, una trentenne, nel tardo pomeriggio del 7 gennaio avrebbe chiesto al personale del reparto di potere restare con il bimbo alcuni minuti in più dopo averlo allattato. Durante il turno di notte una infermiera ha però notato il corpo senza vita del bimbo accanto a quello della madre. Sarebbe stato anche praticato un disperato tentativo di rianimazione ma purtroppo per il neonato non c’è stato nulla da fare. Chi indaga spera di ottenere dall’esame autoptico risposte certe su cosa abbia causato il decesso.
Il papà del piccolo, 36enne di origini abruzzesi, ascoltato dal Messaggero ha dichiarato: “Sarà l’autopsia a spiegarci le cause della morte. La mia compagna è a pezzi. Abbiamo letto sul web molti commenti di altre donne – alcune hanno partorito proprio al Pertini – che hanno lamentato di essere state lasciate sole con i loro figli appena nati. Tutte stremate dal parto”.
“Mia moglie ha passato 17 ore di travaglio, dopo che le si erano rotte le acque alle 4 della notte. Era sfinita, ma le hanno portato subito il piccolo, per l’allattamento, e hanno preteso che gli cambiasse il pannolino, da sola. Entrambi abbiamo chiesto aiuto: lei stessa aveva più volte supplicato il personale di portare il piccolo al nido per qualche ora, in modo da poter riposare un po’. La risposta era sempre la stessa: non si può”.
“Io ho potuto prendere in braccio il mio bambino soltanto due volte: quando è nato, il 5 gennaio, poi per un’oretta il pomeriggio del 7 gennaio. – continua il suo racconto al Messaggero – Quando è avvenuto il fatto la mia compagna non è stata neanche svegliata. Ha aperto gli occhi e il bambino non era più lì accanto. Non sappiamo chi se ne sia accorto. Il decesso è stato dichiarato all’01:40 della notte. Mio figlio apparentemente stava bene, era solo irrequieto, passava le nottate senza dormire – conclude il papà – Adesso attendiamo i risultati dell’autopsia. Abbiamo affidato il caso a un legale. Nulla potrà ridarci indietro il nostro bambino, ma non vogliamo che accada ad altri genitori. Molte donne sono lasciate sole nei reparti, complici anche le restrizioni Covid. I protocolli adottati negli ospedali andrebbero rivisti anche alla luce dei rischi che questi comportano”.