L’AQUILA – “Alle 6:49 arriva il messaggio sul gruppo whatsapp della scuola dell’infanzia di mio figlio con il comunicato stampa del sindaco dell’Aquila che comunica la chiusura delle scuole e la solita levataccia mattutina diventa una corsa contro il tempo per capire a chi lasciare i bimbi per andare al lavoro”.

L’allerta meteo questa volta non c’è stata, le famiglie erano tranquille che all’indomani la giornata sarebbe stata come tante altre: portare i bimbi a scuola e andare al lavoro. Ma non è andata così. C’è chi ha potuto prendere il giorno di ferie all’ultimo momento, chi ha contatto all’alba la baby sitter fidata e chi si è appoggiata a nonni o mariti ‘statali’.

“Sono stata contattata alle 6 – spiega Alba – ho dei bimbi che seguo al bisogno e la mamma era davvero disperata così mi sono preparata e sono andata da loro”. Alle 8 Alba era già lì, ad accudire un bimbo di 7 anni per poi recarsi da altri due piccolini di 2 e 3 anni.

Come Alba anche Camilla è stata svegliata prestissimo e non potendo utilizzare la macchina è andata a piedi a Pettino. “Sono una studentessa universitaria – spiega Camilla – la facoltà era chiusa e la signora che mi ha chiamato era davvero disperata, non sapeva come recarsi al lavoro perché avevano chiuso la scuola di sua figlia. Ci ho messo mezz’ora per arrivare ma non potevo lasciarla nei guai”.

Mamme tuttofare, il più delle volte senza l’aiuto dei nonni, che vanno in tilt con una comunicazione presa “all’ultimo istante”.  

“Chi ha i nonni disponibili non ha problemi – dice Alessia – ma chi come me li ha distanti va in difficoltà. Io ho preso un giorno di ferie, per fortuna il titolare è stato comprensivo”.

Infine c’è chi ha il marito statale e viene ‘salvata’ in casa. Come Rita che deve recarsi fuori per lavoro ma può contare sulle ferie del compagno: “per fortuna ho il marito statale e sono potuta partire per recarmi al lavoro”.

Ma c’è anche chi non riesce proprio a capacitarsi di come una città di montagna come l’Aquila vada in tilt per poca neve: “Sinceramente avrebbero potuto posticipare la scuola di un’ora – esclama Lavinia – in una città di montagna questi disagi, dovuti ad una semplice neve, non dovrebbero proprio presentarsi! Ma tanto è fiato sprecato perché ogni anno succede”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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