“Togliere l’embargo, togliere le sanzioni per non far morire la Siria”. Mimmo Srour è provato, non nasconde di aver pianto quando alle 3 del mattino ha ricevuto la chiamata dei suoi suoi famigliari che lo informavano del terremoto di magnitudo Richter 7.8 che ha colpito la Turchia e la Siria. “Sono tutti salvi per fortuna – dice Srour ringraziandoci per la telefonata di solidarietà ricevuta – ma la situazione lì è drammatica. In Siria non c’è carburante, non c’è elettricità, è stata ridotta da anni di guerra civile all’età della pietra. Già morivano di freddo e di fame prima, vi lascio immaginare cosa sta accadendo con l’effetto di una catastrofe di questo tipo”. Mimmo Srour negli anni di politica attiva a livello regionale e nazionale ha sempre cercato incarichi che gli permettessero di seguire le Politiche del Mediterraneo. Non ha mai nascosto l’amore e l’attenzione per una civiltà che ha sempre definito “la culla della storia dei popoli”. Oggi il suo appello è davvero accorato. “Bisogna permettere ai siriani almeno di sopravvivere – dice Mimmo Srour – la Siria ha dato un contributo enorme per la civiltà umana, ha dato l’alfabeto, la Siria è stata sempre un modello di convivenza tra etnie e confessioni religiose e non sono io a dirlo ma lo ha ricordato sua Santità Giovanni Paolo II”.
“Questo terremoto è uno dei terremoti più intensi, più grandi che l’umanità ha vissuto, mai così devastante in zone tanto abitate. Ha distrutto tutto. Non ha lasciato che poche cose…è tutto a terra. Non c’è nessun tipo di solidarietà con la Siria – prosegue Srour – sono tutti solidali con il popolo turco ma dimenticano di essere solidali con il più debole , il popolo che già era in condizioni drammatiche. I siriani continuano a morire sotto gli occhi di parenti che sentono le loro grida ma non ci sono mezzi per poterli soccorrere. Ci sono solo i soldati, solo l’esercito siriano insieme a volontari stanno facendo quello che possono. Mi vengono le lacrime ma sentirete che solo in Siria ci saranno 15000 vittime.
Riprende fiato Mimmo Srour, fa politica da una vita ma sa che adesso non può dilungarsi sulle “politiche attive a sostegno del Mediterraneo” . Non può parlare di economia, agricoltura…oggi si parla solo di sopravvivenza. “Oggi i siriani solo soli – prosegue – solo ieri sono arrivati una squadra di Iracheni e una di Algerini. Se l’occidente non toglie le sanzioni e l’embargo – ripete – nessuno ha il coraggio di andare da aiutare…nessuno vuole subire le conseguenze”
Mimmo Srour è in contatto con le comunità siriane in Abruzzo e in Italia, mobilitate per raccogliere e spedire beni di prima necessità, a cominciare dai medicinali.
“E’ pronto già un container di medicinali di primo soccorso – conclude – certo sappiamo benissimo che non arriveranno oggi ma ci vorranno più di 15 giorni ma proviamo a fare la nostra parte”.
E infine l’appello:” Aiutiamoli come possiamo, ci siamo passati e ci siamo risollevati grazie alla solidarietà dell’Italia e del Mondo. L’isolamento gli fa ancora più male, sentirsi soli ora equivale a morire”
MIMMO SROUR
Mimmo Srour, siriano, ingegnere, ex assessore della Regione Abruzzo e della Provincia dell’Aquila, ex sindaco di Sant’Eusanio Forconese, comune in provincia de L’Aquila.
Srour è nato a Nakib, in Siria, dove è rimasto fino al momento di intraprendere gli studi universitari.
Il suo vero nome è Mahmoud ma tutti lo chiamano “Mimmo” fin da quando venne in Italia, nel 1969, per laurearsi in Ingegneria presso l’Università dell’Aquila, città dove ha deciso di restare mettendo su famiglia.
Mimmo Srour conosce bene la Siria e anche in questi momenti così delicati e complessi continua ad essere in contatto costante con persone, che ricoprono vari incarichi, che vivono in Siria.