“Mercoledì scorso si è tenuto il consiglio comunale straordinario su ‘movida violenta e il disagio giovanile’ opportunamente richiesto dalla formazione del Passo Possibile. Come da più parti sottolineato, per contrastare gli elementi oggetto di tale consiglio è necessario partire dalla considerazione che la nostra città ha bisogno di più spazi destinati specificamente alla socialità giovanile, presidi sociali dove calare progetti volti alla creazione di relazioni, al rafforzamento dei rapporti di comunità e alla partecipazione, e dove usufruire di una cultura accessibile e allo stesso tempo trovare i mezzi e le competenze educative per poterla produrre, in particolare per le fasce giovanili”.
Ad affermarlo è Alessandro Tettamanti, coordinatore insieme a Massimo Prosperococco del tavolo ‘città solidale’ all’interno della Costituente Progressista ‘L’Aquila, domani!’ che si è riunito la prima volta lunedì scorso e che a breve costruirà nuovi appuntamenti aperti alla città.
“Un luogo importante da prendere subito in considerazione allora – continua Tettamanti – è l’ex Asilo occupato. Un ampio spazio in Centro storico autonomamente ripreso da giovani nel 2011 che con le loro attività hanno in modo determinante contributo ad alzare l’attenzione sull’edificio e ad accelerarne il processo di ricostruzione ora in via di terminazione”.
“L’asilo – prosegue il coordinatore del tavolo ‘città solidale ‘ della Costituente progressista – non può allora che tornare ad essere uno spazio in cui i ragazzi e le ragazze sono protagonisti, legato alla socialità e alla partecipazione, all’erogazione di servizi per il sociale e allo svolgimento di attività artistiche e culturali alternative a quelle di segno prettamente consumistico predominanti nel centro storico e che sembrano caratterizzarlo con dinamiche di esclusione verso alcune fasce di popolazione come per esempio gli adolescenti e i giovanissimi”.
“Qualsiasi bando o altra procedura di selezione sull’asilo – continua Tettamanti – dovrebbe partire allora da questo comun denominatore di matrice sociale sulla destinazione, al di là degli schieramenti politici. L’Amministrazione avvii allora un percorso di progettazione condivisa per trovare le idee migliori che intercettino realmente i bisogni dei ragazzi e delle ragazze, ridando loro quello spazio in cui esprimersi. D’altronde già nel 2014 durante l’Amministrazione Cialente, insieme all’assessora regionale Sclocco, si stabilì che i 2milioni dei fondi Meloni (allora Ministra per la gioventù), più i 500mila euro dello Spi Cgil con i quali sono stati possibili i lavori di riqualificazione dell’asilo – inclusa la parte del centro anziani – servissero a creare uno spazio integenerazionale focalizzato sulla socialità giovanile, sula scorta di quello che i ragazzi stavano già creando con mezzi propri con la creazione di una biblioteca, sale musicali, teatrali ed altre attività. Ora più che mai allora sembra importante si realizzi quella destinazione”.
“Si è perso troppo tempo infatti – conclude Tettamanti – a intendere per ‘ricostruzione’ solamente quella materiale dei palazzi, con particolare attenzione magari alla loro estetica, senza pensare quasi per niente alla ricostruzione sociale, e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, con lo spettro di una città senz’anima in cui il disagio trova le condizioni migliori per prendere piede.
Abbiamo la possibilità adesso di ripartire dall’ex asilo per cercare di ridurre questo scollamento col sociale che tante difficoltà sta arrecando in particolare a determinate fasce della popolazione come quella giovanile. Non perdiamo dunque questa occasione, un vero e proprio investimento in termini di coesione sociale e sicurezza”.