Taglio di barba impeccabile, per onorare le grandi occasioni, e sorriso compiaciuto del sold out che lo attende all’Aquila, il comico romano Maurizio Battista ha raggiunto il palco allestito sotto alla scalinata di San Bernardino per l’appuntamento serale della rassegna estiva I Cantieri dell’Immaginario.
“Preparatevi – scherza – avvertite i familiari, la serata sarà lunga e piena di sorprese”.
“Per noi essere qui – sottolinea – è mostrarsi vicini anche alle sofferenze, come le ferite del sisma: un vero comico deve aver sofferto, se un comico non ha sofferto è un mezzo comico. E come si fa a soffrire? Si deve vivere e io la sofferenza la conosco bene e la racconto durante le mie serate”.
Battista ribadisce che “è un onore essere qui e ci tengo ad abbracciare tutta la comunità”.
In scena porta lo spettacolo ‘Ai miei tempi non era così…’, dalle premesse originali: siamo veramente sicuri che il passato coincida con l’idea di “vecchio” e il presente con l’idea di un “nuovo” che ci costringe ad arrancargli dietro, fino a farci invecchiare prima del tempo?… E chi l’ha detto che la felicità consista in un accumulo di “effetti speciali” o non piuttosto, com’era una volta, dal sapersi divertire con talmente poco che eravamo noi a sentirci “speciali”. Tra queste e altre domande, si muove il comico, in un precisissimo “slalom” per non urtare i paletti dell’ipocrisia e dell’ignoranza, issati dall’epoca attuale.
Intanto, è iniziato il conto alla rovescia in vista di sabato 22 luglio quando il comico salirà su un palco di “60 metri” nello stadio più grande della storia: il Circo Massimo, generalmente concesso solo alle grandi star della musica (come Bruce Springsteen o i Guns n’ Roses di recente) o per eventi come la festa per lo scudetto della Roma del 2001. “Saremo in 40 a condividere il palco – sottolinea – davanti a 8.500 persone”.
(ANSA).