Il sindacato punta il dito contro la decisione della società Intecs Spa di licenziare, nel 2017, 63 ricercatori e ricercatrici: “Le sentenze di Cassazione di questi giorni mettono la parola fine’ alla vicenda”


L’AQUILA – “Le sentenze di Cassazione di questi giorni mettono la parola ‘fine’ alla vicenda dei 63 ricercatori e ricercatrici licenziati a dicembre 2017 da Intec Spa (poi diventata Technolabs Srl), azienda guidata da Massimo Micangeli e Marco Casucci e attualmente in fallimento“. A scriverlo è la Fiom-Cgil della provincia dell’Aquila. “Il licenziamento – si legge nella nota – fu illegittimo”.

“Ci sono voluti più di cinque anni, ma grazie al lavoro imponente e attento dell’avvocata della Cgil Francesca Ramicone, che ha rappresentato la gran parte delle lavoratrici e dei lavoratori, è stato smontato il castello di falsità costruito ad arte da un’azienda superficiale e priva di visione che ha tentato in tutti i modi di mettere in discussione la competenza e la professionalità dei ricercatori del sito aquilano per poterne perpetrare il licenziamento, peraltro evidentemente controproducente visto il successivo fallimento dell’azienda. La Fiom – si legge ancora nella nota – della provincia dell’Aquila, da sempre al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori del sito aquilano, esprime massima soddisfazione per il definitivo accertamento della illegittimità di quei licenziamenti con la restituzione della dignità al lavoro e alla professionalità delle ricercatrici e dei ricercatori. Inoltre ringrazia l’avvocata Ramicone per il pieno risultato legale conseguito e Franca Gentile dell’ufficio vertenze della Cgil provinciale per il supporto. Purtroppo, nonostante queste sentenze, il danno subìto risulta irreparabile – rincara il sindacato – a causa del fallimento conseguente agli ingentissimi debiti contratti dalla società, per cui i ricercatori non riusciranno a recuperare le somme loro riconosciute dalla giustizia per l’illegittimità del licenziamento. Di fronte a questa sconcertante circostanza chiediamo che le istituzioni tengano conto di tutto quanto accaduto prima di accordare credibilità a soggetti imprenditoriali che si sono caratterizzati per aver lasciato su questo territorio solo macerie”.

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