Nonostante la strada sia trafficatissima, le luci della galleria ‘Madonna del viaggiatore’ restano spente. Strada molto frequentata anche dai ciclisti. Potrebbe bastare una disattenzione perché si creino le condizioni per una tragedia e per ritrovarci a piangere l’ennesimo morto sulla strada”

L’AQUILA – “La conclusione dei lavori del terzo lotto della superstrada L’Aquila-Amatrice e la contestuale apertura alla viabilità di questa importante arteria stradale risalgono ormai a oltre due anni. Tuttavia, sebbene la strada sia trafficatissima, le luci della galleria ‘Madonna del viaggiatore’ continuano a essere spente, come segnalano due grandi cartelli gialli all’imbocco di entrambi gli ingressi”. A dirlo è l’ex sindaco di Cagnano, ex vicesindaco e assessore alla Ricostruzione del Comune dell’Aquila, che è anche ciclista, Pietro Di Stefano.

“La strada è molto frequentata non soltanto da automobilisti, moto, camionisti e mezzi pubblici, ma anche da ciclisti che quasi mai sono visibili a chi è alla guida e passa repentinamente dal bagliore del giorno all’oscurità della galleria. È sufficiente una disattenzione – ribadisce Di Stefano – perché si creino le condizioni per una tragedia e per ritrovarci a piangere l’ennesimo morto sulla strada. Ho provato più volte a capire perché le luci, nonostante siano installate, continuino a non essere accese; a oggi quello che so di certo è che da tempo l’Anas ha avanzato la richiesta di fornitura elettrica, e a tale scopo sarebbero stati concessi tutti i permessi, eppure l’Enel non provvede ad attuare un suo preciso dovere.

Si tratta semplicemente di posizionare una cabina laddove le canalizzazioni sono state già effettuate, e attualmente protette da teli neri di plastica: basterebbe un lavoro di qualche ora affinché la galleria sia illuminata. È, purtroppo, invece ancora una volta un esempio del ‘Paese che non va’, che si ferma di fronte all’ovvio, alla banalità dell’esecuzione, e che si sveglia sconvolto soltanto nel momento in cui si consuma una tragedia: le ferite sono ancora aperte e i dolori ancora vivi per le vittime sulle bici. Poiché tutti i solleciti sinora sono stati vani – conclude – , non resta che rivolgere un appello al prefetto, nella speranza che tramite i suoi uffici possa intervenire nei confronti di Enel e ottenere, finalmente, la conclusione dell’iter per la fornitura di energia elettrica”.

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