L’AQUILA -L’amministrazione separata degli Usi civici di Roio ha citato dinanzi al commissario regionale Usi civici 22 società titolari di antenne, cabine e installazioni per telefonia mobile e per l’emittenza radiotelevisiva, chiedendo l’accertamento della destinazione a uso civico dei terreni su cui sorgono le antenne e la successiva reintegra. Si chiede inoltre l’eliminazione di tutti i dispositivi realizzati, anche con provvedimento cautelare in via d’urgenza. Secondo quanto affermato dai denuncianti, assistiti dall’avvocato Rodolfo Ludovici, le ditte pretese occupatrici sono irregolari perché non hanno accettato di pagare un canone da corrispondere all’amministrazione separata degli usi civici di Roio.
Al momento si sono costituite in giudizio tre società: Rete A, Elemedia ed Elettronica Industriale, difese dagli avvocati Riccardo Lopardi e Giovanni Mangialardi. Secondo la difesa, il Comune dell’Aquila aveva concesso in uso, con delibera del marzo 1991, l’area in questione e, con lo stesso provvedimento, l’amministrazione aquilana aveva dato atto che il terreno fosse già stato sdemanializzato con decreto del ministero per l’Agricoltura e foreste dell’8 giugno 1962. Le società, quindi, si difendono sottolineando che la citazione più che loro dovrebbe riguardare il Comune dell’Aquila che, nel concedere in uso i terreni, ha ricevuto un canone annuale di locazione, ora preteso anche dall’amministrazione separata. Inoltre le tre società affermano che il terreno non fa parte del demanio civico frazionale di Roio e che, comunque, la richiesta cautelare degli usi civici è infondata, anche perché le opere contestate esistono da parecchi anni. La prima udienza davanti al commissario, Riccardo Audino, è fissata per lunedì prossimo, 21 marzo, e in questa occasione dovrebbero costituirsi anche gli altri soggetti evocati in giudizio. C’é però il rischio di uno slittamento per l’astensione dalle udienze degli avvocati.
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