L’AQUILA – Conferenza sulla prevenzione delle infiltrazioni mafiose nella ricostruzione privata, stamani all’Aquila, presieduta dal Prefetto del capoluogo d’Abruzzo, Giovanna Maria Iurato, e dal Prefetto Bruno Frattasi, Coordinatore del Comitato Grandi Opere. Hanno partecipato i Prefetti di Teramo e Pescara, i Procuratori della Repubblica dell’Aquila e Pescara, Magistrati della DNA, nonché i Responsabili delle Forze di polizia delle tre Province del “cratere”. La conferenza completa un ciclo di incontri avviati con il Sindaci del cratere e tenutisi nel dicembre 2010 e nello scorso mese di febbraio, dedicati all’illustrazione del modello di prevenzione delle infiltrazioni mafiose e degli adempimenti che devono essere svolti dai Comuni. Durante la conferenza odierna sono state definitivamente messe a punto e condivise le procedure operative elaborate alla luce delle esperienze maturate in occasione dei primi tre accessi ai cantieri dei lavori privati effettuati nella Provincia dell’Aquila a partire dal 28 febbraio scorso, dove sono state riscontrate come operanti imprese affidatarie di opere finanziate con contributi pubblici pari a circa 4.600.000 euro. In particolare, è stato definito un metodo di lavoro che muove dalle ispezioni effettuate dalle Direzioni del Provinciali del Lavoro e dei Reparti specializzati dell’Arma dei Carabinieri, e prevede lo svolgimento di mirate attività informative sulle imprese impegnate nei ciclo realizzativo dei lavori, nonché verifiche sul rispetto della tracciabilità dei flussi demandate alla Guardia di Finanza. Nell’occasione è stato fatto anche un punto complessivo dei risultati ottenuti dal 2009 ad oggi nella lotta ai condizionamenti criminali nel processo della ricostruzione pubblica. Tale attività, come è stato sottolineato, si è giovata di una reciproca e proficua collaborazione instauratasi tra la Prefettura dell’Aquila e l’Autorità Giudiziaria (Procura della Repubblica dell’Aquila e DNA) ed ha portato all’emanazione di 17 interdittive e 50 informazioni “atipiche”, nonché alla formulazione da parte della Procura di diverse proposte di misure di prevenzione patrimoniale. Il bilancio tracciato evidenzia come i tentativi di condizionamento mafioso, costituiscono un fenomeno fortunatamente circoscritto, se rapportato al numero delle circa 1.800 imprese impegnate a vario titolo nell’esecuzione di appalti pubblici. Nel corso della riunione si è altresì evidenziata la necessità di intensificare, anche alla luce delle recenti iniziative di indagine sviluppatesi nelle Province dell’Aquila e di Pescara, l’azione per contrastare ogni ipotesi delittuosa finalizzata sia all’ottenimento indebito dei contributi per la riparazione degli immobili danneggiati dal sisma che a far lievitare artatamente i costi dei lavori. E’ emersa, infatti, la condivisa opinione che simili delitti possano adesso costituire uno dei pericoli per il regolare sviluppo del processo di ricostruzione.
Terremoto: conferenza su prevenzioni infilatrazioni mafiose.
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