L’AQUILA – Il 31 marzo scorso si è costituito, all’interno del consiglio regionale, il “Nuovo Polo per l’Abruzzo“, formato da cinque consiglieri: Antonio Menna (Udc), Berardo Rabbuffo e Daniela Stati (FLI), Gino Milano (Api) e Luciano Terra (Misto). Il nuovo polo vorrebbe essere la declinazione e l’emanazione territoriale del cosiddetto “Terzo Polo”, anche se, per ora, è improprio parlare di un vero e proprio “nuovo gruppo”. Si tratterebbe, più che altro, di un “intergruppo” con funzioni di coordinamento, il cui obiettivo, “in sintonia con quanto sta avvenendo a livello nazionale, è quello di realizzare un progetto con esperienze politiche di comune matrice ispirate ai valori del cattolicesimo democratico, riformiste e moderate”.
La sintonia con il quadro politico nazionale, a dire il vero, è più apparente che reale. L’identità del nuovo polo abruzzese appare infatti ancora incerta e anche i numeri che può vantare sono tutt’altro che rilevanti.
Cerchiamo di capire meglio, allora, quello che sta succedendo, non solo in Regione ma anche nel comune dell’Aquila, gettando uno sguardo anche alle imminenti elezioni amministrative.
In parlamento, nel Nuovo Polo per l’Italia (detto anche Polo della Nazione), sono confluiti un centinaio di parlamentari, fra deputati e senatori. Oltre all’Udc di Casini, ai transfughi pidiellini di Fini e all’Api di Rutelli, ci sono anche i militanti dell’Mpa di Raffaele Lombardo. Più che da un programma politico condiviso, i quattro partiti sono tenuti insieme dall’antileghismo e dalla convinzione che Berlusconi debba andarsene il prima possibile.
A livello regionale la situazione appare però più complessa. Tanto per cominciare l’Mpa, il partito di Giorgio De Matteis (vice presidente vicario del consiglio regionale), ha deciso di non sottoscrivere il nuovo patto. Inoltre Emilio Nasuti, aderente della prima ora a Futuro e Libertà, per il momento ha scelto di restare fuori sia dal PdL sia dal nuovo schieramento, anche se i ben informati sostengono che a breve rientrerà nel partito di Berlusconi.
Ieri in Regione doveva esserci una conferenza stampa di presentazione del nuovo polo, poi annullata per via della sospensione dei lavori consiliari in occasione del secondo anniversario del terremoto.
Uno sguardo all’interno del consiglio comunale dell’Aquila fotografa una realtà ancor più frammentata. Qui in verità non si è costituito nessun terzo polo ma è interessante notare come i partiti all’origine del sodalizio parlamentare vadano ciascuno per conto proprio: Fli, con Enrico Verini, è all’opposizione, insieme all’Mpa di Emanuele Imprudente, Luigi Di Luzio e Marco Tiberio, mentre l’Api fa parte della maggioranza che appoggia Cialente. E l’Udc? Spaccata in due, con Maurizio Leopardi (candidato sindaco del centro destra sconfitto nel 2007) all’opposizione e Giampaolo Arduini addirittura in giunta, con incarichi di assessore allo sport e vice sindaco.
Insomma, il Polo della Nazione, almeno in Abruzzo, è un’entità ancora molto instabile e dalle prospettive future incerte.
E, viene spontaneo domandarsi, se il Nuovo Polo per l’Abruzzo costituitosi in seno al consiglio regionale non è né un nuovo gruppo consiliare né un nuovo soggetto politico, allora cos’è? E, soprattutto, cosa farà? Passerà in blocco all’opposizione oppure i suoi membri, provenienti da esperienze e appartenenze politiche fra loro molto diverse, decideranno di volta in volta come votare, facendo un po’ di fronda all’interno del centro destra?
Dalla segreteria regionale del neonato movimento ci assicurano che “il Polo di Centro si farà” e che “una cosa è la politica nazionale, un’altra quella locale. Pertanto fra pochi giorni faremo una riunione con tutti i partiti che finora hanno aderito per presentare la nostra linea politica e programmatica”.
Intanto però le alleanze per le amministrative sono già state decise e anche qui il quadro è abbastanza cangiante. Prendiamo, come esempi, i casi di 4 grandi comuni in cui si andrà al voto: Lanciano, Vasto, Roseto e Francavilla. A Vasto l’Udc andrà con il PdL, mentre Fli e Api si presenteranno da sole con un proprio candidato; a Lanciano Fli e Api nemmeno parteciperanno alla tornata, mentre l’Udc sosterrà il candidato del Pdl; a Francavilla l’Udc appoggerà il candidato del centro destra, Fli si unirà alle liste civiche mentre l’Api correrà con il centro sinistra; a Roseto, infine, l’Api si schiererà con il centro sinistra, mentre l’Udc con il centro destra (ancora incerta la posizione di Fli).