L’AQUILA – Un sofisticato metodo per impiantare protesi d’anca che riduce notevolmente i margini di errore e che manda in pensione la tecnica tradizionale. Il reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di L’Aquila, diretto dal dr. Stefano Flamini, utilizzando un moderno software (programma informatico), oltre alla estrema precisione degli interventi, e’ in grado di stabilire la dimensione delle protesi da impiantare al paziente.
Due fattori – precisione dell’operazione e lunghezza della protesi – che hanno ulteriormente alzato la qualita’ del reparto, proponendolo come polo di attrazione; non a caso, ad oggi, sono alcune decine gli utenti inseriti nella lista d’attesa che verranno operati entro 3-4 settimane (va ricordato che tali interventi, essendo ovviamente fuori dalle urgenze, vengono programmati).
Le dimensioni delle protesi d’anca da impiantare generalmente vengono stabilite in modo tradizionale con l’utilizzo di lucidi, una metodologia che ha dei limiti di applicazione. Al San Salvatore, invece, si raggiunge un’estrema precisione grazie a un complesso sistema digitale e per questa ragione l’Unita’ operativa e’ in grado di programmare le operazioni di protesi d’anca senza errori di scala. La moderna Radiografia Digitale, infatti, consente di acquisire una grande quantita’ d’informazioni, su bacino e anca patologica, elaborate da un modernissimo software. In virtu’ di questa avanzata procedura, il chirurgo ha la possibilita’ di misurare con grande precisione la lunghezza degli arti inferiori e, quando e’ possibile, di eliminare la differenza di lunghezza tra essi (dismetria).
Va infatti ricordato che l’intervento, richiede una meticolosa pianificazione per individuare le taglie delle differenti componenti della protesi da impiantare Materiali di alta’ qualita’. “Per gli impianti”, dichiara Flamini, ” vengono utilizzati biomateriali all’avanguardia (Made in Italy) che danno ampia garanzia sul piano dell’affidabilita’ e, quindi, della qualita’ dell’intervento. Tra i prodotti utilizzati vi sono, tra gli altri, titanio, ceramica, metallo, polietilene”
La moderna tecnica, oltre a rendere l’intervento sicuro, da’ al paziente la possibilita’ di essere maggiormente informato e di poter visualizzare virtualmente, tramite immagini digitali, l’intervento che dovra’ subire; il chirurgo, da parte sua, sara’ perfettamente preparato alle eventuali difficolta’ dell’operazione. Tra l’altro il reparto del dr. Flamini ha messo a punto un sistema di emostasi intraoperatoria che consente di ridurre le perdite ematiche del paziente, diventando centro di riferimento dei pazienti “Testimoni di Geova” che, come noto , rifiutano le trasfusioni.
A Ortopedia le visite richiedono pochi giorni di attesa. Oltre 40 impianti nei primi 3 mesi dell’anno Da Gennaio-Marzo 2011, sono stati gia’ effettuati oltre 40 interventi di protesi d’anca, un ritmo superiore alla media dell’attivita’ svolta nel 2008, prima del sisma. Infatti l’Unita’ operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di L’Aquila, dopo l’inevitabile rallentamento dovuto al terremoto del 2009, dall’inizio dell’anno in corso ha ripreso a ritmi serrati la propria attivita’. Nel 2008 il reparto dell’Ospedale di L’Aquila ha impiantato 172 protesi d’anca, 61 in piu’ rispetto al 2010, anno in cui e’ iniziata la lenta ripresa dell’attivita’, con l’applicazione di 111 gli impianti. Quest’anno, alla luce dei ritmi dei primi tre mesi, e’ facile presumere che si possa superare il risultato del 2008.