L’AQUILA – La Guardia di Finanza ha svolto uno specifico intervento “a massa” su tutto il territorio abruzzese per contrastare l’economia sommersa e il lavoro “nero” . L’operazione, chiamata in codice “Illegal Work“, è stata disposta dal Comando Regionale “Abruzzo” ed eseguita dai Comandi Provinciali di L’Aquila, Chieti, Teramo e Pescara insieme agli uomini del Reparto Operativo Aeronavale. Sono stati impiegati oltre 200 militari che hanno effettuato 92 interventi nei confronti di altrettanti operatori economici e sono state eseguite oltre 348 “interviste” nei confronti di lavoratori operanti in settori individuati a seguito di una precedente azione investigativa. In Abruzzo, come nel resto del Paese, il “lavoro nero” è un fenomeno, che difficilmente si presenta isolato, in quanto nella maggior parte dei casi è connesso ad altre manifestazioni di illegalità che vanno dall’evasione fiscale e contributiva, allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, alle frodi in danno del sistema previdenziale. Anche nell’ultima operazione delle “Fiamme Gialle” sono stati individuati oltre 100 lavoratori impiegati in maniera irregolare di cui 72 “in nero” e sono state scoperte numerose violazioni di carattere fiscale e due operatori completamente sconosciuti al Fisco.
La guardia di finanza scopre 100 lavoratori irregolari. 72 erano in nero
Operazione “Illegal work”
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