L’AQUILA – I Comuni abruzzesi per i quali il Tar del Lazio ha accolto il ricorso contro l’esclusione dal cratere sismico hanno diffidato il commissario straordinario per il terremoto, Gianni Chiodi, affinché proceda a ridefinire dati e parametri dei Comuni ricorrenti. Lo hanno annunciato, in una conferenza stampa, i legali dei dieci Comuni della Valle Peligna che hanno vinto il ricorso. “Tutto questo per evitare inutili contrapposizioni giuridiche che – secondo i legali – servirebbero solo ad allungare i tempi di definizione della vicenda”.
Gli avvocati hanno poi spiegato i vantaggi che la ridefinizione e l’eventuale inserimento nel cratere sismico porterebbe nell’immediato ai Comuni: “In primis, l’inclusione nel cratere comporterebbe la sospensione della restituzione delle tasse – ha sottolineato il presidente dell’ordine degli avvocati Gabriele Tedeschi, che ha curato cinque ricorsi -; la possibilità di ristrutturare immobili senza perizia giurata, la disponibilità immediata di soldi per gli aggregati, fondi per le seconde case, per gli edifici pubblici e ipotesi di zona franca”.
“A conti fatti – ha quindi aggiunto Daniele Di Bartolo, che difende gli interessi del comune di Raiano – almeno in Valle Peligna, applicando il metodo ipotizzato dal Tar, il cosiddetto metodo Molin, tutti i Comuni da noi rappresentati rientrerebbero abbondantemente nel cratere. Anche perché il Tar ha stabilito che le sentenze non toccano i diritti dei Comuni già dentro al cratere molti dei quali, lo dicono i rilievi della protezione civile, hanno subito danni notevolmente inferiori a quelli registrati nella maggior parte dei Comuni esclusi”.
INGRESSO NEL CRATERE SISMICO: ACCOLTI ALTRI QUATTRO RICORSI
Il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi sull’esclusione dal cratere sismico di altri quattro Comuni esclusi dal cratere del sisma del 6 aprile 2009: Pratola Peligna (L’Aquila), Pescosansonesco (Pescara), Isola del Gran Sasso e Castelcastagna (Teramo). Nei giorni scorsi erano stati accolti i ricorsi di 11 Comuni. Stesse le motivazioni con cui i giudici amministrativi giustificano il provvedimento: da parte del Commissario delegato per l’emergenza terremoto in Abruzzo, che in quel periodo era l’allora capo della Protezione civile Guido Bertolaso, non ci sarebbe stata la valutazione dei danni subiti dai Comuni ricorrenti. I Comuni abruzzesi che hanno fatto ricorso contro l’esclusione dal cratere sismico sono 27.
TERREMOTO: IN PRIMA COMMISSIONE LEGGE COMUNI FUORI “CRATERE”
E’ stata rinviata in Prima Commissione la proposta di legge in favore dei comuni esclusi dal cosiddetto “cratere sismico”, ovvero l’insieme dei centri, individuati tramite apposito decreto n�3/2009, destinatari di una serie di benefici e agevolazioni in seguito al sisma del 6 aprile 2009. La commissione dovra’ esprimere il parere finanziario prima che la proposta possa essere calendarizzata in II commissione per l’analisi di merito e per l’eventuale discussione in aula.
A tal proposito, il consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio ha proposto di inserire l’esame della legge al primo punto all’ordine del giorno della prossima Prima Commissione. “E’ necessario accelerare i tempi. Dopo le sentenze del Tar del Lazio non si puo’ piu’ esitare. Ci sono stati fino ad ora dei ‘terremotati invisibili’ – afferma Di Pangrazio – esclusi dal cratere sismico secondo valutazioni oscure e contraddittorie e al tempo stesso abbandonati da qualsiasi forma di sostegno. E’ giunto il momento di affrontare il problema mediante il reperimento di ulteriori fondi, fondi che dovranno essere destinati a quei centri che, sebbene fino ad ora esclusi, hanno subito danni gravi e comprovati dal terremoto”.