L’AQUILA – Il giudice per le udienze preliminari, Giuseppe Romano Gargarella ha stabilito al 16 maggio, la data di fissazione dell’udienza preliminare sul filone “bis” del procedimento contro i componenti della Commissione grandi rischi.

Il 16 maggio coincide con l’udienza per valutare le richiesta delle parti civili sul filone principale. Le altre date fissate sono il 17 e 18 maggio. Gli imputati di omicidio colposo plurimo sono accusati di aver dato eccessive rassicurazioni al termine della riunione del 31 marzo 2009, cinque giorni prima del sisma che devasto’ L’Aquila e numerosi Comuni limitrofi.

Si tratta di Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi Rischi, Bernardo De Bernardinis, vice capo del settore tecnico operativo del dipartimento nazionale di Protezione Civile, Enzo Boschi presidente dell’Ingv, Giulio Selvaggi direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore della fondazione’Eucentre’ e responsabile del progetto Case, Claudio Eva ordinario di Fisica all’Universita’ di Genova; Mauro Dolce direttore dell’ufficio Rischio sismico del dipartimento di Protezione civile.

In particolare i sette rappresentanti della Commissione grandi rischi sono accusati di aver cagionato la morte di una decina di persone (tra loro anche studenti universitari) che rassicurati dalle dichiarazioni rese agli organi di informazione, avevano deciso di rimanere nelle loro abitazioni, crollate a seguito del devastante sisma del 6 aprile di due anni fa. Complessivamente sono quaranta le parti civili che si sono costituite in giudizio.

UDIENZA CROLLO CON 17 MORTI, ASCOLTATI I SOPRAVVISSUTI
L’AQUILA – Con l’audizione dei testi dell’accusa e’ entrato oggi nel vivo il processo riguardante il crollo del palazzo in via Generale Rossi dove il sisma del 6 aprile 2009 uccise 17 persone. Ad essere ascoltati i rappresentanti della Sezione di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco, quelli della Polizia di Stato che nell’immediatezza dei fatti si erano occupati della rimozione e catalogazione dei reperti e del reperimento dei documenti e progetti presso il Genio civile.

Nel corso dell’udienza e’ stato sentito anche il medico legale della Asl dell’Aquila che insieme ad altri tre colleghi aveva svolto esami autoptici delle vittime del sisma di due anni fa e nella fattispecie delle vittime del crollo dell’edificio, mettendo in evidenza come i decessi erano avvenuti durante il sonno per cause riconducibili ai traumi ma anche per sopraggiunta asfissia dovuta alla gran quantita’ di polvere che aveva impedito alle vittime di respirare.

Toccanti sono state le testimonianze dei superstiti all’immane tragedia: Matteo Tognoli e Riccardo Liberati. Il primo studente universitario ha raccontato le fasi del crollo dell’edificio, del suo tentativo di alzare la serranda dell’abitazione posta al pin terreno dell’edificio, aprire la finestra per permettere anche alla sua fidanzata e ad un’altra giovane studentessa di uscire.

“Ma quando mi sono voltato – ha detto il giovane nella sua testimonianza – non ho piu’ visto nessuno e io mi sono ritrovato sotto le macerie”. Ci sono volute 18 ore circa per permettere ai vigili del fuoco di poter estrarre dalle macerie Tognoli che a causa del crollo della palazzina ha riportato una invalidita’ del 100 per cento, causa l’inutilizzo del braccio destro. Altra testimonianza quella di Liberati, residente insieme a sua sorella ed i genitori all’ultimo piano dello stabile e che a seguito del crollo ha perso entrambi i genitori ed altri parenti che risiedevano nei piani sottostanti.

Con grande lucidita’, il giovane ha ripercorso le fasi dei lavori di ristrutturazione del fabbricato nel 2000 che aveva portato anche all’edificazione di un nuovo tetto, piu’ grande di quello pre-esistente, nodo centrale dell’inchiesta visto che per l’accusa proprio il tetto avrebbe appesantito la struttura, facendola collassare. Gli imputati sono gli ingegneri aquilani Diego De Angelis, che fu direttore dei lavori e amministratore del condominio, e Davide De Angelis, collaudatore, oltre al titolare dell’impresa che 12 anni fa fece i lavori di restauro Angelo Esposito.

Tra le altre contestazioni, nell’ambito dei reati di omicidio colposo, lesioni e disastro colposo, mancate misurazioni di adeguamento statico ed omissioni riguardanti i collaudi. La richiesta globale dei risarcimenti del danno, supera i quaranta milioni di euro. L’udienza e’ stata aggiornata alle date del 23 e 30 maggio, in cui verranno ascoltati i consulenti che hanno redatto la relazione del pm, Fabio Picuti.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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