L’AQUILA – I tagli alla scuola stanno mettendo in ginocchio l’Abruzzo. la denuncia arriva dalla Cgil che questa mattina in una conferenza stampa ha reso noto i numeri dei tagli operati nel settore scuola negli ultimi tre anni.
Con la Legge 133/2008, negli anni 2009/10, 2010/11 e 2001/12 perderanno il posto 3465 dipendenti della scuola, di cui 2263 docenti e 1202 lavoratori Ata (personale tecnico ausiliario), a fronte di tagli a livello nazionale di 130.918 lavoratori.
“La scuola abruzzese – ha detto Cinzia Angrilli, segretario regionale Flc-Cgil – è in ginocchio. I tagli di quasi tremilacinquecento posti di lavoro hanno di fatto aggravato già una situazione che era quasi al collasso. (Con la Legge 133 lo Stato Italiano ha rapinato in Italia oltre 8 miliardi di euro destinati al settore scuola. La perdita di 130 mila posti di lavoro è un affronto ad un settore che già aveva problemi”.
“In Abruzzo – ha proseguito la Angrilli – la situazione è sempre più critica. Con i tagli e la riduzione secca di personale, le conseguenze saranno gravissime. Fra queste abbiamo la riduzione del numero delle classi con aumento di alunni (in Abruzzo quasi 30 per classe a fronte di una media nazionale di 26), il taglio di specialisti di inglese, la perdita di sede di docenti di ruolo, la chiusura dei laboratori per mancanza di personale tecnico e soprattutto la riduzione oraria nelle scuole primarie, e in quelle a tempo pieno.
Tutto questo – ha concluso – a fronte di 100 mila posti vacanti in Italia, e che in Abruzzo vedono oggi disponibili 951 posti per docenti e 908 per personale Ata”. La Flc Cgil ha poi sottolineato come secondo i dati in possesso, per l’anno scolastico 2011/2012 saranno solo 355 le immissioni in ruolo in Abruzzo, di cui 77 docenti, 124 insegnanti di sostegno e 154 lavoratori del personale Ata.