L’AQUILA – “In riferimento agli articoli apparsi sulla stampa odierna, relativi alle dichiarazioni del Commissario Per la Ricostruzione On. Gianni Chiodi, di proposta di proroga per la presentazione dei progetti relativi agli immobili con esito di agibilità “E” fuori dei centri storici, si precisa che questo Ordine non ha mai prodotto alcuna istanza di richiesta di proroga rispetto alla scadenza fissata al 30 giugno 2011″.
Comincia così la nota inviata dal Presidente dell’Ordine degli Architetti Gianlorenzo Conti che aggiunge:”Gli architetti aquilani non hanno segnalato all’Ordine criticità sulla presentazione dei progetti entro tale data. Risultano strutturati per far fronte agli impegni professionali assunti e rispetteranno, come sempre fatto, le scadenze imposte dalle ordinanze.
I veri problemi non sono quelli legati alle commesse professionali bensì quelli legati alla confusione normativa ed ai tempi di esame ed approvazione dei progetti da parte della “filiera” costituita da Fintecna-Reluis-Cineas-Comuni.
A proposito della “filiera” non è possibile più ricevere “anonime” richieste di integrazioni su atti progettuali “asseverati” da iscritti agli Albi.
Il ventilato “accaparramento di incarichi” può essere imputato a chi non è strutturato e non rispetta gli impegni con i committenti. Limitare gli incarichi, senza motivazioni concrete, significa snaturare i principi costituzionali delle libere professioni intellettuali basati sui rapporti privatistici di “carattere fiduciario”.
Sarebbe paradossale limitare gli incarichi all’Arch. Renzo Piano ………………….
Significherebbe, per analogia, limitare le “cause” agli avvocati, le “cure dentarie” ai dentisti, “le mele da vendere” ai fruttivendoli (è una battuta) e così via in una logica che non appartiene al nostro Paese.
Non rientra tra i compiti degli Ordini l’azione ispettiva presso gli studi professionali ma la vigilanza sul rispetto delle norme deontologiche e, posso affermare con assoluta certezza, che dal 6 aprile 2009 non è pervenuta alcuna segnalazione di eventuali violazioni a tale norme.
Le questioni legate alle libere professioni sono già regolamentate dalla legge. Nessuno vieta ad un committente insoddisfatto di revocare un incarico fiduciario né di intraprendere azioni a propria tutela nei confronti di professionisti inadempienti.
Nessuno vieta inoltre ad un cittadino di intraprendere azioni analoghe nei confronti dei soggetti preposti all’esame delle pratiche ed al rilascio dei buoni contributo.
Ad ogni buon conto resto come sempre a disposizione del Commissario per fattive collaborazioni tese alla risoluzione di problematiche relative alla ricostruzione”.