L’AQUILA – Dopo aver presenziato a una riunione del Tavolo degli Enti finalmente concreta e propositiva, Gianni Chiodi ha concluso la giornata aquilana di venerdì con un insolito fuori programma: una passeggiata notturna per le vie di Fontecchio.

Chiodi era arrivato in paese in serata per partecipare a una cena con sindaci e amministratori regionali. Prima di ripartire, però, il presidente della Regione e commissario alla ricostruzione ha voluto visitare, in compagnia del sindaco Sabrina Ciancone, il labirinto di antiche viuzze e abitazioni che compongono il centro storico di quello che, certamente, è uno dei più notevoli borghi medievali rimasti in Abruzzo. Un vero gioiello architettonico, che il terremoto ha colpito duramente rendendo inagibile circa il 40% dell’intero patrimonio immobiliare.

“La passeggiata ha avuto un tono piuttosto rilassato” ha detto Sabrina Ciancone. “Con il presidente Chiodi si sono voluti sottolineare, in una fase ancora problematica e incerta, alcuni spunti positivi: la collaborazione tra aree omogenee e un progetto di pianificazione partecipata”.

Quello delle aree omogenee sembra essere il punto dirimente della ricostruzione dei piccoli borghi come Fontecchio. “Organizzare i Comuni terremotati in aree omogenee” spiega infatti il sindaco Ciancone “vuol dire, essenzialmente, dar loro la possibilità di incontrarsi, condividere dubbi e soluzioni, aggiornarsi e fare massa critica per reclamare attenzione e ascolto. Fontecchio è compresa nell’area omogenea 8, che è fatta di 11 comuni: solo 3 di essi hanno più di 1000 abitanti. Fontecchio, per esempio, ne ha 450. Se non si dialogasse e consorziasse tra vicini né la ricostruzione né le altre operazioni che necessitano visioni globali (rifiuti, trasporto scolastico, attività sociali e culturali) potrebbero essere condotte a termine”.

E la pianificazione partecipata? “E’ un progetto che era già stato preconizzato tra le elaborazioni teoriche della Stm” precisa ancora Sabrina Ciancone. “Si tratta di elaborare uno statuto dei luoghi, e di dar vita a una pianificazione che coinvolga tutti gli abitanti, una comunità che resiste compatta e solidale alle incertezze e alle difficoltà che dall’aprile 2009 costituiscono la quotidianità. Il laboratorio di democrazia partecipativa è stato inserito formalmente nel piano di ricostruzione la cui redazione si sta avviando”.

Partecipazione, condivisione collettiva di idee e progetti, individuazione corale delle soluzioni più consone: non c’è altro modo per ricostruire, oltre le case, il senso dei luoghi, quell’intima e protratta relazione che emerge fra cose, persone e ambienti nel corso della vita quotidiana.

Condivisione.

Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

  • Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666
  • Direttore responsabile: Christian De Rosa
  • Editore: Studio Digitale di Cristina Di Stefano
  • Posta elettronica:
  • Indirizzo: Viale Nizza, 10