L’AQUILA – “Non ci sarebbe copertura finanziaria necessaria per garantire ai 721 dipendenti delle Agenzie Regionali lo stipendio. Razionalizzare la spesa del pubblico, non equivale a dire sempre tagliare. Un riordino, senza alcun dubbio necessario, andrebbe fatto alla luce di un puntuale accertamento della spesa che comunque la Regione dovra’ affrontare nel trasferire i 721 dipendenti dalle Agenzie alla Regione . La delibera rimanda gli oneri della spesa sulla finanziaria regionale 2010 ma ad oggi non compaiono voci per questo”. Ad affermarlo e’ la Consigliera del PD Marinella Sclocco.
“La maggioranza – prosegue – ha valutato la possibilita’ di dover inoltre rispondere ad eventuali contenziosi che si aprirebbero con un’operazione del genere? In realta’ con l’eliminazione di suddette agenzie cambiera’ di un nonnulla la situazione. Forse con un’analisi costi-benefici piu’ attenta, e con la concertazione dei sindacati si potevano evitare disastri economici per la Regione e dunque per il contribuente”
I Verdi: “Una vera follia”
“La riorganizzazione delle Agenzie strumentali della Regione annunciato dai vertici della maggioranza di centro destra rischia di essere non solo un’operazione di facciata ma anche una vera follia dal punto di vista amministrativo”. E’ quanto dichiara il presidente del Gruppo Verdi Walter Caporale nel presentare una Interrogazione a risposta immediata sulle sorti dell’ARTA. “Annegare l’autonomia gestionale” continua il consigliere dei Verdi “nonche’ le competenze specifiche e l’elasticita’ di gestione proprie dello spirito statutario delle Agenzie nella struttura burocratica degli assessorati significa, come nel caso dell’ARTA, vanificare un lavoro svolto in un settore fondamentale qual e’ quello del controllo ambientale. Non mi sembra che in questo dibattito stia emergendo una domanda fondamentale, vale a dire nessuno si chiede e ragiona sull’utilita’ della funzione che svolge l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (penso alla mole di dati raccolti e alle analisi svolte sull’inquinamento atmosferico, sulle acque dei fiumi e su quelle di balneazione, o sugli alimenti e sulla radioattivita’ ambientale, sul radon ecc.). E’ possibile che questa funzione strategica dell’Agenzia, una volta trasferito / annegato il personale tecnico nella burocrazia regionale / assessorile, possa essere svolta con la stessa incisivita’, competenza e autonomia? Si riformi pure attraverso un percorso condiviso con lavoratori e sindacatati quel che non va negli Enti strumentali della Regione, ma a noi – rileva Caporale – non sembra che l’ARTA, del resto recentemente riordinata, rientri in questo progetto di accorpamenti per il semplice motivo che l’Agenzia risponde perfettamente alle esigenze di una pubblica amministrazione moderna”
Api: “Abolizione doverosa”
“L’abolizione di alcuni enti strumentali della regione va salutata positivamente al di la’ di logiche di appartenenza in quanto espressione della consapevolezza delle gravi difficolta’ finanziarie della nostra regione”. -E’ quanto afferma Bruno Evangelista portavoce regionale di Alleanza per l’Italia. “Se e’ utile chiedere ed otten ere chiarimenti al presidente Chiodi circa i criteri di riorganizzazione successiva a tutela dei dipendenti e per il pieno recupero della efficacia operativa e’ altrettanto incomprensibile – dice Evangelista – che le opposizioni di centro-sinistra abbiano alzato una barriera di contrapposizione assolutamente preconcetta che non interpreta la difficolta’ del momento ne’ le aspettative dei cittadini circa il co ntenimento dei costi della macchina regionale. Le gravi colpe del governo Chiodi -continua Evangelista- sono certamente altre e di estrema gravita’ come per la sanita’, settore nel quale ci si avvia inesorabilmente al netto di possibili ripensamenti sull’attuale fallimentare gestione commissariale Chiodi-Baraldi, verso il caos e la dequalificazione dell’assistenza peraltro con ulteriore incremento della spesa ospedaliera, come si registra in questi giorni ed in chiara contro tendenza rispetto alle aspettative di risparmio. E’ opportuno dunque -conclude Evangelista- che i partiti del centro-sinistra elaborino, stante la disponibilita’ del nostro terzo polo, una piattaforma relativa non solo ai problemi della sanita’ ma anche a quelli di altri settori per non rischiare in futuro posizioni di retroguardia come nella fattispecie dei recenti ed auspicati abbattimenti dei costi della politica”
I sindacati
“Le organizzazioni sindacali abruzzesi apprendono dalla stampa la soppressione degli enti strumentali decisa all’unanimita’ dai nostri amministratori regionali”. Lo affermano in una nota congiunta i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Di Cesare, Spina e Campo. Una scelta – dicono – presentata come un poderoso abbattimento di costi compiuta senza alcun confronto di merito con le parti interessate ai servizi ed alle funzioni finora svolte dagli enti per i cittadini e per le imprese. Una scelta che non possiamo condividere per il metodo, tanto piu’ avendo appena stipulato un Patto per lo Sviluppo dell’Abruzzo che dovrebbe essere strumento di confronto e condivisione sulle politiche regionali. Come e’ pensabile che si agisca al buio, senza progetti pubblici di rilancio dello sviluppo di due settori, agricoltura e turismo, da sempre considerati identitari per la nostra regione e la sua vocazione territoriale? Nel merito pensiamo che sia utile e necessaria una riorganizzazione di enti strumentali e partecipati che parta da un’analisi dei servizi che essi erogano e poggi sulle funzioni che si intendono sostenere e rafforzare, con l’obiettivo di avere una regione pronta e capace di innovazione in tutti i settori. Programmare lo sviluppo, guardare all’innovazione, mettere a sistema le risorse finanziarie, avere una valutazione tempestiva ed efficace dei risultati: questo permetterebbe di apprezzare una nuova organizzazione della Regione”. Secondo i sindacati “La Giunta Regionale ha deciso solo tagli lineari, senza alcuna strategia riguardo l’impiego ottimale dei lavoratori e i servizi da migliorare. Nulla di piu’. Per questa ragione, non condivisibile nel metodo e nel merito. Le organizzazioni sindacali sono pronte ad affrontare la riorganizzazione degli enti, partendo dai concreti bisogni, dalle funzioni su cui e’ prioritario investire perche’ le politiche amministrative siamo sempre piu’ efficaci nel territorio, dai bisogni dei cittadini e delle imprese d’Abruzzo, dalla definizione condivisa dell’impiego dei lavoratori e delle professionalita’ tecniche. Per queste ragioni, e’ urgente recuperare il confronto che e’ mancato, sul quadro generale degli obbiettivi e delle scelte, nonche’ a livello di categoria per tutte le problematiche del personale”. I sindacati annunciano, infine, di aver chiesto un incontro con la Giunta regionale
Daniela Stati: “Il taglio mira a razionalizzazione”
“Il taglio annunciato da Chiodi alle agenzie territoriali va nella direzione giusta, perche’ (usando proprio le parole del Presidente Chiodi), – mira a razionalizzare le risorse umane, a migliorare l’efficienza dei servizi regionali e a contenere i costi in settori nei quali in passato la politica ha fatto operazioni poco opportune -“. Questo il commento del Consigliere regionale di Fli Daniela Stati.
“Faremo la nostra parte -continua la Stati – nell’approfondire la proposta della Giunta, quando essa arrivera’, perche’ al momento si tratta solo di parole. E siamo pronti anche a prenderci le nostra responsabilita’, purche’ ci venga data la possibilita’ di discutere e trovare insieme le soluzioni “. “Pero’ perche’ iniziare proprio dall’Arssa e dall’Aptr, le quali non hanno gia’ da tempo un Cda? Perche’ non partire da altre agenzie che di sicuro non hanno lo stesso impatto strategico e operativo ad esempio dell’Arssa, specie nel territorio marsicano, che ha una forte vocazione agricola alla quale gia’ non vengono garantiti interventi concreti per potenziare al meglio il settore. Temo fortemente che la abolizione dell’Arssa possa avere notevoli ricadute negative sull’economia locale. Senza parlare poi dei dipendenti: che faranno, dove andranno, avranno gli stessi compiti? Sarebbe comunque opportuno che anche i lavoratori fossero sentiti per arrivare a soluzioni condivise o meno traumatiche perche’ le societa’ spariscono ma i lavoratori restano con i problemi di tutti i giorni?”.
“Aggiungo inoltre che avrei preferito che la Giunta regionale avesse agito prima su qualche Ente Regionali che ha dei Cda ben remunerati, magari rivedendo i contratti costosi di qualche tecnico, e poi mettere a punto una riforma generale, passando prima pero’ per le cose sbandierate da tempo e mai attuate. Ad esempio perche’ si tarda a riformare il sistema dei trasporti regionali prevedendo la fusione di Arpa, Sangritana e Gtm in una unica azienda regionale? Perche’ non si eliminano le partecipazioni in societa’ collegate all’ARPA, come Tibus ecc..? E della SAGA che ne facciamo, non sarebbe il caso di parlare di privatizzazione ? E questo mi lascia perplessa. Temo una ulteriore spoliazione delle aree interne, come sta accadendo per la sanita’.
Sia chiaro pero’ che, pur condividendo il principio di una vera riforma, non taceremo su una volonta’ di espropriare il territorio dell’unico ente regionale significativo senza capire dove si vuole arrivare. Sempre d’accordo con Lei, Presidente, sui tagli, ma quando partiamo dall’abolizione dei consulenti esterni nei vari enti, partendo magari da quelli da Lei nominati nei suoi uffici ecc?.? Non vi sono tra i dipendenti regionali professionalita’ capaci di svolgere tali funzioni oppure abbiamo dipendenti non all’altezza?”. “Mi auguro che presto Lei possa convocare un incontro, anche con l’opposizione, per parlare di questi temi, in modo che dalle parole si possa giungere presto a fatti concreti”
Riordino agenzie regionali, le reazioni politiche
PD, Verdi e Api commentano la decisione