L’AQUILA – “Quando siamo protagonisti noi, poi individuiamo le collaborazioni con gli altri. Non funziona quando dall’alto, truppe di occupazione, come io le definisco, che stanno gettando veleno anche tra la nostra comunita’, pretendono di guidare loro quello che dobbiamo fare noi. Noi collaboriamo con tutti, ma la regia deve essere nostra, perche’ solo noi sappiamo cio’ di cui abbiamo bisogno”. Lo ha detto oggi il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente a margine della conferenza stampa indetta per illustrare il recupero di due importanti edifici pubblici (teatro comunale e teatro San Filippo), tornando ad evocare la titolarita’ delle decisioni per il centro storico cittadino.

“La nostra volonta’ – ha aggiunto – e’ quella di riaprire, riportando la vita, al piu’ presto il centro storico. Questa e’ la scelta che portano avanti gli aquilani rispetto alla Struttura commissariale. Noi – ha rimarcato Cialente – stiamo accelerando al massimo i tempi e la nostra linea e’ quella di riportare gli uffici pubblici in centro per evitare quello che e’ successo in altre citta’ terremotate, dove la vita non e’ tornata ed esse sono solo scenografia”.

“Il Comune sta attuando – ha detto ancora il primo cittadino – un lavoro semplicissimo che fra tre anni potrebbe riportare in centro, ogni mattina, 3-4 mila persone, con la possibilita’ di poter andare la sera al teatro o al cinema e rivivere in toto la citta’. La prova provata e’ che quando siamo messi in condizione di dare noi le carte, sappiamo come darle. Dobbiamo essere noi a chiamare gli altri – ha concluso Cialente -. Siamo stanchi che altri decidano per noi, anche perche’ quando cio’ accade i meccanismi si inceppano”.

Tre anni per tornare a teatro

Per accelerare i tempi, Cialente gia’ nel febbraio scorso, ha siglato un’intesa per distribuire direttamente i 65 milioni di euro girati dal Commissario delegato per la Ricostruzione (47 dei quali derivanti dai fondi della ricostruzione e 18 milioni dai fondi Cipe), ai vari soggetti attuatori, a seconda delle competenze.

Degli spazi teatrali se ne occupera’ l’ingegner Marchetti che tra le fila dei suoi collaboratori annovera anche Elisabetta Fabbri, gia’ impegnata nei restauri dei teatri della Scala, San Carlo, La Fenice, Petruzzelli. “Siamo riusciti in due obiettivi – ha detto Placidi – distribuire al piu’ presto le risorse e ridare efficacia all’azione amministrativa”. Nel dettaglio, per il teatro comunale e’ previsto un primo lotto di interventi, pari ad 1,6 milioni di euro, (denaro frutto di donazioni coordinate dal giornalista aquilano della Rai, Bruno Vespa), per il consolidamento statico; un secondo lotto per 10 milioni di euro, da fondi del Commissario Chiodi messi a disposizione di Marchetti.

“Per il San Filippo – ha aggiunto l’assessore Placidi – chiesa barocca di proprieta’ del Comune, da anni utilizzata per iniziative culturali, c’e’ un piccolo problema dovuto al fatto che bisogna tecnicamente intervenire su una proprieta’ mista pubblico/privato. L’opera di recupero avra’ un costo di 2 milioni e 405 mila euro complessivi”.

Il 21 luglio per il Comunale scadra’ il termine per la presentazione delle domande e gia’ dal giorno successivo si passera’ all’esame della documentazione. Nella scelta delle ditte si terra’ conto anche della capacita’ di accorciamento dei tempi, oltre che di quella di prospettare soluzioni tecniche innovative e migliorative. Entro la meta’ di agosto il via ai lavori.

L’accelerazione dei tempi e’ resa possibile anche grazie alle deroghe consentite al vicecommissario per i Beni culturali. Intanto, l’assessore alla Cultura, Stefania Pezzopane, ha palrato di “emergenza fortissima dell’indotto del settore culturale dovuta anche dal mancato rispetto degli impegni sulla destinazione dei fondi Arcus alle attivita’ culturali dell’Aquila, annunciati in pompa magna dall’allora ministro Sandro Bondi e poi dimenticati”.

In merito, la Pezzopane ha annunciato l’invio da parte del sindaco dell’Aquila di una missiva al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per venire incontro a questa emergenza che rischia di far scomparire realta’ culturali assai prestigios epresenti nel comprensosio martoriato dal sisma.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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