L’AQUILA – “Avrà già avuto modo di prendere atto della difficile situazione scolastica in Abruzzo, in particolar modo dell’emergenza che stanno vivendo L’Aquila e i comuni del cratere”.
Lo afferma Stefania Pezzopane in una lettera inviata a Giovanna Boda, neo Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale.
“Primo nodo da affrontare insieme – prosegue la nota – è il piano di riorganizzazione. Già un anno fa sollecitammo a sospendere ogni decisione. Chiedere ad un Comune terremotato di programmare la riorganizzazione scolastica con una situazione demografica in continua evoluzione sarebbe stato pazzesco. Ad un anno di distanza poco è cambiato.
La situazione abitativa e sociale è ancora troppo precaria e frammentaria. Più di 30mila persone ancora non rientrano nelle loro abitazioni. Pertanto non si possono prendere decisioni affrettate che finirebbero per aggravare un situazione già fluida.
Dobbiamo inoltre fare i conti con il problema dei precari, dei tagli, ridimensionamenti di organici e gli accorpamenti decisi dal Ministero, che si abbattono come una nuova mannaia. Rischiamo una nuova emergenza sociale. Ancora una volta non si tiene conto che questo territorio è stato colpito da un terremoto e che abbiamo bisogno di più risorse, sia umane che economiche.
Abbiamo bisogno di fondi per rifare le scuole e combattere abbandono e dispersione scolastica. Servono più risorse per il trasporto degli alunni. Senza contare la carenza di finanziamenti per l’edilizia scolastica. Sono anni che il governo non trasferisce più risorse nelle nostre casse. Paradossalmente il Presidente della Regione Abruzzo destina alle scuole aquilane una somma irrisoria rispetto ad altri territori. Proprio qui dove le scuole sono tutte provvisorie e tutte da ricostruire.
Facciamo squadra anche sulla questione degli spazi per gli studenti.
Esiste un progetto, che sia chiama “Scuole aperte“, che è stato apprezzato da numerosi Dirigenti scolastici, con il quale proponiamo l’apertura delle scuole anche nelle ore pomeridiane. In questo modo i ragazzi aquilani, che oggi avvertono come prioritaria l’esigenza di spazi aggregativi, potrebbero svolgere alcune delle loro attività nelle aule, durante il pomeriggio.
È chiaro che questo progetto non deve e non vuole sostituirsi all’idea di restituire ai giovani quelli che erano i loro originari e tradizionali posti di ritrovo. Ma pensiamo a quanto potrebbe essere utile e costruttivo allestire nelle scuole delle sale prove per musica, o teatro o anche organizzare delle attività sportive pomeridiane, o corsi di ogni genere a seconda delle esigenze dei ragazzi.
S
enza contare che nelle ore pomeridiane le attività didattiche potrebbero essere svolte da una parte del corpo docente, risolvendo in parte il dramma di molti docenti precari, che potrebbero trovare uno sbocco lavorativo, grazie alle risorse messe in campo per questo progetto.
L’idea ha riscontrato l’interesse anche dell’assessore regionale Gatti, che si era detto disponibile a discuterne, ma ha temporeggiato, rinviando il confronto alla nomina del nuovo Direttore regionale dell’Ufficio scolastico. Mi auguro che la sua nomina possa sbloccare questa situazione di stallo e riavviare il discorso, mettendo nell’agenda politica questo ed altri importanti punti.
Pertanto La invito nelle prossime settimane, prima della riapertura delle scuole, ad un incontro con le istituzioni locali e le organizzazioni sindacali, per confrontarci insieme sui temi più importanti. Discutere e confrontarci in anticipo ci aiuterà ad arrivare all’apertura del nuovo anno scolastico con una piattaforma programmatica, mi auguro, condivisa.