L’AQUILA – Sorprende il risalto giornalistico dato al cosiddetto gemellaggio fra L’Aquila e Pescara, i due Capoluoghi abruzzesi che si sarebbero combattuti per 40 anni e che ora tornerebbero ad amarsi ed ad aiutarsi. Sorprende anche il silenzio che vuol dire assenso delle istituzioni e dei partiti, che forse pensano di delegare a questa idea magica la soluzione ai problemi seri della società abruzzese.
La firma su un foglietto di carta intestata di 4 importanti politici, i 2 Sindaci ed il Vertice dell’Assemblea Regionale, decisa ed apposta in pochi giorni, può servire più a distogliere o ad illudere i cittadini alle prese con la disoccupazione dei figli o con gli aumenti della sanità, con la soppressioni di linee ferroviarie o con la riduzione dei servizi agli anziani, che a mettere in cantiere progetti ed attività che possano produrre sviluppo economico, occupazione ed integrazione territoriale.
D’altra parte, l’elencazione degli obiettivi programmatici non è accompagnata da una minima disponibilità di risorse finanziarie né c’è traccia dell’impegno del Presidente Chiodi, Capo dell’Esecutivo, il solo che potrebbe assicurare un minimo di concretezza alle parole dei 4 firmatari.
L’Abruzzo e le Città abruzzesi non hanno bisogno che qualche politico o amministratore pubblico inventi stratagemmi o celebrazioni per nascondere i problemi reali, che si chiamano crisi economica e disoccupazione, corruzione e malcostume: avrebbero bisogno solo di Eletti che facciano il loro dovere con onestà, di Amministratori che abbiano una visione complessiva delle esigenze del territorio, di Politici normali che programmino investimenti mirati allo sviluppo delle diverse potenzialità dei diversi territori.
Avrebbero bisogno anche di qualche esempio di moralità e di solidarietà da parte dei Governanti che soprattutto in periodi di crisi, quando le famiglie non arrivano alla fine del mese, si riducano il mega stipendio e rinuncino ad ingiustificati priivilegi.
Lelio De Santis
Segretario IdV L’Aquila