L’AQUILA – Si sono sentiti discriminati rispetto ad altri colleghi e penalizzati negli avanzamenti di carriera. Per questa ragione, cinque dipendenti del Comune dell’Aquila hanno promosso una causa di lavoro contro l’ente, chiedendo, complessivamente, oltre mezzo milione di euro di risarcimento danni, sia per il passato e sia per le ripercussioni che si avranno nel futuro.
Nei ricorsi, curati dall’avvocato Isabella Di Benedetto, si fa riferimento alla circostanza che gli inadempimenti della Municipalità capoluogo d’Abruzzo in fatto di progressioni – termine che nel pubblico impiego equivale agli avanzamenti di carriera e dunque all’aumento dello di stipendio – e di determinazione del fondo per le risorse decentate avrebbe comportato, per i ricorrenti, una “perdita di chances”.
Ciò vuol dire che il comportamento dell’amministrazione, secondo i dipendenti che hanno chiesto l’intervento del giudice del lavoro, avrebbe determinato un’illegittima negazione della possibilità di fare carriera.
I ricorsi, pertanto, non soltanto si basano sulle presunte irregolarità dell’ente per il passato, di cui i dipendenti in questione avrebbero pagato le conseguenze, ma quantifica anche il danno futuro che, proprio per le penalizzazioni che i ricorrenti lamentano, con l’inibizione al miglioramento della carriera (peraltro solo a carico di alcuni dipendenti e non di tutti), congelerebbe per anni il loro stipendio, con ripercussioni negative sulla pensione e sul trattamento di fine rapporto.
Nei documenti ora a disposizione del giudice viene fatto presente che i criteri adottati negli anni, per consentire le progressioni, sono stati sempre differenziati; peraltro, ai ricorrenti il Comune ha negato l’accesso agli atti sui criteri adottati nelle progressioni stesse a partire dal 2007, da quando si è insediata l’attuale amministrazione.
Nel rilevare gli inadempimenti del Comune dell’Aquila in fatto di formazione della pianta organica, di determinazione del fondo per le risorse decentrate, di rinnovo del contratto decentrato (fermo al triennio 1998-2001), i ricorsi fanno riferimento alla relazione successiva all’ispezione effettuata a primavera dal ministero dell’Economia e delle Finanze.
Un’ispezione che ha analizzato conti dell’amministrazione a partire dal 2007 – e cioé nel periodo dell’attuale mandato di governo di centro sinistra al Comune dell’Aquila – e che ha rilevato gravi criticità proprio in fatto della gestione del personale. Nella relazione, tra l’altro, sono state sollevate delle perplessità sugli emolumenti assegnati all’ex direttore generale, Massimiliano Cordeschi, sul conferimento di alcuni incarichi dirigenziali