L’AQUILA – “Il decreto anti crisi approvato dal Governo, pur comprendendo la necessita’ della manovra per il nostro Paese, produrra’ pesanti ricadute su Province e Comuni, vittime di ulteriori tagli ai trasferimenti che avranno la conseguenza diretta di mettere a rischio l’erogazione di servizi fondamentali”.

Lo afferma il Presidente dell’Unione Province Abruzzesi (Upa) nonche’ Presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio. “E’ una manovra depressiva che avra’ ricadute devastanti soprattutto per la Provincia di Chieti, ente strutturalmente deficitario ovvero gia’ sull’orlo del fallimento, la cui azione e’ gia’ pesantemente condizionata dalla situazione debitoria che abbiamo ereditato.

Le Province, voglio ribadirlo, sono in prima linea per offrire servizi soprattutto alle fasce piu’ deboli della popolazione, come il trasporto e l’assistenza degli studenti disabili che frequentano le scuole superiori. Gia’ il Decreto 78 dell’anno scorso, poi la manovra di luglio, avevano ridotto i fondi: ridurli ancora, con percentuali elevatissime, significa scardinare il sistema degli Enti locali .

In Abruzzo poi, – sottolinea il Presidente Di Giuseppantonio – le Province scontano anche i mancati trasferimenti da parte della Regione. Province senza soldi significa viaggiare su strade insicure e dunque mettere a repentaglio la vita delle persone, significa non poter garantire la manutenzione degli edifici scolastici, dover ridurre gli interventi nel sociale, ridurre o tagliare del tutto gli interventi in materia di vigilanza sull’ambiente, significa mettere a rischio i servizi sulla prevenzione del rischio sismico del territorio, i servizi erogati dagli uffici ex Genio Civile, il sostegno alle imprese e al sistema turistico.

Sfugge, al di la’ delle polemiche e delle strumentalizzazioni, il ruolo fondamentale svolto dalle Province e questa manovra, cosi’ impostata, sara’ destabilizzante per l’intero sistema delle autonomie”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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