L’AQUILA – “L’Abruzzo torna nel girone dei dannati. Prendo a prestito questa esatta definizione della nostra condizione”. Ad affermarlo il Capogruppo del PD in Consiglio Regionale Camillo D’Alessandro. “Viviamo un paradosso tutto ed esclusivamente abruzzese” spiega D’Alessandro.

Tutti i parametri economici, a partire dal PIL, descrivono una Regione sprofondata nel sud, ripiombata nel baratro dell’ex obiettivo 1, ma che non c’e’ piu’ e neanche esiste possibilita’ di rientrarci e, allo stesso tempo, Chiodi accetta e condivide l’esclusione della nostra Regione dai fondi straordinari previsti dal Piano del Sud, necessari proprio per la riattivazione economica di un tessuto seriamente compromesso”

Il PIL pro capite abruzzese – spiega D’Alessandro- come rilevava oggi un noto quotidiano nazionale (Il Corriere della Sera, pag 17), era 16 anni fa al 104% della media continentale, correva alla stessa velocita’ delle Regioni del nord, mentre al 2007 era sceso di quasi 20 punti, attestandosi intorno all’85%, oggi la situazione e’ strutturalmente peggiorata, non si rintracciano realisticamente evoluzioni positive nel medio periodo, il sistema produttivo regionale post crisi va ritirandosi al ribasso”.

“Non esiste Regione in Italia – insiste D’Alessandro – che abbia conosciuto una identica caduta della produzione della ricchezza nella sua intensita’ e nella sua tempistica come l’Abruzzo. Stiamo fermi ai primi anni novanta. Da allora mancano all’appello oltre 50.000 nuove opportunita’ di lavoro, con la crisi si arriva a 70.000. L’Abruzzo ha bisogno di una iniezione immediata di risorse da immettere nel circuito economico o altrimenti quando arriveranno serviranno solo a celebrare il funerale e non certo a curare il malato”

“L’analisi comparativa – riprende D’Alessandro – delle Regioni purtroppo fa emergere un ulteriore dato che ci colloca tra le peggiori nel sud, cioe’ l’incapacita’ di spendere le risorse che abbiamo, i fondi dall’unione europea, in particolare quelle destinate allo sviluppo, che ci servano come l’ossigeno, i fondi Fesr, ebbene l’Abruzzo su 345 milioni di Euro disponibili, nell’ultimo monitoraggio, al 6 giugno, e’ riuscito a spendere soli 58 milioni, cio’ significa che al 31 dicembre di questo anno e’ serio il rischio di restituire all’Europa cio’ che non siamo stai in grado di spendere, cioe’ circa 280 milioni di Euro”.

“Insomma – conclude D’Alessandro – le risorse che ci spettano non arrivano e quelle che abbiamo non le spendiamo, questo e’ l’Abruzzo di Chiodi”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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