L’AQUILA – “E’ un atto di forza che andava fatto. Certo, il ritiro dei benefici dell’assistenza sarebbe un provvedimento molto duro nei confronti dei cittadini ma forse questa tirata d’orecchie era necessaria per sbloccare una situazione di stasi totale. Perché è un dato di fatto che nel 2011 la ricostruzione pesante all’Aquila non è partita”
Sulla mancata concessione di una nuova proroga per la presentazione dei progetti per le case E il presidente dell’ordine degli architetti Gianlorenzo Conti mostra di avere un’opinione molto diversa da quella del presidente degli ingegneri Paolo De Santis.
Conti non ha trovato scandalosa la nuova “linea” dettata da sindaco e commissario e, nell’intervista concessa telefonicamente a Aquila Tv, ha dato quasi l’impressione di voler esortare De Santis a non gettare nuova benzina sul fuoco: “Non credo che serva a qualcosa agitarsi in maniera scomposta. Ora c’è solo da sedersi tutti insieme intorno a un tavolo per risolvere i problemi e far ripartire finalmente questa città” ha detto a Aquila Tv.
“La notizia del mancato rinvio delle scadenze non ci ha colpito più di tanto anche perché, come architetti, non avevamo chiesto nessuna proroga; così come non avevamo mai firmato il protocollo d’intesa, sottoscritto invece dagli ingegneri, sul censimento delle pratiche e sulla scadenza “tecnica” del 31 Agosto. E’ evidente” ha proseguito poi Conti “che, su molte cose, le esigenze degli ingegneri possono essere anche molto diverse da quelle degli architetti. Noi, a livello numerico, siamo di meno e quindi abbiamo carichi di lavoro minori rispetto a quelli degli ingegneri. In base alle informazioni di cui dispongo, gli architetti saranno in grado di onorare gli impegni e presentare i progetti nei tempi previsti”
Conti, tuttavia, tiene a precisare che molte criticità rimangono. Le principali sono quelle connesse ai tempi della filiera Fintecna – Cineas – Reluis: “Il rilascio dei buoni contributo” ha detto Conti “è troppo lento. In questo momento ci aggiriamo intorno a una media di 30 a settimana, il che vuol dire che se si continuasse così ci vorrebbero dai 7 ai 9 anni per liquidare tutte le domande. E’ evidente che o si rafforza la filiera per accelerare i tempi oppure sarà il caso di pensare a soluzioni diverse. Del resto è giusto che anche Fintecna Cineas e Reluis si assumano le proprie responsabilità. Le colpe non possono ricadere solo sui progettisti”
De Santis: “Cialente e Chiodi devono andarsene da questa città”
La pensa diversamente il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri Paolo De Santis che rimpiange, oggi più che mai, la Protezione Civile Nazionale. “Gli incontri con Dolce, con De Bernardinis erano duri – dice De Santis sentito telefonicamente da Aquila Tv – a volte di rottura ma si arrivava sempre al punto d’intesa. Ma quelle erano persone che capivano, erano persone competenti, oggi con chi parlo?”. De Santis ricorda che quella di oggi avrebbe dovuto essere una proroga tecnica, per questo lui durante tutto il mese di agosto ha tranquillizzato i suoi iscritti mandandoli “in ferie” senza l’angoscia della scadenza.
“Avevo dato un messaggio di tranquillità” dice De Santis che ieri è stato invece smentito dalla decisione di Chiodi e Cialente. “Il sindaco della città che mette tutti contro tutti – s’infuria De Santis – tecnico contro amministratore di condominio, tecnico contro cittadino. A cosa porterà questo – si domanda – sicuramente non a fare i mille alloggi per Natale che aveva promesso”.
Il Presidente torna anche a parlare della Struttura Tecnica di Missione confessando che l’intervista di domenica rilasciata ai microfoni di Aquila Tv (ndr in cui la definisce ‘inadeguata’) gli ha creato non pochi grattacapi. “Stanno facendo un regime in cui uno non può neanche più parlare” esclama De Santis in relazione all’intervista di domenica, “come potevo dire che definivo adeguata la struttura di Fontana – prosegue – se lì dentro non c’è nessuno che si occupa di sicurezza sismica, se sbaglio mi dicessero chi è, me lo presentassero. Cialente e Chiodi devo andarsene tutti e due, stanno facendo solo male alla città”.
Roberto Ciuffini e Cristina Di Stefano