L’AQUILA – Le quattro Province abruzzesi contestano il progetto del governo di sopprimere le Province per passare le funzioni alle Regioni e sottolineano che non e’ affatto vero che “le Province sono il male del Paese” mentre va detto che “le Province sono l’unico ente della Regione che hanno drasticamente ridotto le spese per il personale”.
A spiegare come stanno le cose sono stati i presidenti dei quattro enti, e cioe’ Enrico Di Giuseppantonio per Chieti, Guerino Testa per Pescara, Antonio Del Corvo per L’Aquila e Walter Catarra per Teramo i quali hanno lanciato congiuntamente un appello affinche’ vengano abolite altre realta’ e cioe’ consorzi di bonifica, consorzi dei bacini imbriferi montani e enti parco regionali mentre le competenze delle Autorita’ d’ambito territoriale in materia di servizi idrici e rifiuti e le stazioni uniche appaltanti andrebbero attribuite alle Province.
“Il progetto di abolizione delle Province e’ uno spot – ha esordito Di Giuseppantonio, che e’ presidente dell’Upa, l’Unione delle Province d’Abruzzo – e il nostro non e’ un tentativo disperato di salvare le poltrone ma la consapevolezza che i nostri enti gestiscono funzioni importanti che riguardano strade, scuole,ambiente, promozione delle attivita’ produttive e altro.
In questa fase – ha proseguito – dobbiamo spiegare ai cittadini cosa facciamo e spendiamo e quale utilita’ apportiamo alla vita della comunita’. Quindi organizzeremo consigli provinciali aperti e incontri, per dire che l’abolizione delle Province creerebbe un vulnus”. Testa ha elencato le somme tagliate dall’ente che presiede: “Il costo del personale e’ passato da circa 15 milioni a circa 14, l’acquisto di beni e servizi da 600mila euro a 500mila, la spesa corrente da 39 milioni e 709 mila euro a 35 milioni e 357mila”. Ha anche ribadito la richiesta di tagliare “gli enti inutili e di fare chiarezza istituzionale sulle funzioni degli enti perche’ spesso ci sono delle sovrapposizioni”.
“Ultimamente – ha fatto notare Del Corvo – si e’ assistito al passaggio di funzioni dalla Regione e alle Province e ora si annuncia un provvedimento che va nel senso inverso. Il nostro obiettivo non e’ difendere dei privilegi ma invito a leggere, ad esempio, i bilanci delle societa’ partecipate della Regione. Le Province costano molto meno”. “La soppressione – ha concluso Catarra – e’ una soluzione falsa per un problema reale. Noi siamo disposti a sederci attorno ad un tavolo per parlare di riduzione dei costi ma basandoci su certezze e non sulle emozioni. E si sappia che se dovesse andare avanti il progetto di legge costituzionale ci vorrebbero dai 2 ai 4 anni e da quel momento passerebbero 7 anni di maggiori spese e di caos assoluto e totale”.