L’AQUILA – “Sulla zona franca solo chiacchiere.. distintivo”. E’ Stefania Pezzopane ad intervenire ancora sulla Zona Franca. ” Dopo due anni e mezzo dal terremoto – dice – arriva la stroncatura della Commissione Europea, che boccia l’operato di governo e regione.
La documentazione da loro fornita è talmente carente e insoddisfacente, che addirittura la Commissione Europea avanza dei dubbi sulla necessità della Zona Franca, che appare “non tanto un obiettivo di sviluppo sociale, quanto un obiettivo di sviluppo regionale”. E ancora “la documentazione ricevuta sinora non fornisce elementi sufficienti per dimostrare la necessità, l’appropriatezza e la proporzionalità”.
E questo non perché a L’Aquila non ci sia la necessità della Zona Franca, ma perché i dati inviati da chi ci governa non “sono sufficienti a comprovare l’effettiva gravità” proprio a L’Aquila.
Sono stati inviati infatti i dati economici pre-terremoto, dai quali la situazione aquilana non appare molto diversa da quella nazionale. Ma non basta. L’Europa bacchetta governo e regione perché i dati trasmessi non interessano il comune dell’Aquila, ma l’intera provincia.
In sostanza la Commissione ritiene che dalle carte in suo possesso “non sussiste alcuna certezza sulla necessità degli aiuti”. Pensate in che mani siamo. Francamente non so se si tratta di incapacità e di inadeguatezza politica, oppure se stanno facendo melina, perché gli interessi sull’Abruzzo sono altri. Non a tutti potrebbe interessare che L’Aquila ottenga la Zona Franca.
In questi due anni e mezzo non solo non c’è stato un lavoro di pressing politico, ma addirittura neanche un adeguato lavoro di supporto tecnico. Un’istruttoria fatta con i piedi. Per non parlare dell’ennesima brutta figura che si fa con l’Europa in un momento in cui il nostro paese ha già perso parecchia credibilità.
Abbiamo ascoltato tante assicurazioni sull’imminenza dello strumento economico, da parte di tutti. Ricordo che prima delle elezioni provinciali De Matteis dichiarò di schierarsi con il candidato Del Corvo, perché Chiodi gli aveva assicurato che la Zona Franca era ad un passo.
Ci hanno preso solo in giro. E continuano a farlo, a giudicare dai tentativi di Chiodi di rassicurare gli animi, anche dopo la divulgazione della nota. Poiché ci sono ancora 20 giorni di tempo chiediamo che si metta in piedi uno staff di persone esperte e capaci, che lavori con trasparenza e con competenza. Non lasciamo le carte nella mani di qualche cialtrone che lavora con grossolanità o addirittura in malafede”.