L’AQUILA – Indubbiamente l’accelerazione c’è stata. Le Tre Sorelle, Fintecna, Reluis e Cineas, sembrano decise ad accorciare i tempi nella valutazione dei progetti per la ricostruzione delle case ‘E’ della periferia cittadina. Già si possono fare esempi concreti.
Una richiesta di contributo presentata a Fintecna il 14 giugno, col relativo progetto riguardante le parti comuni e le singole unità immobiliari, è stata esaminata da Reluis il 24 dello stesso mese; soltanto Cineas s’è presa più tempo ed ha depositato la richiesta di integrazioni il 30 di agosto. Considerate le ferie e il resto, si può dire che abbia bruciato i tempi o quasi.
Ovviamente ora tocca al Comune chiudere il cerchio con la pubblicazione delle stesse osservazioni all’albo pretorio e sul proprio sito telematico. Solo allora la richiesta di integrazione diverrà ufficiale e toccherà ai tecnici controdedurre in trenta giorni.
Concludendo: entro un mese, un mese e mezzo quel progetto otterrà il contributo dello Stato. E lo avrà ottenuto in tre mesi, tre mesi e mezzo. Insomma ci siamo. E’ quanto chiedevano il Commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi, e tutta la struttura Commissariale. Abbiamo voluto fare questo esempio concreto per dire che la ricostruzione pesante sta cambiando passo.
Oltre al progetto preso ad esempio, ce ne sono tantissimi altri che stanno per essere approvati negli stessi tempi. Eravamo scettici quando ci fu detto che le Tre Sorelle e, aggiungiamo pure, il Comune a cui spetta notificare gli esiti a progettisti e committenti, sarebbero riusciti a fare tutto in tre mesi (o poco più), oggi cominciamo a ricrederci, anche se una rondine non fa primavera.
Insomma “pagare moneta, vedere cammello!”, era stato questo il concetto. E il ‘cammello’ comincia a scorgersi dietro la duna. Dobbiamo fidarci? Proviamo a farlo. In fondo le Tre Sorelle meritano un po’ di fiducia. Gliel’hanno data Chiodi e il sindaco Massimo Cialente quando, tra l’altro, hanno negato la proroga agli ingegneri il 30 agosto scorso. Possiamo provare a dargliela anche noi.