L’AQUILA – Grande folla di vip, pubblici amministratori, magistrati per l’inaugurazione della nuova Corte d’Appello dell’Aquila che si è svolta questa mattina. Struttura nuova realizzata su una costruzione preesistente che secondo il presidente della regione, Gianni Chiodi per “qualità, costi bassi, tempi contenuti rappresenta un modello di ricostruzione ideale per il pubblico. “Qui oggi – ha detto Chiodi – siamo tutti molto soddisfatti. Sono convinto che la ricostruzione dell’edilizia pubblica all’Aquila non darà vita a nessun fenomeno di scandalo. Mi auguro che questo si potrà dire anche per la ricostruzione privata”
Alla cerimonia ha preso parte anche il ministro dei trasporti Altiero Matteoli. “E’ un’opera importante anche dal punto di vista estetico. E’ un altro segnale della ripresa dopo il terremoto del 6 aprile 2009” ha detto Matteoli. “Ci consola il fatto – ha aggiunto il ministro – che qui si é operato presto e anche bene”
“Non appartengo a quella categoria che vede il male da tutte le parti” ha proseguito Matteoli. “Ci può essere, sicuramente c’é, qualcuno che di fronte agli appalti cerca di lavorare in maniera spuria, ma ci sono anche tante imprese che lavorano correttamente, onestamente quindi non dobbiamo criminalizzare intere categorie. La giustizia è una delle più importanti istituzioni in una democrazia”.
Matteoli ha commentato anche la riunione svoltasi l’altro ieri a Roma fra il Governo e i rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali abruzzesi sul Patto per lo Sviluppo: “Mi dispiace ma io non sono insoddisfatto dell’incontro perche’ e’ stato un incontro realistico. Un incontro dove in maniera chiara abbiamo parlato di quelle che sono le possibilita’ senza false illusioni. Le risorse sono scarse, lo sappiamo tutti, pero’ lavorando insieme con la Regione si possono trovare le soluzioni. E poi il lavoro principale che il Governo sta facendo e’ il coinvolgimento dei privati perche’ le risorse non ci sono e soltanto attraverso il coinvolgimento dei privati si possono realizzare le infrastrutture” ha detto Matteoli, rispondendo ai giornalisti che commentavano il fatto che l’Abruzzo si aspettasse di piu’ dalla riunione di mercoledi’ a Roma sul Patto per l’Abruzzo, quando sono stati sbloccati oltre 600 milioni di fondi Fas. “Bisogna che gli italiani – ha proseguito Matteoli – prendano contezza di un dato: quello che e’ accaduto fino alla meta’ degli anni ’90 quando le infrastrutture si costruivano con i soldi dello Stato, oggi non e’ piu’ possibile ma non in Italia in nessun Paese del mondo”.
Riferendosi invece agli accadimenti dello scenario politico nazionale, il ministro ha parlato della necessità di un corretto rapporto istituzionale in tutti i campi tra i vari organi dello Stato e si è rivolto direttamente al vice presidente del Csm, Michele Vietti, al quale ha detto: “Oggi qui riaffermo la necessità di un clima sereno con la magistratura nell’interesse della verità, delle istituzioni e dei cittadini”.
Sempre commentando la situazione politica ed economica nazionale, Matteoli non ha nascosto la gravità del momento ma ha ribadito che il Governo durerà fino alla fine della legislatura: “Se un ministro non fosse preoccupato di fronte alla situazione non solo italiana ma mondiale sarebbe un incosciente. Pero’ sono consapevole che c’e’ una forza di Governo che arriva alla fine della legislatura e dopo ci confronteremo”.
FRANCO GABRIELLI: “DOBBIAMO DARCI UNA MOSSA”
“Io sono stato qualche giorno fa a Foligno (Perugia) dove abbiamo inaugurato il palazzo Comunale. Ricordo che il terremoto dell’Umbria e delle Marche e’ stato tra i terremoti meglio gestiti, come si usa dire, piu’ virtuosi. Hanno impiegato 14 anni a rimettere in sesto, peraltro con un recupero importante, un prestigioso palazzo storico, ma ci hanno messo sempre 14 anni”. Lo ha detto il capo del Dipartimento della protezione civile, Franco Gabrielli, ex Prefetto del capoluogo, anch’egli presente all’inaugurazione. “In quella circostanza – ha proseguito – mi sono permesso di dire che dovevamo seguire un insegnamento e un monito. L’insegnamento e’ che 14 anni possono sembrare tanti ma magari sono tanti per chi in questi 14 anni e’ mancato e non ha avuto la possibilita’ di vedere il proprio palazzo civico rimesso in piedi, ma sono pochi quando si parla di situazioni complesse come sono i centri storici, gli aggregati, che hanno valore e complessita’ di intervento particolare. E quindi questo credo debba essere una consapevolezza. Detto questo pero’ e’ chiaro che ci dobbiamo dare una mossa”.
“Ho detto in epoca non sospetta, avendo titolo come responsabile dei controlli, che noi siamo ingenui se pensiamo che un giro di denaro cosi’ importante non faccia gola in genere non solo alla criminalita’ organizzata ma a quella meno organizzata, ai comitati d’affari, coloro che fanno incetta di progetti e di realizzazioni. Queste insidie credo siano nella natura delle cose”. ha detto ancora gabrielli parlando dei controlli antimafia nel cantiere piu’ grande d’Europa.
“Quello che non e’ consentito – ha aggiunto – e’ che avvengano senza la possiblita’ dei controlli e delle sanzioni”. A tale proposito Gabrielli cita il presidente della Corte di Appello dell’Aquila, Giovanni Canzio che a fine settembre assumera’ l’incarico di presidente della Corte di Appello di Milano. “Lo ha detto nelle ultime due cerimonia dell’Anno giudiziaria il dottor Canzio, secondo il quale il modello dei controlli all’Aquila e’ buono e che qui ci sono le intelligenze e le risorse per contrastare infiltrazioni di ogni genere, ostacolo ad una ricostruzione efficace e nel rispetto della legalita’”.
Gabrielli ha sottolineato in tal senso anche l’impegno del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente il quale “anche con decisioni impopolari” si sta impegnando nel far rispettare la legalita’”.
Gabrielli ha commentato anche l’operazione di ieri su un presunto caso di tentativo di truffa aggravata relativa a ‘fondi Giovanardi’ per 12 milioni di euro destinati al sociale nel cratere del terremoto: “A me queste cose danno sempre una sensazione molto negativa anche se poi purtroppo l’esperienza ci insegna che le inchieste iniziano e non sempre finiscono e magari quello che rimane e’ solo fango. A volte in queste situazioni sono sempre molto cauto forse perche’ ho il vantaggio che per 20 anni ho fatto il poliziotto”..
MICHELE VIETTI, VICE PRESIDENTE CSM: “I GIUDICI SERVONO SOLO IL DIRITTO”
“Raccolgo volentieri l’appello di Matteoli per una solidarietà comune delle nostre istituzioni. Ma ricordo anche le parole del Papa di ieri in Germania quando ha citato Sant’Agostino e le sue parole sul diritto”. Così il vice presidente del Csm, Michele Vietti, ha risposto inizialmente all’invito del ministro Altero Matteoli.
“Quando si parla di giustizia – ha insistito Vietti – bisogna ricordare che questa è amministrata dai giudici, la loro funzione è quella di servire il diritto e per questo devono essere rispettati questo rispetto oggi è talora trascurato, in un clima generale di indifferenza e insofferenza verso le regole. Questo rispetto non deve essere acritico ma ricordo che il diritto trova la sua logica nel processo dove la legge diventa la regola nel concreto”, ha sottolineato il vice presidente del Csm.
Nel corso dell’inaugurazione, Vietti nel suo intervento ha rimarcato ancora una volta il ruolo dei magistrati “come rappresentanti e garanti della legalita”. Ma, stavolta, Vietti ha anche ricordato come proprio perché “un palazzo di giustizia è il simbolo della presenza dello stato sul territorio”, il ruolo dei giudici è anche quello “di garantire un’ordinata vita associativa. Questo ruolo è scritto nella Costituzione e incarna il voto dello stato di diritto come strumento di tutela delle categorie sociali, anche quelle deboli. E questo è un importante valore da conservare”. Vietti si è poi soffermato sul concetto di giustizia, “che non è una variabile indipendente dello sviluppo del paese. Non é più solo uno strumento, ma può diventare un diretto fattore indispensabile per la crescita del paese, e può alimentare questa crescita”
“Esiste un problema di legittimità dell’alta funzione della giustizia: ma nel nostro ordinamento costituzionale la legittimità di un magistrato non deriva dall’investitura popolare né dal governo”.
Per il vice presidente del Csm, la legittimità di un magistrato deriva da “una selezione tecnico culturale, anche se questa selezione non si può riferire una tantum nel momento della nomina di un magistrato. Va infatti ricercata nella qualificazione professionale e nella sua regolarità”.
Dopo aver ricordato la necessità, “sempre e comunque”, di una sobrietà del comportamento, Vietti ha ricordato come il Csm “abbia un ruolo decisivo nell’applicare con forza e senza timidezza le regole”.
Vietti, prima di partecipare all’inaugurazione della nuova sede della Corte d’Appello, ha visitato il centro storico in compagnia del vice commissario per i beni culturali Luciano Marchetti e del professore dell’università dell’Aquila Sergio Tiberti. “Ho trovato una situazione migliore rispetto a quella che mi aspettavo, certo resta molto da fare ma molto e’ stato fatto”. ha detto il vice presidente del Csm”Il vice commissario Marchetti mi ha illustrato i lavori di messa in sicurezza e di recupero fatti – ha continuato Vietti – bisogna naturalmente continuare gli sforzi, ma sono ottimista che la citta’ poco a poco possa rinascere anche con il ritorno degli abitanti nel centro storico dove comunque hanno gia’ riaperto alcuni esercizi commerciali”
Corte d’appello, inaugurata nuova sede. chiodi: “questa è ricostruzione ideale”
Alla cerimonia anche il ministro Matteoli
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