Truffa fondi giovanardi. il sindaco di san demetrio interrogato per 5 ore

L’AQUILA – E’ durato cinque ore l’interrogatorio avvenuto ieri in Procura del sindaco di San Demetrio ne’ Vestini, Silvano Cappelli, accusato di falso: e’ uno dei cinque indagati nell’ambito dell’inchiesta sul presunto tentativo di truffa per 9 dei 12 milioni di euro stanziati dal dipartimento Politiche per la famiglia. Quello del primo cittadino del Comune capofila del progetto della Fondazione Abruzzo solidarieta’ e sviluppo Onlus e’ stato il secondo incontro con il pm titolare dell’inchiesta, Antonietta Picardi e con i carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Pescara, dopo quello della scorsa settimana, durato circa due ore. “Non c’e’ nulla da dire”, l’unico commento di Cappelli all’indomani del lungo interrogatorio. Intanto le difese attendono la data del 13 ottobre in cui il Tribunale del Riesame dell’Aquila, decidera’ sulle istanze di revoca degli arresti domiciliari dei due principali protagonisti dell’inchiesta: Fabrizio Traversi, 62 anni di Roma, e Gianfranco Cavaliere, 36 anni dell’Aquila. Secondo i carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Pescara, il “giochetto” della tentata truffa da 9 milioni di euro (sui 12 stanziati) dei fondi Giovanardi destinati al sociale, e’ stato tentato con il concorso dello stesso Silvano Cappelli, sindaco del Comune di San Demetrio ne’ Vestini (L’Aquila) soggetto proponente il progetto denominato ‘L’Aquila Citta’ Territorio’ depositato in data 6 agosto 2010″, e Nicola Ferrigni, presidente di Eurispes Abruzzo che, secondo l’accusa, avrebbe avuto il ruolo di reperire stagiste che avrebbero lavorato gratuitamente mentre il loro compenso finiva nelle tasche degli indagati. Il tentativo di truffa non e’ riuscito per “ragioni estranee alla loro volonta’”: “reazione del Comune dell’Aquila, diffidenza dei componenti regionali e altre motivazioni oggettive”. Risulta infine indagato anche Mimmo Srour, (anche lui sentito dal pm nei giorni scorsi) ex assessore regionale e provinciale, per una serie di vizi procedurali sull’ingresso della Provincia dell’Aquila nella Fondazione.