L’AQUILA-Sembra che lo facciano a posta le ‘Tre Sorelle’ a mettersi di traverso alla ricostruzione. Ora Fintecna, Reluis e Cineas se ne sono inventata un’altra. Le integrazioni dei progetti per rifare le case ‘E’ della periferia, non vengono esaminate subito come impongono le direttive emanate l’estate scorsa, ma passano in coda. Sì, in coda. C’è da restare allibiti ma è proprio così.
Le integrazioni sono trattate come se fossero progetti nuovi di zecca, presentati dopo la scadenza del 31 agosto e perciò accodati a tutti gli altri che sono, sentite un po’, sette – ottomila. E’ La solita interpretazione delle ‘Tre Sorelle’, tanto per cambiare. E’ la variante tecnologica della parabola evangelica degli ultimi che saranno i primi, o meglio dei primi che diventano ultimi. E’ un sistema bieco, inventato dai professorini di Reluis e delle altre due ‘Sorelle’, per bloccare la ricostruzione.
Ma come, le ultime direttive del Commissario e della Struttura tecnica di missione dicono che tu Reluis, tu Cineas, chiedi le integrazioni ai progetti che non ti vanno bene, le esamini subito, sei obbligata a rispondere entro un mese, eppoi ti inventi una cosa completamente diversa e opposta? E lo fai perché? Perché così interpreti? Perché così ti garba? E non ti rendi conto che così facendo blocchi i progetti, le integrazioni e il resto per diversi mesi ancora, e che di fatto la ricostruzione si ferma?
E allora che strilla a fare Gianni Chiodi, aggiungiamo noi, che cosa vuole Gianni Letta quando viene all’Aquila e distribuisce rimproveri a destra e a manca perché c’è un miliardo e trecento milioni di euro che aspetta di essere spesso e i progetti, invece, restano al palo? Chiedesse, il sottosegretario, alle ‘Tre Sorelle’ che ogni tanto se ne inventano una. Chiedesse, Chiodi, ai professorini, chiedesse agli ‘esperti’ di Reluis e Cineas che cosa stanno combinando e perché mai considerino carta straccia le disposizioni della gestione commissariale.
A questo punto ha ragione il sindaco Massimo Cialente pur con tutti i problemi che ha in casa propria. Almeno a lui basterebbe mettere un po’ d’ordine nel suo staff tecnico per far filare le cose sul binario giusto. Ma con i professorini quelli che si inventano l’ ‘inversione’ tecnologica della parabola evangelica degli ultimi che diventano primi, come la mettiamo? Chi gliela va a imporre la giusta interpretazione delle circolari, chi glielo va a dire che una volta ricevute le integrazioni di un progetto, sono quelle integrazioni che devono discutere subito e non metterle in coda, e dare dopo il contributo definitivo?
E’ chiaro che tocca a Gianni Chiodi, ad Antonio Cicchetti, a Gaetano Fontana, in una parola a tutta la struttura commissariale fare la voce grossa. Il pericolo è rappresentato proprio da coloro che hanno dimenticato che all’Aquila c’è stato un terremoto devastante con 309 morti, con una popolazione allo sbando, attività economiche ridotte al lumicino e una situazione di grande disagio psicologico per migliaia di persone.
I professorini delle ‘Tre Sorelle’ questo non lo hanno capito ancora. E allora se proprio proprio devono restare al loro posto perché diversamente non si può fare (era prima che bisognava cacciarli), mbè allora Chiodi faccia la voce grossa. Come fa Cialente, perché stavolta il sindaco, proclami a parte, ha proprio ragione.