L’AQUILA – Si è tenuta stamani ad Assergi, nella sede dell’Ente Parco, una conferenza stampa per illustrare lo stato dell’arte dei due progetti comunitari Life+, denominati rispettivamente “Ex-tra” e “Antidoto”, dei quali il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è beneficiario coordinatore. La conferenza stampa è stata organizzata in occasione della verifica sull’andamento dei progetti da parte della Commissione UE sui programmi Life, guidata dal Vice Capo Unità LIFE-NATURA, Joacquim Capitao. All’incontro hanno portato il loro contributo le manager dei due progetti, Annette Mertens e Anna Cenerini e le coordinatrici interne Pina Leone e Monica Di Francesco.
Il Dott. Capitao ha parlato del programma Life sottolineando «la relazione diretta e priva di intermediari tra la Comunità Europea e i territori che sono teatro della realizzazione dei progetti e la particolare congenialità del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga con lo strumento Life, dei cui finanziamenti beneficia sin dal 1998. In particolare – ha specificato a proposito dei progetti in corso – si tratta di iniziative i cui contenuti sono in linea con le priorità dell’Unione Europea e i cui risultati, oggi rispondenti agli obiettivi, si avvertiranno piuttosto nel lungo termine».
Dai contenuti dell’incontro è emerso la riflessione che i progetti Life rappresentino un’autentica boccata d’ossigeno per i beneficiari, a fronte della riduzione dei finanziamenti e dei tagli alla spesa pubblica, consentendo di realizzare necessarie azioni di conservazione, tutela e sviluppo.
Nel caso particolare dei due progetti Life in fase di realizzazione è stata sottolineata l’intersettorialità, ovvero l’opportunità che offrono di coinvolgere in processi virtuosi tutti i portatori d’interesse territoriali: Enti locali ed Istituzioni, Prefetture, ASL, operatori agricoli e zootecnici e loro consorzi ed associazioni, affidandosi con alla metodologia partecipativa della cosiddetta “Human Dimension”, un metodo innovativo ma già ampiamente sperimentato dall’Ente Parco Gran Sasso Laga per la gestione dei conflitti territoriali e che mira al coinvolgimento attivo dei portatori d’interesse tanto nell’esame delle problematiche quanto nell’individuazione delle soluzioni.
Se il progetto Life “Ex-tra” punta alla mitigazione del conflitto tra attività umane e fauna selvatica, mettendo in campo sia interventi pratici per il monitoraggio e la gestione dei conflitti, sia attività di concertazione per il miglioramento dei rapporti tra il mondo agricolo e zootecnico e il Parco, attraverso una formazione costante sulla prevenzione e l’accertamento dei danni, il progetto Life “Antidoto” ha individuato una soluzione al problema dell’uso del veleno, offrendo alla collettività la disponibilità di due valide unità cinofile antiveleno, utilizzate dall’Ente Parco e dal Corpo Forestale dello Stato sia in ispezioni preventive, sia in indagini su casi di avvelenamento, anche fuori dai confini dell’area protetta.
Soddisfazione per il buon esito della verifica è stato espresso dalla Direzione dell’Ente. «Si tratta – ha detto Maranella – di risultati che premiano la professionalità e la competenza dei Servizi coinvolti e l’impegno del Parco a persistere sulla linea della conservazione della biodiversità in un’ottica di sviluppo».
Non da ultimo, infatti, i progetti Life si stanno rivelando dei veri e propri incubatoi di sviluppo di economie locali e grazie al loro budget complessivo di circa 4 milioni e mezzo di euro, hanno già permesso di impiegare a vario titolo oltre un centinaio di operatori, offrendo, di fatto, opportunità di nuova occupazione.