L’AQUILA – C’era anche L’Aquila, ieri, alla serata NIAF, la principale organizzazione di italiani negli USA, che ha avuto la straordinaria partecipazione del Presidente Barak Obama, e la presenza del Ministro Giorgia Meloni, della Presidente di Confindustria Marcegaglia e di tanti nomi illustri del panorama italiano.
L’incaricata del Ministro Frattini, Fabrizia Aquilio, sempre allo scopo di promuovere la ricostruzione del patrimonio artistico aquilano danneggiato dal sisma del 6 aprile 2009, presente all’evento, ha infatti colto l’occasione dell’invito del NIAF per riportare l’attenzione del Presidente Obama su L’Aquila.
NIAF è intervenuto in sostegno della popolazione aquilana sin dalle prime ore successive al sisma, sia con progetti finalizzati agli studenti universitari, come l’iniziativa di “adotta uno scolaro”, in forza della quale molti giovani aquilani hanno potuto frequentare per un periodo presso università statunitensi, sia con il finanziamento della costruzione di un centro per studenti dell’Università dell’Aquila che verrà destinato ai programmi della internazionalizzazione.
Ma quello che intende perseguire la rappresentante del Ministro degli Esteri è il coinvolgimento Governativo nel sostegno alla ricostruzione del patrimonio artistico della Città.
Proprio per tale ragione Fabrizia Aquilio ha promosso la visita a L’Aquila da parte dei Congressmen Pat Tiberi e Bill Pascrell, Presidenti della Camera che raccoglie i deputati di origine italiana al Congresso USA (Italian American Congressional Delegation), che si è svolta nel settembre scorso, per far constatare di persona quale sia lo stato di distruzione e di danno nel centro storico cittadino.
Proprio per la presenza all’evento NIAF del Presidente Obama, la rappresentante del Ministro degli Esteri gli ha scritto una lettera che gli è stata consegnata personalmente dall’On. Amato Berardi, nella quale ha ricordato la grande speranza che suscitarono le toccanti parole di vicinanza che ebbe a pronunciare a L’Aquila, nel G8 del luglio del 2009.
Gli è stato scritto che tutti ricordano la commozione del Presidente degli Stati Uniti mentre camminava tra le macerie che avevano inghiottito in meno di un minuto centinaia di vite umane e una intera città.
Nella lettera è stato sottolineato come il danno che è stato arrecato al vasto centro storico della città, con i suoi palazzi, scuole, chiese, teatri, biblioteche è in realtà un danno per il patrimonio culturale dell’umanità. L’impegno immediato verso la ricostruzione da parte dei cittadini, determinati, soprattutto nell’interesse delle nuove generazioni, a non cancellare l’importante identità storica e culturale è così grande che non è possibile farcela da soli.
Per questo è stato chiesto al Presidente Barak Obama di entrare a far parte del Consorzio di Nazioni che ha sentito il dovere di partecipare, adottando ciascuna un progetto di ricostruzione di monumenti artistici, perché anche gli Stati Uniti d’America possano lasciare un segno indelebile nel futuro della Città.
Davanti alle macerie il Presidente Obama promise al popolo aquilano che non sarebbe stato lasciato da solo: è il momento di intervenire.

La cerimonia come quella del Gala Niaf 2011 nella quale è stata celebrata la stretta relazione di fratellanza tra il popolo italiano e quello degli Stati uniti d’America,è stata anche occasione per ricordare al presidente Obama la Città dell’Aquila.

Fabrizia Aquilio, rappresentante del Ministro degli Esteri per la promozione del patrimonio culturale dell’Aquila, presente all’evento, ha scritto una lettera indirizzata al Presidente Obama che gli è stata consegnata proprio nella serata, nella quale ha ricordato la grande speranza che suscitarono le toccanti parole di vicinanza che ebbe a pronunciare a L’Aquila, nel G8 del luglio del 2009.
Gli è stato scritto che tutti ricordano la commozione del Presidente degli Stati Uniti mentre camminava tra le macerie che avevano inghiottito in meno di un minuto centinaia di vite umane e una intera città.
Il danno che è stato arrecato al vasto centro storico della città, con i suoi palazzi, scuole, chiese, teatri, biblioteche

LA LETTERA A OBAMA


Signor Presidente,
sono certa che ha scolpito nel cuore oltre che nella mente il ricordo della desolazione e del dolore della mia Città, L’Aquila, e della mia gente, che ha avuto modo di vedere con i suoi occhi in occasione della riunione del G8 del luglio 2009.
In meno di un minuto sono state distrutte centinaia di vite e una intera Città. Il suo vasto centro storico, con i suoi inestimabili monumenti d’arte, è stato completamente devastato, con una danno anche per tutta l’Umanità. Per questo molti Stati hanno sentito il bisogno e il dovere di contribuire alla sua ricostruzione.
Sin dal primo momento, sia pure nella disperazione, noi tutti ci siamo rimessi all’opera, decisi a non arrenderci per ridare forma e vita ad una Città che la natura ha voluto colpire. Ma non possiamo farcela da soli.
Le parole solenni che ebbe a pronunciare in mezzo alla distruzione e davanti al mondo intero furono per noi motivo di conforto e di speranza: non saremmo stati soli davanti al nostro futuro!
Quello che la mia gente, la mia Città, la mia Nazione Le chiede è di rendere operativa la Sua promessa fatta davanti alle macerie e di fare in modo che la bandiera degli USA possa sventolare con orgoglio sulla terra della Città dell’Aquila, accanto a quelle di tutte le Nazioni (come Giappone, Russia, Canada, Australia, Israele, Kazakhstan, Brunei, Lettonia, Argentina, Germania, Francia, Spagna) che, aiutandola nella ricostruzione, rimarranno a perenne ricordo nella sua storia.
Sono i nostri giovani che con forza ci chiedono e ci impongono di non abbandonare la nostra sfida e noi tutti, proprio per loro, dobbiamo ricostruire la memoria della nostra storia perché essi possano ricostruire la loro identità e poter diventare, con questa consapevolezza, gli uomini del nostro futuro.
Grazie per la Sua attenzione.
Con deferenti saluti.

Fabrizia Aquilio
Rappresentante del Ministro degli Affari Esteri per la promozione internazionale del patrimonio dell’Aquila e del suo territorio

 

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